MEC ART... oltre la fine della pittura

Una risposta europea alla Pop Art che ebbe in Mimmo Rotella e Gianni Bertini gli esponenti più significativi.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 giugno 2010 14:43
MEC ART... oltre la fine della pittura

Carlo Frittelli nell'ambito di una serie di eventi espositivi vòlti a una riflessione storiografica sugli aspetti più rilevanti dell'arte del Novecento propone una bella mostra dedicata alle Mec Art. L'esposizione, a cura di Francesco Tedeschi, presenta con un allestimento spettacolare ed esaustivo, le opere di Gianni Bertini, Bruno Di Bello, Elio Mariani, Mimmo Rotella, Aldo Tagliaferro che evidenziano i caratteri di questa tendenza nata nella prima metà degli anni Sessanta a Parigi, e sviluppatasi con alcune manifestazioni in Italia fra il 1966 e il 1970.

Il termine Mec Art venne coniato da Pierre Restany, già mentore del Nouveau Réalisme, per indicare un gruppo di artisti di derivazione New Dada e di matrice nouveaurealista, che si interessavano all'elaborazione di immagini fotografiche per ricavarne meccanicamente (da cui Mec) un'immagine di sintesi del tutto nuova ed autonoma. E' una forma espressiva basata soprattutto sul riporto fotografico e sui mezzi meccanici di riproduzione delle immagini, che utilizza per lo più immagini prelevate dalla stampa popolare in genere.

Fondata sulla realizzazione di opere su tela emulsionata con procedimenti fotografici, essa si è espressa attraverso lavori in cui variamente le tecniche della fotografia, della pittura e del collage si sovrappongono idealmente, dando luogo a lavori che interpretavano i soggetti della contemporaneità, di una cronaca presto divenuta immagine di un’epoca e forma della storia. Nella Mec Arte c'era forse il tentativo di mettersi a confronto ed in concorrenza diretta con la Pop Art americana, che monopolizzava alla metà degli anni Sessanta tutto il mercato mondiale dell'arte, e c'era anche la volontà di prendere le distanze da quei residui di emotività New Dada che il Nouveau Réalisme aveva conservato sotto forma di critica sociale. Nonostante che la Mec Art non abbia avuto le caratteristiche per divenire un movimento di particolare significato autonomo e sia rimasto circoscritto al gruppo fondatore, senza un seguito significativo, l'esposizione, in corso da Frittelli arte sino al 24 luglio, dedicata a questo movimento, assume, comunque, il valore di una rivisitazione importante che permette di ricollegare la storia della sperimentazione fotografica delle avanguardie storiche con i temi e i ''miti'' del presente. di Alessandro Lazzeri

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