Debutta il Free jazz

Presentato il Festival di musica jazz "An Insolent Noise 2009", che si terrà nella città della Torre Pendente dal prossimo 30 ottobre al primo novembre.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 ottobre 2009 16:50
Debutta il Free jazz

Presentata l'edizione di "An Insolent Noise", il festival tutto dedicato al jazz in programma nella città della Torre Pendente dal prossimo 30 ottobre al 1 novembre. L'edizione di quest'anno è centrata sull'incontro tra la Association for the Advancement of Creative Micians (AACM) di Chicago e i giovani collettivi italiani dell'area jazz/musica improvvisata. Fondata nel 1965, la AACM è diventata un punto di riferimento mondiale per le sue esperienze musicali (tra i più importanti musicisti e gruppi che ne hanno fatto parte, l'Art Ensemble of Chicago, Leo Smith, Anthony Braxton, Henry Threadgill e George Lewis) e per la sua impostazione comunitaria, basata sulla educazione dei giovani, sul lavoro nelle scuole, sulla collaborazione tra artisti di varie discipline.

Nel corso degli anni analoghe associazioni autogestite di musicisti sono sorte in Usa e in Europa, e oggi anche nel nostro paese ci sono gruppi di musicisti che hanno deciso di riprendere in mano direttamente il controllo della loro musica, promuovendola con un intenso uso delle reti e delle nuove tecnologie. La presentazione si aprirà con quattro concerti: il "solo" della flautista Nicole Mitchell (31 ottobre, ore 18, Chiesa di Santa Maria della Spina) una delle voci più originali della musica afroamericana contemporanea, il trio del sassofonista tenore Fred Anderson (1 novembre, ore 21:30, Cinema Lumiere) membro fondatore della AACM (acronimo di Association for Advancement Of Creative Musicians) con il suo primo impegno incentrato sulla comunità, in particolar modo quella afroamericana, il gruppo Quazar 1 di Douglas Ewart (30 ottobre, ore 21:30, Cinema Lumiere) ideatore di strumenti di percussione e cornamuse, insegnante ed ex presidente dell'associazione e, il Great Black Music Ensemble (31 ottobre, 21:30, Cinema Lumiere) al completo, in una produzione originale dedicata proprio ad Anderson.

Di straordinaria importanza il concerto di Pisa in cui Anderson si esibisce come ospite del Great Black Music Ensemble è una produzione originale in prima mondiale e, fa parte delle manifestazioni in cui per tutto l'anno si sono celebrati gli ottan'anni del grande sassofonista. Da non dimenticare anche i tre gruppi italiani scelti dal Festival per rappresentare la nuova realtà musicale del nostro paese: Riccardo Pittau Congregation (29 ottobre, ore21:30, Cinema Lumiere) di Riccardo Pittau, con Francesco Cusa alla batteria e l'originale chitarra sarda modificata di Paolo Angeli; il quartetto Eco d'Alberi (30 ottobre, ore 21:30, Cinema Lumiere), che dopo numerose esibizioni in festival internazionali avrà a Pisa il primo esordio ufficiale italiano e il poderoso sestetto Orange Room (1 novembre, ore 21:30, Cinema Lumiere). A completare il già denso programma, sostanziosi eventi collaterali: proiezioni di documentari e film d'arte, presentazioni di libri e conversazioni sulla Storia del Jazz, e nei giorni del Festival due incontri importanti: un colloquio pubblico con Fred Anderson sulla sua storia e sul jazz a Chicago, e un incontro dei collettivi italiani con i musicisti dell' Association for Advancement of Creative Musicians ed in particolare con Douglas Ewart.

A questo incontro, che integra e completa quello musicale realizzato sul palco (rafforzando l'elemento caratterizzante del programma del festival) prenderanno parte delegazioni rappresentative dei collettivi e associazioni Bassesfere (Bologna), Casa del Popolo (Lodi), El Gallo Rojo (Venezia), Iato (Roma), Improvvisatore Involontario (Catania). Il Festival è diretto da Francesco Martinelli ed ha ricevuto il patrocinio e il sostegno, tra gli altri, dell'assessorato alla cultura del Comune di Pisa, la Regione Toscana, l'Università di Pisa, la Società Navicelli e il Teatro di Pisa. Per il programma dei concerti clicca qui. Per il programma degli eventi collaterali clicca qui. Massimiliano Locandro

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