Al Centro*Ponte a Greve Donna, vita, libertà

Un flash mob per il popolo iraniano organizzato dai rappresentanti della Comunità iraniana di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2023 11:18
Al Centro*Ponte a Greve Donna, vita, libertà

Donne, vita, libertà: un motto che attraversa le piazze di tutto il mondo e che, giovedì, ha risuonato al Centro*Ponte a Greve dove i rappresentanti della Comunità iraniana di Firenze hanno realizzato un flash mob per protestare ancora una volta contro le violenze del regime di Teheran. Uno striscione, con le tre parole chiave di questa protesta e una lista di nomi e volti per ricordare quanti ancora sono in carcere dopo le proteste che proseguono da mesi contro li Regime islamico in Iran.

Era il 16 settembre 2022 quando Mahsa Amini, una giovane curda, venne uccisa a Teheran, mentre si trovava in custodia della polizia morale, perché non rispettava le regole del velo. Da allora migliaia di persone manifestano pacificamente contro il Regime Islamico in Iran, che ha risposto con violenza e atrocità. Forte repressione e migliaia di arresti, centinaia di morti tra cui anche molti minori. Attacchi alle università e alle scuole, al carcere di Evin e alla moschea di Zahedan sono solo alcuni esempi della reazione violenta della Repubblica Islamica dell’Iran.

“Il movimento Donne, vita, libertà unisce tutti coloro che lottano per la libertà: ringraziamo Unicoop Firenze per aver dato voce alla nostra protesta, che non riguarda solo la libertà della donna, ma i diritti civili di un intero popolo. Continueremo a batterci per raccontare l’oppressione di questo regime contro uomini e donne che ogni giorno vengono ingiustamente incarcerati e condannati a morte”, afferma la Comunità iraniana di Firenze.

Approfondimenti

“Siamo al fianco della Comunità iraniana di Firenze e di tutto il popolo iraniano, che con coraggio sta combattendo per la libertà rischiando la propria vita. Dare visibilità a questa protesta è un modo concreto per ribadire il nostro impegno nella difesa dei diritti umani, a fronte di una repressione sempre più brutale che non può lasciare indifferente nessuno”, fanno sapere da Unicoop Firenze.

Sempre giovedì Ilaria Masinara di Amnesty International è intervenuta nella trasmissione “Nautilus” condotta da Vanessa Piccioni e Francesco Fratta in onda su Cusano Italia Tv.

Riguardo al fatto che non siano solo le donne a protestare. “Siamo davanti al potere enorme di una protesta di una società civile in senso allargato, che parte dalla forza delle donne, che hanno avuto il coraggio di protestare con gesti rivoluzionari rispetto ad autorità che non hanno fatto altro che rispondere violentemente. La repubblica islamica si sente fortemente minacciata, e riguarda tutta la società, tutti gli esclusi dai diritti e dalla possibilità di una vita normale, donne che protestavano nei vagoni dei treni dando fiori sono state incarcerate, e così avvocate e difensori dei diritti umani, è una società che sta venendo repressa nel sangue. Le autorità a settembre, da quando Masha Amini è morta, hanno deciso di non ascoltare una protesta che ha iniziato a dilagare. Lo hanno fatto uccidendo, sono oltre 400 le persone che hanno perso la vita. Le donne sono state in particolar modo vittime di violenze e abusi sessuali.

Riguardo a quello che si è scatenato a livello internazionale, possiamo definire le sanzioni simboliche? “Servono sanzioni più concrete. Si stanno mettendo in atto sanzioni tardive e non sufficienti. I passi fatti sono necessari ma non sufficienti. La ferma condanna che è arrivata anche a livello di Europa, sono passi avanti ma che non riescono ad incidere su quello che avviene in Iran. Quello che chiediamo alla comunità internazionale è di cercare di essere più incisiva e tempestiva nel sanzionare in maniera efficace”.

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