Giurlani (Uncem): ''No alla privatizzazione dell’acqua''

A Firenze nella giornata inaugurale della raccolta firme di sabato 24 prossimo, sarà organizzata una iniziativa pubblica nel Parco dell'Anconella con inizio alle 15:30.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 aprile 2010 14:48
Giurlani (Uncem): ''No alla privatizzazione dell’acqua''

Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, costituito da centinaia di comitati territoriali che si oppongono alla privatizzazione, insieme a numerose realtà sociali e culturali ha deciso di promuovere 3 quesiti referendari, depositati presso la Corte di Cassazione di Roma il 31 marzo 2010. Sostengono tale iniziativa anche diverse forze politiche. A partire da sabato 24 aprile inizierà in tutta Italia la raccolta delle firme, che in tre mesi dovrà arrivare almeno a quota 500.000 per poter richiedere i referendum. A Firenze nella giornata inaugurale della raccolta firme di sabato 24 prossimo, sarà organizzata una iniziativa pubblica nel Parco dell'Anconella con inizio alle 15:30, per promuovere e pubblicizzare la proposta di referendum e iniziare simbolicamente la raccolta delle firme dalla fontanella pubblica del parco.

Nel giorno successivo della festa della liberazione la raccolta delle firme avverrà presso le varie iniziative organizzate nel territorio. Obiettivi dei quesiti referendari sono quindi togliere l’acqua dal mercato e dai profitti privati, restituire questo bene comune alla gestione condivisa dei territori, garantirne l’accesso universale, tutelarlo come bene collettivo e conservarlo per le future generazioni. Piena adesione all’iniziativa da parte di Uncem Toscana che, con il suo presidente Oreste Giurlani, ha deciso di firmare, entro il mese di maggio, un protocollo insieme al Forum per la difesa dell’acqua come bene pubblico. “Privatizzare l’acqua significa penalizzare il territorio - così Oreste Giurlani, in merito alla privatizzazione dell’acqua -.

Con l’approvazione del dl 112 del ministro Tremonti la gestione dei servizi idrici verrà sottomessa alle regole del mercato e questo non lo possiamo permettere. L’acqua è un diritto di tutti e sono i Comuni che devono continuare a gestirla. Se l’acqua verrà privatizzata c’è il rischio concreto che la situazione degeneri come sta accadendo per gli Ato rifiuti in Sicilia”. La privatizzazione toglierebbe ai Comuni, sopratutto quelli montani, una fonte di vita per le popolazioni e le imprese. La protesta di Giurlani nasce da un articolo, il 23 bis del decreto legge 112/08, inserito nella Finanziaria e votato dal Parlamento (legge 133) che, sotto la criptica dicitura "Servizi pubblici locali di rilevanza economica", di fatto apre la strada alla privatizzazione del servizio idrico pubblico. Verrebbe consegnata così alla follia privatizzatrice anche l'acqua che da bene sociale diventerebbe merce di consumo al prezzo stabilito da privati che già posseggono le acque minerali. Ad oggi, in Europa e in Italia, si sono formati e radicati enormi gruppi d'interesse e multinazionali che sembrano non frenare la propria fame di conquista del settore economico delle acque. “Se ci basiamo sul principio che l'acqua è un bene paragonabile in ogni sua forma all'aria che respiriamo- aggiunge Giurlani - possiamo facilmente dedurre che la privatizzazione, ma soprattutto, la speculazione è un atto contro i diritti fondamentali naturali e giuridici dell'uomo.

E' ovvio, sia per compensare i costi di gestione degli impianti, sia per evitare degli sprechi, che l'acqua debba avere un costo, ma questo non deve essere fonte di guadagno ma capitale economico destinato a mantenere la struttura dell'azienda distributrice, che deve essere pubblica e senza scopo di lucro”. Il Comitato territoriale fiorentino per il referendum è stato costituito la settimana scorsa e comprende già una cinquantina tra organizzazioni, liste di cittadinanza, forze politiche e sindacali.

Ogni informazione può essere richiesta al Comitato territoriale di Firenze all'indirizzo h2ofirenze@gmail.com e sul sito http://www.acquabenecomunetoscana.it/referendum/comitati-provinciali/firenze/. Per Roberto Spini, portavoce del Comitato referendario di Firenze: "I tre quesiti vogliono abrogare la vergognosa legge approvata dall’attuale governo nel novembre 2009 e le norme approvate da altri governi in passato che andavano nella stessa direzione, quella di considerare l’acqua una merce e la sua gestione finalizzata a produrre profitti.

Dal punto di vista normativo, l’approvazione dei tre quesiti rimanderà, per l’affidamento del servizio idrico integrato, al vigente art. 114 del Decreto Legislativo n. 267/2000. Tale articolo prevede il ricorso alle aziende speciali o, in ogni caso, ad enti di diritto pubblico che qualificano il servizio idrico come strutturalmente e funzionalmente “privo di rilevanza economica”, servizio di interesse generale e privo di profitti nella sua erogazione. Verrebbero poste le premesse migliori per l’approvazione della legge d’iniziativa popolare, già consegnata al Parlamento nel 2007 dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, corredata da oltre 400.000 firme di cittadini.

Si riaprirebbe inoltre sui territori la discussione e il confronto sulla proposta di un nuovo modello di pubblico, che può definirsi tale solo se costruito sulla democrazia partecipativa, il controllo democratico e la partecipazione diretta dei lavoratori, dei cittadini e delle comunità locali".

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