Alluvione, stato del Carrione non segnalato alla Regione

L’assessore all’Ambiente risponde ad un interrogazione del gruppo Fratelli d’Italia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 novembre 2014 15:18
Alluvione, stato del Carrione non segnalato alla Regione

L’alluvione il 5 novembre scorso. La commissione d’inchiesta regionale voluta da Enrico Rossi, verificherà l’attività di ogni amministrazione

 “La segnalazione del Comando dei Vigili del Fuoco di Massa Carrara del 25 gennaio 2013”, che sottolineava “la necessità di porre in essere le necessarie verifiche”, è stata inviata a Comune, Provincia, Ufficio regionale per la tutela della acque (ora Genio civile) di Massa Carrara, all’Unione dei comuni e, per conoscenza, alla Prefettura ed alla Procura. Mancherebbe solo la Regione Toscana.“Tale lettera, che risulta protocollata in data 29 gennaio, non è mai stata inviata alla presidenza della Giunta regionale, né all’assessorato all’ambiente, né all’allora direzione generale politiche territoriali ed ambientali, tant’è che ne abbiamo acquisita una copia dopo le segnalazioni uscite sulla stampa” lo ha precisato l’assessore regionale all’Ambiente Anna Rita Bramerini, rispondendo ad un’interrogazione del gruppo Fratelli d’Italia sul torrente Carrione e sull’alluvione del 5 novembre scorso.

L’assessore ha quindi informato il Consiglio che l’ingegner Alessandro Fignani, allora dirigente responsabile del Genio civile di Massa Carrara, in una nota del 17 novembre scorso, con specifico riferimento all’argine crollato, riferisce che “il progetto omologato prevedeva un nuovo muro con propria fondazione, mentre dagli accertamenti che è stato possibile effettuare risulta che sia stato realizzato un sovralzo del muro preesistente, in netta difformità da quanto omologato”. Alla luce di tutto questo, Bramerini ha assicurato che la direzione generale sta già verificando se la segnalazione dei Vigili del fuoco sia stata sottovalutata. “Vogliamo capire – ha affermato – se, anche da parte dei nostri uffici, siano state poste in essere tutte le attenzioni che una segnalazione del genere richiedeva, indipendentemente dalla responsabilità diretta ad intervenire”.

In questo quadro, l’assessore ha sottolineato che la commissione d’inchiesta istituita dal presidente Enrico Rossi farà una verifica complessiva sull’attività di ogni amministrazione ed ha “come unico scopo quello di accertare i fatti e fornire un contributo di chiarezza doveroso verso i cittadini che hanno riportato danni e verso l’opinione pubblica”.

 "Il 29 gennaio 2013 una funzionaria del Genio civile firmò e protocollò la lettera dei vigili del fuoco. Rossi non si nasconda dietro a un dito. La Regione ha ricevuto e protocollato la lettera dei vigili del fuoco che segnalava anomalie e la necessità di verifiche sull'argine del fiume Carrione, che ha provocato l'alluvione del 5 novembre scorso: in data 29 gennaio 2013 una funzionaria del Genio civile ha firmato e protocollato la nota". così Marina Staccioli di Fratelli d'Italia, in seguito alla risposta all'interrogazione presentata sul tema insieme al capogruppo Giovanni Donzelli e a Paolo Marcheschi: "L'assessore Bramerini rispondendo in aula ha affermato che né la Presidenza né l'assessorato all'Ambiente hanno mai ricevuto quella lettera, come se il Genio civile non fosse un ufficio della Regione.

Non ci si può nascondere dietro a un dito: l'argine del Carrione crollato, inoltre, è stato costruito con il finanziamento della Regione, che ha omesso di controllare sulla regolarità dei lavori e sui rischi connessi", prosegue Staccioli.

"Adesso tutti si concentrano sull'argine del Carrione, come se fosse l'unico elemento a rischio idraulico della zona - sottolinea Staccioli - forse serve ricordare che la zona è finita molte altre volte sott'acqua, non ultima durante l'alluvione del 2012, e che il problema vero è la cementificazione assoluta che la Regione ha di fatto autorizzato. Nella provincia ci sono troppe anomalie: il nuovo ospedale di Massa è costruito su una palude, il piazzale Città di Massa realizzato con materiali inquinanti sulla foce del Carrione, il piazzale ad uso del Pignone sarà ampliato di ben 100 mila metri quadri.

I cittadini di Carrara non ne possono più perché sanno che continuando così la storia non potrà che ripetersi. Si danno appalti a società che non sono rintracciabili, mentre la Commissione d'inchiesta sull'argine crollato sarà presieduta da Lucio Boggi, imprenditore del marmo già citato a giudizio dalla Procura di Massa per appropriazione indebita. Una delle cose più tristi al di là dei danni materiali e dei disagi è l’evidenza di quanto siano lontane le istituzioni dai cittadini e quanto siano disinteressate alle problematiche della comunità - conclude Staccioli - sebbene il motivo della loro esistenza sia proprio la tutela delle persone e del territorio".

Proposta la soppressione dei Consorzi di bonifica."Al di là di qualsiasi valutazione sull’operatività specifica degli enti toscani, non è percorribile” ha detto l’assessore all’Ambiente Anna Rita Bramerini, rispondendo ad un’interrogazione del gruppo Fratelli d’Italia.

“Non si può con legge regionale sovrastare la normativa nazionale – ha spiegato Bramerini - Si può, e si deve coordinare, dettagliare, ottimizzare quanto stabilito dalle linee statali. La Regione Toscana, a questo fine, è direttamente responsabile, ai sensi della legge regionale 79/2012, sul controllo e l’indirizzo dell’attività dei consorzi”.

Secondo l’assessore, il contributo consortile da parte dei privati rappresenta il cardine centrale dell’intera impalcatura su cui si regge la bonifica, garantendo un introito annuale di oltre 60 milioni di euro. “Il contributo di bonifica, quale onere reale sugli immobili, è essenziale ai fini dell’attività di manutenzione – ha precisato Bramerini – Il conseguente obbligo di versare quanto stabilito nella cartella esattoriale, il cui importo deriva dal piano di classifica e dal piano di riparto, fa rientrare tale procedura all’interno della normativa statale, che stabilisce modalità e tempistica degli eventuali ricorsi”.

A parere di Bramerini la richiesta di un intervento della Giunta regionale per sospendere i pagamenti in caso di contenziosi, prima delle sentenze delle commissioni tributarie, non tiene conto di tale impostazione giuridica, presupponendo di nuovo che la Regione possa sostituirsi o sovrapporsi alla normativa statale.

Nel corso del solo 2014, ci sono state 48 sentenze favorevoli al Consorzio Medio Valdarno emesse dalle Commissioni provinciali contro 7 negative. La Commissione tributaria regionale si è pronunciata a favore del Consorzio in cinque casi e solo una volta in modo negativo.

Il consigliere Giovanni Donzelli (capogruppo Fratelli d’Italia) si è dichiarato insoddisfatto della risposta, perché, a suo parere, i contributi di bonifica sono volontari, non obbligatori e non dovrebbero andare nelle cartelle esattoriali. I Consorzi di bonifica agiscono, infatti, come concessionari pubblici delle funzioni di difesa del suolo, finanziata dalla fiscalità generale. Si configura, quindi, una sorta di doppia imposizione, sulla quale la Regione dovrebbe intervenire.

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