Una testimonianza in Palazzo Vecchio sulla situazione in Iran

Palagi e Bundu (SPC): "Smettere di vendere armi, per la solidarietà tra i popoli"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 dicembre 2022 22:09
Una testimonianza in Palazzo Vecchio sulla situazione in Iran

Il Consiglio comunale di Firenze ha ospitato Sanaz Partow, Aysan Ahmadi e Farideh Karam rappresentanti delle donne iraniane in Toscana che hanno testimoniato e aggiornato sulla situazione attuale in Iran.

“Una testimonianza importante – ha detto il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – che spiega la situazione terrificante che sta vivendo il popolo iraniano. Si susseguono manifestazioni di piazza che sono diventate una vera e propria rivoluzione per le libertà e dove sono protagoniste le donne. Non è la prima che in Iran, ma in tutto il mondo, le donne diventano protagoniste. Lo sono sempre state. Dagli anni ‘50 con la prima rivoluzione le donne hanno sempre continuato ad avere una voce importante in Iran sebbene con grandi difficoltà. Come Consiglio comunale – conclude il presidente Milani – confermiamo la nostra disponibilità e la nostra vicinanza al popolo iraniano”.

Le donne hanno spiegato che “Sono ormai tre mesi che sono in corso manifestazioni. Ci sono state più di 500 vittime. Persone uccise in strada o nelle piazze. Sono 65 i minori già morti. Sono stati 327 i parlamentari che hanno chiesto la pena massima per i manifestanti. Tre giorni fa è stato impiccato un giovane di 27 anni, questa mattina un giovane di 23 anni è morto, anche lui impiccato in piazza, il Governo islamico vuole intimorire le persone che, ogni giorno, scendono in piazza. Tanti sono i giovani che sono stati accecati.

Vogliono decidere come ci si deve vestire, cosa si deve dire. Sono stati violati i diritti basilari. Le manifestazioni arrivano dopo 43 anni di dittatura e dove anche scrittori sono stati rapiti e uccisi. Chi è finito in carcere è stato torturato. Occorre isolare il governo dell’Iran che non ha più legittimità. Ma ci sono ancora interessi economici che non permettono di isolare il governo dell’Iran. Occorre dare voce a quel che sta succedendo in Iran, ogni giorno. Abbiamo chiesto di convocare l’ambasciatore iraniano in Italia.

L’Unione europea, intanto, sta preparando un altro pacchetto di sanzioni ma questo ha creato solo carenza di farmaci ed altri prodotti essenziali. I Governatori dell’Iran continuano invece a viaggiare in Europa ed hanno accesso ai loro conti bancari che poi utilizzano per acquistare armi”.

"Dispiace che i gruppi delle destre abbiano voluto citare la lettura di Oriana Fallaci sulle vicende religiose, addirittura recuperando la questione della moschea in città -dichiarano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune- Così come ci è dispiaciuto leggere dell'attacco nazionale di Azione a un articolo della rivista Il Mulino, colpevole di analizzare la composizione delle classi lavoratrici in Iran e la difficoltà di queste a organizzarsi per poter sostenere efficacemente la rivolta, citando la categoria di neoliberismo, con cui si è atomizzata anche la società di quel Paese.

Nei mondi dell'anticolonialismo esiste una tendenza campista, a dividere le questioni di politica internazionale tra buoni e cattivi. Siccome c'è stato chi al governo delle democrazie occidentali parlava di asse del male, a inizio millennio, ecco che altre espressioni politiche sceglievano di ritenere buono il governo dell'Iran. Senza nessun imbarazzo rigettiamo la tendenza a leggere le vicende fuori dai nostri confini con le lenti della politica nazionale.

Mentre si discute, in Iran le persone perdono la vita e vengono uccise dal sistema di potere. L'unica risposta possibile è di solidarietà alle vittime e il sostegno alle mobilitazioni. Ma non basta. Mentre si sanzionano le economie estere, con conseguenze spesso pagate dalle popolazioni civili che già subiscono i regimi, poco o nulla si fa nei confronti di quelle aziende che producono e fabbricano armi, usate magari anche nelle stesse repressioni (è il caso della ditta franco-italiana accusata di aver venduto alcuni proiettili usati dalle forze dell'ordine in Iran). Oltre le parole, incidono concretamente nei nostri Paesi, per una vera solidarietà tra popoli".

"Le Nazioni Unite dovrebbero espellere l'Iran per le continue violazioni dei diritti umani. Non è pensabile che un Paese che calpesta i diritti basilari, in special modo delle donne ma non solo, e che reprime il dissenso nel sangue con continue esecuzioni di civili inermi, possa far parte dell'Onu. Sarebbe questa l'unica azione del giusto peso politico nei confronti di un regime che non può essere tollerato nel nostro mondo libero" Così il capogruppo di Forza Italia Mario Razzanelli è intervenuto nel dibattito di oggi in Consiglio comunale riguardo alla situazione del popolo iraniano

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