Mercoledì 22 ottobre sciopero unitario dei metalmeccanici fiorentini contro la crisi del settore

Lunedì 20, tre eventi per chiamare tutte e tutti sabato 25 a Roma. Braccini, “Parleremo di TRW Livorno al ministero, ma se il Governo non si rende conto che manca una politica industriale che difenda i grandi settori strategici questo paese è destinato al declino, se non al dissesto industriale”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 ottobre 2014 22:33
Mercoledì 22 ottobre sciopero unitario dei metalmeccanici fiorentini contro la crisi del settore

Fim, Fiom e Uilm hanno indetto lo sciopero unitario dei metalmeccanici della provincia di Firenze, per mercoledì 22 ottobre. Il concentramento dello sciopero di quattro ore è previsto alle ore 9,30 sotto la sede della Regione Toscana in Piazza del Duomo (angolo Via dell'Oriuolo). Nella mattinata una delegazione di lavoratori accompagnati dai Segretari Generali delle organizzazioni sindacali, sarà ricevuta in Consiglio Regionale dal Governo toscano, dal Presidente della Provincia e dai Sindaci dei territori più colpiti dalla crisi.Un gruppo di lavoratrici e di lavoratori della Cgil di Firenze organizza per la giornata di lunedì 20 ottobre una serie di iniziative per informare sulle motivazioni della manifestazione del 25 ottobre a Roma a cui loro parteciperanno. Saranno alle 12 all'ingresso dell'ospedale di Careggi, alle 16 al polo universitario di Novoli e alle 18.30 in piazza della Repubblica. Metteranno in scena tutti i "buoni motivi" per andare a Roma con la Cgil a manifestare contro un "jobs act" che crea un lavoro sempre più "licenziato", "demansionato" e "controllato". Chiederanno nei tre eventi alle persone di partecipare anche tramite una foto-adesione in cui ognuno potrà scegliere di "metterci la faccia". Sarà un flash mob colorato, coinvolgente, propositivo e aperto alle domande di tutti.

"La componentistica auto legata alla Fiat, come nel caso della TRW di Livorno, si trova tutta in uno stato di difficoltà -afferma Massimo Braccini, Segretario generale Fiom Toscana- Il settore auto in Italia e' stato lasciato a se stesso, con gravi responsabilità dei vari Governi e sta provocando disastri sulla pelle dei lavoratori. Sulla Trw dopo lunghe discussioni come quelle avvenute nella giornata di ieri, viene aperto un tavolo Ministeriale, ma se il Governo non si rende conto che manca una politica industriale che difenda i grandi settori strategici, dalla siderurgia all'auto, alla componentistica, questo paese è destinato al declino, se non al dissesto industriale. Quando lo scontro sindacale diventa aspro si discute più di linea dura o morbida da

adottare che delle cause che hanno spinto i lavoratori ad agitarsi. L'annuncio di possibile chiusura dell'azienda annunciato da parte del board di Trw, poi corretto almeno nelle dichiarazioni messe a verbale nell'incontro in Prefettura a Livorno, non cambiano la sostanza del problema. La chiusura di una fabbrica non sarebbe solo un dramma sociale e umano, ma un dramma per la democrazia. La Trw ha il dovere di presentare un piano industriale di rilancio e investire sul territorio. Troppo facile pensare di andare via e risolvere così i problemi lasciando i lavoratori in mezzo alla strada.

Le persone vogliono lavorare, chiedono lavoro, non assistenza. Il Governo ha il dovere di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, invece le politiche che sta portando avanti vanno in tutt'altra direzione. Viviamo un'epoca inedita, ma non possiamo pensare che il libero mercato regoli tutto. Gli automatismi presunti del mercato non solo non garantiscono gli equilibri del sistema, ma creano disastri. La cultura del profitto selvaggio al massimo grado che mette in discussione sicurezza dei lavoratori e dignità umana va contrastata, altro che articolo 18! Ci vuole di nuovo un'idea di intervento pubblico, il sistema che si sta perseguendo e' fallito e vanno di nuovo inventate regole contro i grandi poteri e le multinazionali, affinché l'iniziativa economica privata, seppur libera, svolga una fondamentale utilità sociale. Alla Trw viene mantenuto un necessario stato di agitazione sindacale, come Fiom Toscana sosteniamo pienamente questa vertenza così come le centinaia aperte in tutta la Regione nell'ottica di arrivare a unificare le molte iniziative sindacali al fine di promuovere un'idea di sviluppo fondata sul lavoro e la dignità di chi lavora"."La decisione del board di TRW di voler chiudere lo stabilimento di Livorno è inaccettabile.

Non si può infatti non tener conto di tutti gli sforzi compiuti, con grande senso di responsabilità, da parte dei lavoratori che hanno contribuito a più riprese ad innalzare la produttività dello stabilimento, sulla base di accordi sindacali, recependo le richieste dell'azienda. Impegno che ha fatto dello stabilimento di Livorno, anche a detta del gruppo dirigente di TRW, uno dei più efficienti e competitivi del gruppo". L'assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini ribadisce con forza il sostegno della Regione ai lavoratori contro l'ipotesi di chiusura annunciata dai vertici aziendali.

"Nel pomeriggio oggi – ha detto ancora Simoncini – mi sono tenuto in contatto con le organizzazioni sindacali, col sindaco, col Prefetto e con il vice ministro De Vincenti che ha seguito e continua a seguire la vicenda". Lunedì prossimo De Vincenti dovrebbe avere un primo incontro con il board di TRW, al quale, il 29 ottobre, ne dovrebbe seguire un altro presso il Ministero. "A questo – ha aggiunto Simoncini – dovrebbero partecipare tutti i soggetti interessati. In entrambe le occasioni dovranno essere fatti tutti gli sforzi necessari per garantire un futuro allo stabilimento". Una decisione, comunicata oggi ai sindacati che se portata avanti, aggiunge Simoncini "colpirebbe circa 500 lavoratori diretti ed indiretti, in un tessuto sociale quale quello livornese che, come ho avuto più volte modo di illustrarti, vive profonde difficoltà e non può sopportare in alcun modo un ulteriore impoverimento del tessuto produttivo ed occupazionale.

Peraltro si tratta di una questione non di carattere locale ma nazionale, dato che riguarda più stabilimenti Trw in Italia". Simoncini ha quindi concluso apprezzando "lo sforzo che sta mettendo in atto il governo attraverso il viceministro De Vincenti che sta dimostrando grande impegno per arrivare ad una soluzione positiva della vicenda".

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