E' polemica sul futuro del Consiag fra Comuni della Piana e Prato

"Dispiace che chi ha il 37,88% delle quote ritenga la sua proposta superiore per diritto naturale di quella del restante 62%" affermano i sindaci di Sesto Fiorentino, Scandicci, Campi Bisenzio, Signa, Poggio a Caiano, Carmignano e Cantagallo.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 novembre 2009 14:33
E' polemica sul futuro del Consiag fra Comuni della Piana e Prato

“Non vogliamo soltanto replicare al sindaco di Prato, un interlocutore serio e rappresentativo, ma intendiamo difendere Consiag dalle accuse di essere una 'cassaforte dei comuni'. Consiag è un’azienda pubblica che produce lavoro e ricchezza, offrendo servizi di qualità agli utenti e ai soci”. È quanto hanno affermato ieri i sindaci di Sesto Fiorentino, Scandicci, Campi Bisenzio, Signa, Poggio a Caiano, Carmignano e Cantagallo nel corso della conferenza stampa svolta all’Art Hotel Museo di Prato per chiarire la loro posizione sul futuro di Consiag.

“Vogliamo valorizzare al massimo le competenze e la managerialità lasciando il controllo e l’indirizzo nelle mani di chi ha sottoposto i propri programmi ai cittadini, che sono i nostri veri azionisti – hanno aggiunto - per questo all’assemblea del 30 ottobre scorso la maggioranza dei soci di Consiag ha ritenuto indispensabile mantenere la guida di Paolo Abati nel passaggio decisivo che vedrà nascere Estra Group. Dispiace che chi ha il 37,88% delle quote ritenga la sua proposta superiore per diritto naturale di quella del restante 62%.

La nostra proposta contemplava la riconferma del presidente uscente Abati e la nomina di un vicepresidente espresso dal Comune di Prato. Al termine della fase due di Estra - prevedibilmente alla metà del 2010 – abbiamo manifestato la disponibilità a eleggere un presidente espresso dal Comune di Prato creando contestualmente la figura dell’amministratore delegato. La trattativa, di fronte alla flessibilità manifestata da Sesto, Scandicci e Campi Bisenzio, si è infranta a causa dell’intransigenza del Comune di Prato, che all’assemblea non ha tuttavia proposto alcun nome alternativo ad Abati.

Oggi rilanciamo la nostra proposta e ribadiamo la nostra piena disponibilità, senza veti e nel rispetto reciproco, a valorizzare le proposte di Cenni e auspichiamo che il sindaco di Prato vorrà ritagliare al suo Comune un ruolo di collaborazione senza farsi bloccare dai partiti che lo sostengono”.

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