Cgil, Cisl e Uil dichiarano lo stato d'agitazione

Giovedì 22 ottobre un volantinaggio davanti al Viminale, a Roma, la sede del ministro dell'Interno Roberto Maroni.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 ottobre 2009 15:14
Cgil, Cisl e Uil dichiarano lo stato d'agitazione

Cgil-Fp, Cisl-Fns e Uil-Fp denunciamo “l’indifferenza mostrata dal Governo rispetto agli impegni assunti, nei confronti del personale del Corpo Vigili del Fuoco, all’indomani delle emergenze che hanno sconvolto il Paese con tragedie quali il terremoto in Abruzzo, l’esplosione della stazione ferroviaria a Viareggio, l’alluvione dei giorni scorsi a Messina”. “Il silenzio del ministro dell’Interno Roberto Maroni, successivo alla richiesta di un incontro che Cgil, Cisl e Uil avevano sollecitato, è la palese dimostrazione che alle parole non seguono i fatti”, ribadiscono i tre sindacati.

“Peggiorano costantemente le condizioni organizzative ed economiche promesse ai 'pompieri'. Questo atteggiamento smentisce gli impegni che i politici della maggioranza di Governo vanno dichiarando in ogni occasione pubblica ed agli organi d’informazione, per risolvere i problemi dei Vigili del Fuoco. Il contratto di lavoro è scaduto il 31 dicembre 2007 e tra circa 70 giorni il ritardo sarà di 2 anni. Non solo il contratto non viene rinnovato, ma si lasciano irrisolte questioni importanti come la più volte annunciata valorizzazione della specificità professionale (economica, previdenziale ed ordinamentale) e non registriamo nessuna previsione per il necessario adeguamento delle dotazioni organiche di personale, oltre che nessuna previsione di adeguamento di mezzi e strumenti, ormai insufficienti numericamente ed in taluni casi obsoleti, se non inutilizzabili, per l’enorme uso cui gli stessi mezzi sono stati sottoposti” aggiungono Cgil, Cisl e Uil.

Cgil, Cisl e Uil della Toscana, in linea con la posizione assunta a livello nazionale, aderiscono immediatamente allo stato di agitazione e si dichiarano pronte a partecipare alle forme di protesta che verranno decise, se ritarderanno ancora le risposte, dopo il volantinaggio già previsto a Roma davanti al Viminale giovedì 22 ottobre 2009.

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