Il sindaco di San Casciano seppellisce il bilancio comunale sotto un ponte

La provocazione per lanciare l’ennesima protesta contro i tagli, la manovra del governo e denunciare le gravi difficoltà di bilancio nelle quali versano i comuni chiantigiani.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 giugno 2010 20:08
Il sindaco di San Casciano seppellisce il bilancio comunale sotto un ponte

Il denaro manca e il lavoro pure. Il Comune è sul baratro. Le risorse comunali sono sempre più limitate e il rischio di tagliare servizi fondamentali alla comunità è più che realistico. Il sindaco Massimiliano Pescini esce dal palazzo e si reca sotto un ponte: quello del Bargino dove scava una buca per seppellire uno dei documenti chiave della attività di programmazione amministrativa di un ente pubblico: il bilancio comunale. Un gesto simbolico che questa mattina il primo cittadino, in occasione della conferenza stampa per la presentazione del Festival In Costruzione DENARO!, ha compiuto insieme ad alcuni colleghi dei Comuni limitrofi: i sindaci Ida Beneforti (Impruneta), Sestilio Dirindelli (Tavarnelle val di Pesa) e Maurizio Semplici (Barberino Val d’Elsa).

Per lanciare l’ennesima protesta contro i tagli, la manovra del governo e denunciare le gravi difficoltà di bilancio nelle quali versano i comuni chiantigiani. “Non ci resta che piangere - commenta il sindaco Pescini - la morte dei bilanci comunali. Il gesto di seppellire il nostro documento sotto il ponte del Bargino sta a indicare simbolicamente la condizione di asfissia in cui si trovano le casse comunali. Il nostro bilancio non riesce a respirare a causa della manovra, del patto di stabilità che blocca gli investimenti e le risorse, della totale mancanza di autonomia da parte del Comune.

Il dramma rischia di tradursi in tragedia: agli enti locali si chiede di sostenere le famiglie in difficoltà, le fasce più bisognose, le imprese, di salvaguardare l’ambiente e valorizzare il territorio. Ma poi ci legano le mani e al cittadino che quando ha un problema, piccolo o grande, la prima cosa che fa è bussare alla porta del Comune, cosa siamo costretti a fare? Spallucce, alzare agli occhi al cielo. Così non si va avanti. Le uniche fonti di sostentamento di un ente pubblico non possono continuare ad essere gli oneri di urbanizzazione e le multe.

Per non parlare della spesa corrente, ogni anno sempre più compressa. A renderci la vita ancora più difficile ci saranno i tagli alle Regioni che colpiranno i capitoli dei trasferimenti regionali ai Comuni come nel caso del trasporto pubblico locale, dei servizi scolastici, del fondo sociale e del sostegno alla disabilità. A fronte di un’esplosione di domande e una crescita costante delle richieste dei cittadini, non possiamo stare a guardare. Nasceranno le liste d’attesa, saranno tagliati i servizi fondamentali, insomma sarà un bagno di sangue per la gente e i cittadini.

A tutto questo diciamo con forza no. Nel nostro piccolo abbiamo lanciato un grido di allarme seppellendo il bilancio comunale di San Casciano che rappresenta i bilanci di tutti i Comuni che rischiano di non farcela e prima o poi chiuderanno le porte ai cittadini”. La protesta è avvenuta nell’ambito della presentazione della settima edizione del Festival In Costruzione promossa dal Comune e Laboratorio Amaltea. Iniziativa che quest’anno affronterà il tema del denaro con un calendario di otto appuntamenti in programma dal 7 giugno al 1 luglio.

I contenuti del festival, che si aprirà lunedì 7 con uno spettacolo interpretato da 17 ragazzi provenienti dalle favelas brasiliane, sono stati illustrati da Dimitri Frosali e Patrick Duquesne, direttori artistici della kermesse.

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