Crescono le richieste di credito in provincia di Firenze

I settori che chiedono più credito sono il manifatturiero (29,90% del totale di richieste), l’edilizia (22,60%), l’artigianato alimentare e i pubblici esercizi (10,40%) e il commercio (9,40%). L’area che avanza meno richieste è quella del benessere.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 novembre 2009 17:03
Crescono le richieste di credito in provincia di Firenze

Ancora in crescita, anche per il terzo trimestre del 2009, le richieste di credito in provincia di Firenze: +77,4% rispetto al secondo trimestre 2009. Dato ancor più preoccupante considerando che il trimestre, comprendendo agosto, si pone dal punto di vista operativo come un bimestre. A renderlo noto, l’Osservatorio Permanente sul Credito che Confartigianato Imprese Firenze ha istituito per monitorare costantemente il rapporto tra mondo bancario e piccola e micro imprenditoria artigiana e commerciale dell’area fiorentina. In deciso peggioramento anche la qualità del credito finalizzato, ormai endemicamente, a far fronte ad esigenze temporanee delle attività.

Le micro e piccole imprese richiedono infatti credito per liquidità nel 73,47% dei casi (61.8% nel secondo trimestre 2009) e per investimenti nel restante 26,53% (38,2% nel secondo trimestre 2009). Nello specifico, il 43,75% delle domande riguarda affidamenti a breve termine (scoperto di conto corrente, anticipo fatture etc), mentre il 29,72% finanziamenti per liquidità (consolidamento a medio/lungo termine di passività a breve). Una forte richiesta di denaro “cash”, dunque, determinata da calo del fatturato (stimabile intorno al 30% sul 2008, con punte fino al 70%) e difficoltà ad incassare dalla clientela.

Aumenta anche l’importo medio delle richieste (da 42.400 euro a 48.100) e la durata (61 mesi contro i 60,8 del primo trimestre) dei finanziamenti richiesti. Se il 36,9% delle richieste viene accettato, enorme è il numero di quelle respinte (26,2%) ed eccessivo quello delle domande in attesa (35,9%). Aumenta, infatti, esponenzialmente il tempo di risposta medio (dai 35-50 giorni del secondo trimestre 2009 agli attuali 60-70). Ridimensionate con la diminuzione dell’importo o la richiesta di ulteriori garanzia il restante 1% delle domande. “Questi dati dimostrano che la questione dell’accesso al credito delle piccole e medie imprese artigianali e commerciali rimane irrisolta, nonostante proclami e annunci di buone intenzioni da parte di banche e istituzioni - dichiara Gianna Scatizzi, presidente di Confartigianato Imprese Firenze -.

Gli istituti di credito, meritevoli nei decenni passati nel finanziare le imprese, hanno perduto il ruolo di compagno del tessuto imprenditoriale sia nell’uscita dalla crisi che verso lo sviluppo”. “Riprovevole, inoltre, la condotta di quelle banche che hanno deciso di applicare le commissioni alternative a quella di massimo scoperto, in quanto attuata in un momento di crisi (che, è bene ricordarlo, nasce dal mondo finanziario e non dell’economia reale), spesso con l’introduzione di nuove commissioni più onerose rispetto alla Cms (anche 10 volte tanto).

Le aziende che stanno ricevendo gli estratti conto trimestrali lo sanno bene” prosegue Scatizzi. “Ciò che immediatamente salta all’occhio - aggiunge Giovanni Guidarelli, responsabile Credito per Confartigianato - è l’aumento delle richieste di credito nonostante la pausa estiva (che, a causa della crisi, quasi tutte le imprese sono state costrette loro malgrado a rispettare) e l’eccessiva attesa per una risposta. Il peggioramento della qualità del credito rivela il repentino prosieguo della crisi e la difficoltà delle imprese ad investire: l’aumento degli affidamenti a breve termine dimostra inoltre che le aziende, a causa della difficoltà ad incassare, hanno necessità di ampliare i loro affidamenti e troppo spesso le banche lo negano”.

I settori che chiedono più credito sono il manifatturiero (29,90% del totale di richieste), l’edilizia (22,60%), l’artigianato alimentare e i pubblici esercizi (10,40%) e il commercio (9,40%). L’area che, invece, avanza meno richieste è quella del benessere con il 3,20% delle domande. Le zone nelle quali è più forte l’esigenza di credito sono di Firenze, Scandicci e la Piana Fiorentina (in particolare sesto Fiorentino e Campi Bisenzio). Le micro e piccola imprenditoria continua a rivolgersi alle banche del territorio per il 94,7% del totale delle richieste, a dimostrazione del saldo rapporto esistente tra istituti del territorio ed imprese.

Il 50% delle domande di nuovo credito è rivolto alle Banche di Credito Cooperativo locali.

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