Lettera aperta a Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana

Continua a tenere banco la vicenda dei Rom accampati sotto il Ponte Rosso a Firenze e fatti sgomberare nei giorni scorsi. Fra l'altro, alcuni di loro, erano gli stessi individui che vivevano nell'area ex Osmatex di Sesto Fiorentino.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 aprile 2010 17:45
Lettera aperta a Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana

Riceviamo, e integralmente pubblichiamo.

A Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana e p.c. a Claudio Martini, ex Presidente della Regione Toscana Il 31 Marzo scorso, alle 7 del mattino, agenti della Polizia Municipale (così si sarebbero qualificati) hanno sgomberato un gruppo di Rom che avevano trovato riparo per la notte sotto il Ponte Rosso a Firenze. Gli agenti hanno sequestrato tutto quanto i Rom possedevano compresi alcuni materassi, delle coperte con cui si coprivano, i sacchi con gli indumenti e le povere cose raccolte per apparecchiarsi una parvenza di vita e perfino le medicine di cui alcuni hanno bisogno. Sono passati due mesi e mezzo da quando queste persone insieme a decine di altre sono state buttate in mezzo alla strada radendo al suolo le loro case di cartone e fil di ferro nell'area dell'ex-Osmatex di Sesto Fiorentino.

Tra loro c’erano tre bambini piccolissimi, due di pochi giorni, anziani, malati e persone non autosufficienti. Si è scoperto successivamente che c'erano anche malati di tubercolosi in cura e altri in profilassi. Ora le temperature sono più miti, e nel gruppo allontanato stamani non ci sono bambini piccoli ma resta la vergogna (ovviamente per chi è in condizioni di provarla) di una azione non solo disumana ma senza senso in quanto, se non viene trovata un'altra soluzione da chi ha il potere di farlo, queste persone non potranno far altro che andare sotto altri ponti a ripararsi per la notte. La cosa terribile è che si possono ipotizzare altri sgomberi (da alcuni detti “bonifiche”: una parola che rimanda ad un passato che non vogliamo certo rivedere) di altri gruppi di Rom che hanno trovato da "nascondersi" in zone fuori mano tra cui dei bambini di pochi mesi e altre persone malate. Nei giorni della campagna elettorale, Presidente Rossi, Lei ha dichiarato che la sua prima mossa da Presidente sarebbe stata portare materassi in carcere: un’iniziativa senz’altro importante, ma di materassi, sia in senso concreto che figurato, oltre che di tanto altro hanno urgente bisogno anche i Rom di cui sopra, che dal 15 gennaio scorso sono dispersi sul territorio fiorentino e per i quali solo grazie al volontariato è stata tamponata l’emergenza freddo e sostentamento mentre si è di fatto cristallizzata una situazione insostenibile. In Toscana però, grazie proprio al Suo contributo, esiste una legge importante la cui puntuale applicazione può e deve risolvere situazioni come questa.

La legge (Norme per l'accoglienza, l'integrazione partecipe e la tutela dei cittadini stranieri in Toscana) afferma un principio fondamentale: “Tutte le persone dimoranti nel territorio regionale, anche se prive di titolo di soggiorno, possono tuttavia usufruire degli interventi socio assistenziali urgenti ed indifferibili, necessari per garantire il rispetto dei diritti fondamentali riconosciuti ad ogni persona in base alla Costituzione ed alle norme internazionali”. Sono i diritti fondamentali di queste persone, il diritto alla salute, ad un alloggio sano, Presidente Rossi, che noi Le chiediamo di tutelare mettendo urgentemente in pratica i dettami di questa legge. Assemblea Autoconvocata, Cantieri Solidali delle Piagge, Comunità dell'Isolotto, Comunità di base delle Piagge, Cabina Teatrale, Convergenza delle Culture di Firenze, Comitato Antirazzista 17 0ttobre/Fi, Fondazione Michelucci, Fuori Binario, l'Altracittà - giornale della periferia, La Sinistra/L'Arcobaleno/Campi Bisenzio, OsservAzione, Perunaltracittà, Sinistra Unita e Plurale (SUP)/Fi, Un'altra Sesto è possibile

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