Su tramvia e tubone Matteo Renzi continua la politica degli annunci

Bisogna considerare gli aspetti ambientali e le difficoltà tecniche di un’opera che, fin dall’epoca di Winkler, ha avuto sempre un basso indice di fattibilità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 marzo 2010 14:26
Su tramvia e tubone Matteo Renzi continua la politica degli annunci

Tra le ultime uscite del Sindaco, con delega all’Urbanistica, nei giorni scorsi la dichiarazione di Matteo Renzi, secondo la quale circa la linea 2 della tramvia “I tecnici stanno verificando la fattibilità di un passaggio sotterraneo da piazza della Repubblica alla zona di Sant’Ambrogio”. Ora, un conto è mettere la tramvia sotto la rotonda di via Foggini per un centinaio di metri, un altro è farla scendere sotto il centro storico di Firenze con tutta la rete aerea, con doppia alimentazione e forse una nuova normativa antincendio, per farla riemergere dopo 3 chilometri. Per quanto riguarda la Circonvallazione nord, Renzi avanza un compromesso tra il “Tubone” sub collinare del Piano strutturale (adottato da Domenici) e il “tubino” che Winkler aveva proposto nel ’92 e inserito nel piano Vittorini adottato. "L’abbiamo sempre detto -commentano dai Comitati dei Cittadini di Firenze- il peccato originale di quel progetto è l’ avere scelto la modalità tramvia senza calcolare gli effettivi benefici per la città, e per tutt’altre ragioni: politiche, industriali, commerciali, ecc.

Ciò ci ha portato ad avere un tram per Scandicci senza aver risolto il vero problema di Firenze: quello dell’attraversamento est-ovest, che era e rimane la vera priorità. Da questo punto di vista, la politica della giunta Renzi non cambia di una virgola rispetto a quella precedente. E’ la città che deve adattarsi alla modalità di trasporto, non viceversa. E ora, per uscire dal vicolo cieco in cui ci si è cacciati, la modalità di trasporto dovrebbe trasformarsi in un’altra. Il nostro giudizio non cambia nemmeno per l’altra proposta: si potrebbe parlare di un asse urbano che, a differenza di quello sub collinare, sarebbe in grado di scaricare maggiormente il traffico dei viali, ma solo fino alle Cure.

Rinunciando, in questo modo, all’idea più brillante di Winkler: la possibilità di svincolare il traffico proveniente dall’autostrada e da Novoli con un tunnel Guidoni-Cure, sottopassando l’abitato di Rifredi lungo una direttrice Ex Centrale del latte – Fabbroni - Vittorio Emanuele. Nella proposta di Renzi invece il traffico proveniente da est, dopo le Cure, finisce (abbastanza inutilmente) a Careggi, per riprendere poi il tracciato sub collinare e uscire di nuovo a Castello. Non è una scelta casuale, ma determinata dal vincolo (servitù) insormontabile intervenuto nel frattempo in quell’area: la linea sotterranea TAV da Castello a Varlungo.

La proposta di Renzi è solo a metà coerente con quanto da lui affermato in campagna elettorale riguardo la non fattibilità del Tubone. D’altra parte, il velleitarismo di qualsiasi proposta di tunnel automobilistico è implicitamente affermata dalla stessa società Proiter di Milano nello studio di fattibilità per la Circonvallazione Nord di Firenze consegnato a fine 2006":

L’iniziativa appare fattibile secondo gli schemi della finanza di progetto, purché siano reperiti i fondi pubblici necessari a fondo perduto, (dell’ordine di 400 milioni di euro in conto capitale, erogati sulla base degli stati di avanzamento dei lavori e 15 rate annuali di importo costante di 27,0 milioni di euro) e nell’ipotesi di ottenere un ribasso sul costo di realizzazione di almeno il 20%.

Nel caso tale ribasso non venisse concesso, ai fini dell’equilibrio economico-finanziario del soggetto privato, dovranno essere previste ulteriori compensazioni in termini di contributi pubblici, o dell’ente gestore nazionale della rete autostradale o nel caso di implementare le forme di partenariato pubblico-privato, ricorrendo allo schema del General Contractor”.

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