Carmen Consoli a Firenze il 5 febbraio al SascHall e il 6 al Teatro Verdi

Ventunodieciduemilatrenta, il tour elettronico, vede la cantautrice per la prima volta al basso

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 febbraio 2010 20:06
Carmen Consoli a Firenze il 5 febbraio al SascHall e il 6 al Teatro Verdi

A 3 anni di distanza dal suo ultimo lavoro, Eva contro Eva, Carmen Consoli torna con un nuovo disco composto interamente da inediti, Elettra (Universal), settimo album di una carriera straordinaria che ha imposto la Consoli tra i maggiori musicisti del panorama nazionale. Dieci tracce per quaranta minuti di musica, un viaggio emozionante tra sonorità mediterranee, atmosfere arabeggianti e ritmi incalzanti, a comporre un mix molto riuscito che alterna gioie e dolori, sarcasmo e spietatezza. Oggi, di ritorno da un trionfale tour negli Stati Uniti, Carmen Consoli canta, dal vivo.

Emblematica la scelta di intitolare questo tour di concerti come la canzone più sperimentale del disco, “Ventunodieciduemilatrenta”, appunto, nel cui testo si intrecciano fantasie oniriche e futuribili, un’aspra critica al pregiudizio borghese e un immaginario chagalliano, la descrizione di un non-luogo simile ad un aeroporto con “l’atmosfera gioviale” di un qualche festeggiamento. La canzone, come il tour, riassume la Carmen di oggi che brinda ed indaga sulle possibili declinazioni dell’amore: l’amore materno, filiale, carnale, promiscuo, fedele e spirituale.

In una ricerca che è linguistica ma anche musicale e tematica. Sul palco, insieme alla Consoli bassista, saranno Santi Pulvirenti alla chitarra elettrica, Andrea Pesce tastiere e moog e Leif Searcy alla batteria. “Elettra”: è ancora un personaggio della mitologia classica ad ispirare il nuovo album di Carmen Consoli e ad esso è dedicato anche il suo tour teatrale, un concerto con il quale indaga diversi aspetti del mito greco, ma anche ritrae personaggi femminili inediti: eroina borghese, pazza sanguinaria, matricida, vittima e assassina.

Elettra diventa dunque un espediente per interrogarsi sui mille volti dell’amore – “materno, filiale, carnale, promiscuo, fedele e spirituale”. Alla complessità dei temi corrisponde una ricchezza di spunti artistici: sul palco non solo chitarre e batteria, ma archi e percussioni; un’attenta ricerca scenografica, di luci e costumi completerà il concerto.

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