Ancora in diminuzione il credito al sistema economico toscano

l lieve miglioramento delle politiche creditizie si è tradotto, per le imprese, soprattutto in un’attenuazione della flessione dei prestiti erogati dal sistema bancario

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 ottobre 2014 21:43
Ancora in diminuzione il credito al sistema economico toscano

Anche se i depositi detenuti dalle famiglie e dalle imprese toscanepresso le banche continuano a crescere anche nel secondo trimestre 2014 (+3,4%), in Toscana il credito bancario alla clientela residente mostra ancora un rallentamento (-2,3%) a causa dell’andamento negativo del ciclo economico e della debolezza degli investimenti.

I prestiti alle imprese diminuiscono (-1,0%), seppur ad un ritmo minore rispetto al trimestre precedente, mentre la contrazione dei prestiti alle famiglie procede ad un ritmo leggermente inferiore (-0,6%).

In Toscana, come in tutta Italia, la situazione più preoccupante continua ad essere quella delle imprese di minori dimensioni (-2,0%), per quanto l’intensità delle diminuzioni stia mostrando un rallentamento e si assista ad una progressiva convergenza di andamenti fra le diverse tipologie di imprese considerate

Nelle imprese, a livello settoriale, la contrazione del credito ha riguardato in particolar modo – anche nel secondo trimestre 2014 – le imprese appartenenti al settore delle costruzioni (-1,7%),e dei servizi(-2,5%). La flessione, per entrambi i settori, è comunque in attenuazione rispetto ai trimestri precedenti. Più contenuto, invece, il calo per il comparto manifatturiero ( -0,9%).

Il livello dei tassi di interesse sui prestiti a breve termine concessi dalle banche condiziona il sistema economico nel ricorso al credito. La Toscana, rispetto alla media nazionale, presenta un maggior livello di rischio del settore produttivo, e questo comporta un livello molto elevato nel costo del credito a breve termine per le imprese. Dal punto di vista dimensionale, particolarmente sofferenti sono le piccole imprese(9,5%); per quanto riguarda i settori, costi molto alti del denaro vengono inoltre raggiunti nel comparto delle costruzioni (9,1%), con valori molto al di sopra del dato nazionale. Seppur partendo da livelli – come detto – molto alti, nel secondo trimestre dell’anno in corso sembra comunque essersi arrestata la crescita del costo del denaro osservata nei mesi precedenti.

Approfondimenti

Il tasso di decadimento, calcolato come rapporto fra il flusso di nuove sofferenze e la consistenza dei prestiti in essere all’inizio del periodo, ha raggiunto preoccupanti livelli nel corso degli ultimi trimestri (4,7% nel caso delle imprese), pari a circa quattro volte quelli osservati nel periodo precedente l’insorgere della crisi. Le difficoltà di rimborso dei crediti e la conseguente consistenza delle sofferenze ha interessato in particolar modo il settore produttivo. Il peggioramento è stato diffuso, tuttavia le condizioni maggiormente critiche si sono riscontrate nel settore edile (dove da circa un anno si è attestato attorno al picco del 10%) e nel manifatturiero, soprattutto a causa della crisi della metallurgia.

Nel secondo trimestre dell’anno in corso, il livello del tasso per il settore manifatturiero ha comunque continuato a scendere rispetto al picco raggiunto lo scorso anno (8,9% nella prima metà del 2013), attestandosi ora al 4,4%. In leggera diminuzione anche il tasso di decadimento nel settore delle costruzioni, pur rimanendo su valori molto elevati (9,3%).

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