Anticipo del TFR in busta paga, soldi sottratti ai lavoratori

Ancora una volta la crisi fa emergere il paradosso storico accettato come fosse una ovvietà

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 ottobre 2014 13:52
Anticipo del TFR in busta paga, soldi sottratti ai lavoratori

Discussione accesa sul potenziale uso dei soldi del Tfr, quel trattamento di fine rapporto sottratto dalla busta paga ed accantonato nel tempo per poter essere ceduto al lavoratore al termine del contratto.   E' giusto o meno elargirlo anche prima che sia finito il proprio rapporto di lavoro: ovvero disporne quando lo si ritiene più opportuno?Un 'porcellino' che lo Stato ha riempito al posto del lavoratore, un fondo di garanzia per le aziende, soldi sottratti dalla busta paga e vincolati che solo in casi eccezionali potevano essere anticipati da parte del datore di lavoro.

Solo pochi anni fa la rivoluzione con la possibilità di scegliere se lasciare il tfr in azienda oppure versarlo in fondi previdenziali integrativi presso istituti di credito."Ognuno tira la barca al proprio mulino - spiega Vincenzo Donvito di Aduc - soprattutto quelli che godono delle posizioni di rendita, anche se questo, per molte aziende, significa usare questi soldi del Tfr che dovrebbero mettere da parte, come garanzia per farsi prestare soldi per andare avanti.

Una garanzia un po' fumosa, ma nella disperazione diffusa che il nostro Paese sta attraversando per liquidità e credito, non si guarda in faccia a nessuno".

Una buona occasione per "liberarci di uno dei tanti paradossi della nostra economia, nello specifico in materia di libertà del lavoratore di disporre dei propri soldi quando lo ritiene opportuno, e non doverli obbligatoriamente prestare al proprio datore di lavoro. Vediamo come si evolveranno le intenzioni del nostro Esecutivo nazionale e, sopratutto, dei nostri legislatori. Bene, se passa questa logica, a nostro avviso si rompe un muro e quella diga piena di soldi rubati legalmente dall'Inps ai lavoratori, dovrebbe dissolversi nel nulla". Stiamo parlando dei contributi silenti "Buona parte dei contributi previdenziali dovuti alla Gestione separata dell’Inps dai parasubordinati, dai precari o da coloro che esercitano professioni non regolate da ordini professionali, vengono versati a fondo perduto: se non si raggiunge il minimo richiesto dalla legge per maturare la pensione, quei contributi rimangono nelle casse dell'Inps e non danno diritto ad averne una propria"Una rivoluzione, in cui "i derubati riuscirebbero a riprendersi i soldi dal ladro.

Ed essendo “derubato” e “ladro” figure chiave del nostro sistema economico, va da se' che tornerebbero a chiamarsi lavoratore e Stato, con tanto di guadagno per entrambi, sia in termini economici immediati (lavoratore) che in investimento per il futuro (Stato non piu' ladro verso i propri sudditi)"

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