Michelangelo ed il progetto incompiuto

Giovedì 18 e Sabato 20 febbraio la facciata della Basilica di San Lorenzo apparirà ai fiorentini così come concepita dall'architetto Buonarroti. Una realtà virtuale che celebra l'anniversario della morte di Anna Maria Luisa de' Medici.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 febbraio 2010 15:21
Michelangelo ed il progetto incompiuto

La facciata della Basilica di San Lorenzo così come la disegnò Michelangelo Buonarroti, ricreata con una proiezione virtuale. Questo è quanto protranno ammirare i fiorentini nell'omonima piazza le sere di giovedì 18 e sabato 20 febbraio in occasione dell'anniversario della scomparsa dell'elettrice Palatina, ultima erede di casa Medici che lasciò a Firenze l'immenso patrimonio artistico di famiglia. A presentare l'evento il presidente del Consiglio comunale, Eugenio Giani, per l'occasione in veste di presidente del Comitato della facciata della Basilica di San Lorenzo. "Si tratta principalmente di un atto dovuto - spiega Giani - verso Michelangelo che non vide mai compiuto il suo disegno e verso Anna Maria Luisa de' Medici che nel testamento redatto in latino ha lasciato ben chiara la volontà di vedere compiuta la facciata della chiesa di famiglia".

Testamento che il presidente Giani spiega di aver ricercato e tradotto dal latino arcaico, così come frutto di ricerca è stata anche la documentazione tecnica relativa ai disegni ed ai concorsi indetti negli anni per realizzare concretamente l'opera, a partire da quello cui prese parte lo stesso Michelangelo in concorrenza con Giuliano da San Gallo, Baccio d'Agnolo, Jacopo Sansovino e l'emergente Raffaello. "Mi arrivarono in ufficio due bauli di materiale - ricorda Giani - l'opera di ingegno di 75 architetti che nell'800 proposero un loro modello cui però non fu mai espressa una sintesi ma solo una vittoria ex equo senza poi fattibilità". "Un desiderio - spiega Massimo Ruffilli Ordinario di Disegno Industriale - la cui origine spetta alla volontà dichiarata da Papa Leone X, figlio di Lorenzo il Magnifico, che in visita a Firenze ammirando la facciata di Santa Maria del Fiore disse di voler vedere realizzata anche quella della chiesa di famiglia".

"Già, ma cosa vide Leone X - si domanda con storica ironia, e mirato intento istruttivo - non certo la vera facciata del Duomo, perché ancora non c'era (è infatti del tardo '800 dopo la realizzazione di due versioni esposte al pubblico, con cuspide e ballatoio, prima della decisione finale), vide una raffigurazione, un disegno effimero realizzato in modo artigianale ed artificioso capace comunque di interessare e stupire l'occhio dell'osservatore" "Si tratta di un modello - prosegue Eugenio Giani - che tutti possono ammirare all'interno della Casa Museo Buonarroti, e che personalmente trovo affascinante ogni volta che lo vedo.

Tanto più da quando - commenta - mi sono accorto della straordinaria somiglianza dell'opera con la facciata realizzata e conosciutissima di San Pietro a Roma, opera del 1600 dell'architetto Carlo Maderno. La facciata di San Lorenzo - spiega - si presenta a tricuspide, ma il disegno michelangiolesco è rettangolare, un parallelepipedo appoggiato alla facciata originale, con le stesse caratteristiche di San Pietro, con una sorta di androne che separa ed al tempo stesso unisce le due diverse strutture".

All'esterno della Basilica verrà posizionato per l'evento un fusto di colonna (uno dei tre rinvenuti in un deposito di marmi di Pietrasanta) conservato presso la Fondazione Teseco di Pisa diretta dall'avv. Maria Paoletti. "L'evento non vuol fermarsi alla mera rappresentazione grafica - spiega Gabriele Morolli Ordinario di Storia dell'Architettura - perché il vero tributo culturale sarà quello di dare forma e sostanza ad un modello in materiale plastico e vetroresina che troverà poi collocazione in opportuna area scelta in Firenze; potrà trattarsi dell'Aeroporto come delle Cascine, a testimoniare un contributo architettonico determinante nella vita di Michelangelo".

Sulla biografia del maestro Buonarroti interviene Ruffilli con accorato appello all'onestà intellettuale dei fiorentini, che non dimentichino mai l'opera di Michelangelo come Architetto e non solo scultore: "La Sagrestia Nova - spiega il professore - come la biblioteca Laurenziana sono esempi del grande genio del Buonarroti e vengono ben prima di tutto ciò che lui farà poi per Roma, a prescindere dal fatto che molti copieranno da lui idee e forme e stile, si tratta di una visione ben definita che sancisce la grande abilità tecnica oltre che artistica: ricordiamo qui a Firenze spesso artisti di passaggio, mentre invece dovremmo ricordare con attenta stima ed ammirazione anche i nostri Grandi nomi" terminando poi con un sentito e quasi commosso "perdonate lo sfogo".

La realizzazione grafica del modello è di Paolo Bertoncini Sabatini, la proiezione realizzata da Natali Multimedia s.r.l. L'evento è in collaborazione con Confindustria, il Consorzio Firenze Albergo e con il contributo della Camera di Commercio di Firenze. L'ultima dichiarazione della conferenza spetta però a Michelangelo stesso che così, allora come adesso si sarebbe espresso: "A me basta l'animo di far questa opera della facciata di San Lorenzo così che sia di architettura e di scultura lo specchio di tutta Italia e farò la più bella opera che si sia mai fatta, se Dio m'aiuta" di Antonio Lenoci

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