AAA Cercasi Nardella: cittadini esasperati per i furti e gli scippi

Torselli (FdI-An) e Amato (Gruppo Misto): “A.A.A. Nardella cercasi. Dove è finito quel sindaco che per tutta la campagna elettorale ha parlato di più attenzione alle periferie?”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 luglio 2015 18:30
AAA Cercasi Nardella: cittadini esasperati per i furti e gli scippi

“C’era una volta un sindaco che per tutta la campagna elettorale andava parlando di maggior attenzione alle periferie… Sembra l’inizio di una novella, ma una novella che non fa granché divertire i cittadini di via dell’Argin Grosso, ormai esasperati dalle decine di furti, scippi, furtarelli, uniti a minacce, insulti e sfottò, ai quali ogni giorno sono sottoposti nelle loro case e nelle immediate vicinanze di esse” è quanto denunciano il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale a Palazzo Vecchio, Francesco Torselli e la coordinatrice del Gruppo Misto, sempre a Palazzo Vecchio, Miriam Amato che, questa mattina, hanno incontrato un folto gruppo di cittadini di fronte alla scuola per l’infanzia “Laura Poli”, uno dei punti più “caldi” del quartiere.

“Fa male, da fiorentini e da consiglieri comunali - dichiarano Torselli e Amato - ascoltare tanti cittadini che raccontano ognuno una storia differente: c’è chi, disabile, è stata inseguita e scippata da due minorenni rom, chi racconta di aver subito il furto di un furgone, chi di tre biciclette, chi del motorino del figlio. E poi c’è chi racconta di essere stata minacciata e perfino di chi si è sentita prima offendere e poi, perfino, sputare addosso”.“Voglio pubblicamente ringraziare il presidente del Quartiere 4, Mirko Dormentoni - esordisce Torselli - che, questa mattina, si è presentato con noi, all’incontro con i cittadini di via dell’Argin Grosso.

È sicuramente un buon segno, ma non basta: sappiamo bene chi sono e da dove vengono quasi tutti coloro che compiono questi crimini e non possiamo far finta di niente di fronte ad una mamma che racconta di essere stata minacciata ed offesa da un ragazzino rom che, alla fine, le ha pure sputato addosso. Così come non possiamo più ascoltare, nella nostra città, storie come quella dell’anziana disabile che, sulla propria carrozzina elettrica, è stata inseguita e derubata da due minorenni, anch’essi rom.

La convivenza pacifica col vicino campo rom del Poderaccio, evidentemente è fallita e le istituzione devono prenderne atto”.“Quello che mi sento di dire - ha aggiunto invece Miriam Amato - prima da mamma e poi da consigliere comunale, a questa gente, è che non devono assolutamente rassegnarsi. Ogni volta che subiscono un sopruso, una minaccia, uno scippo, un furto, devono sempre denunciare l’accaduto. Capisco che la rassegnazione a volte possa farla da padrone, ma senza le denunce siamo più deboli anche noi, nelle istituzioni, nel chiedere più controlli e più vigilanza”.“Abbiamo ascoltato - proseguono assieme i due consiglieri comunali - le richieste di queste persone: nessuno di loro chiede la luna, ma semplicemente di poter vivere in una situazione di normalità.

Ecco perchè abbiamo già presentato in consiglio comunale quattro mozioni su questa zona, per chiedere quattro piccoli interventi, di buon senso, che migliorerebbero non poco la vita del quartiere: l’istallazione di una telecamera di sicurezza di fianco alla scuola per l’infazia ‘Laura Poli’, una fermata del bus in via dell’Argin Grosso, l’abbattimento di quelle ignobili barriere architettoniche che qui, come nella vicina via Simone Martini, limitano ed offendono la dignità dei cittadini disabili e l’incremento dei controlli e della sorveglianza da parte della Polizia Municipale”.“Avere a cuore la vita dei cittadini nelle periferie - concludono Torselli e Amato - non significa incontrarli in campagna elettorale, riempirli di promesse e poi sparire.

A volte bastano piccole cose, un lampione in più, uno scivolo per disabili o una telecamera per non farli sentire cittadini abbandonati e di serie B. Speriamo soltanto che adesso, prima di vedere le nostre proposte in discussione in consiglio comunale, non passino due anni…”.

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