Eccezionale intervento chirurgico multi-organo all’Ospedale Pediatrico Meyer

E’ il trentesimo caso al mondo. Due mesi fa la complessa e difficile operazione realizzata dallo staff multidisciplinare Meyer-Hopital Necker di Parigi e Ospedale Pediatrico Apuano di Massa. Adesso la bambina è a casa propria, in Lombardia.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 settembre 2009 12:57
Eccezionale intervento chirurgico multi-organo all’Ospedale Pediatrico Meyer

Eccezionale intervento chirurgico multi-organo all’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, salva una neonata lombarda con una rarissima malformazione Una bambina appena nata, di soli due mesi e quattro chili di peso. Uno scricciolo con una malformazione tale da essere “incompatibile con la vita”. In termine medico la piccola è nata con un rarissimo cleft laringotracheale completo, ovvero la mancata separazione della trachea dall’esofago, che ne ha reso difficile la vita comune: impossibile farle ingerire latte perché dalla trachea invade i polmoni, anziché passare regolarmente dall’esofago e poi nello stomaco, esponendola a gravissime infezioni.

Per salvarla l’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze ha messo in campo uno staff multidisciplinare coordinato dal dottor Lorenzo Mirabile, direttore dell’Anestesia e Rianimazione nonché responsabile di Endoscopia Respiratoria che ha accertato la diagnosi precisa e ha consentito alla bambina di arrivare in condizioni stabili al delicato intervento chirurgica. Ora, a poco più di due mesi di distanza dall’intervento che ha pochi precedenti al mondo (se ne contano una trentina), la piccola è tornata a casa.

Le sue condizioni sono buone. L’epilogo risolutivo della sua esperienza di vita al Meyer, risale ai primi di luglio. “L'intervento di straordinaria complessità e rarità realizzato nel nostro Ospedale per consentire la sopravvivenza di una bimba di soli due mesi - dichiara il dottor Tommaso Langiano, direttore Generale del Meyer - conferma sia l'eccellente competenza dei nostri professionisti, sia la forte vocazione collaborativa dell'Ospedale Meyer: anche in questa circostanza, infatti, si sono espressi gli ottimi rapporti di collaborazione che legano il nostro Ospedale all'Hopital Necker di Parigi e all'Ospedale Pediatrico Apuano di Massa”. Il dottor Mirabile ha gestito tutto il complesso intervento.

L’operazione, durata 5 ore, ha richiesto il lavoro sinergico del professor Vincent Coulagner del Paris Descartes-Hôpital Necker-Enfants Malade, prestigioso chirurgo e primario di otorinolaringoiatria che ha separato la trachea dall’esofago, ripristinando quella separazione tra i due organi necessari per la vita della piccola. Durante tutto l’intervento il dottor Bruno Murzi, cardiochirurgo coadiuvato dal cardio anestestista Riccardo Moshetti dell’OPA di Massa, ha collegato il sistema circolatorio della piccola alla circolazione extra-corporea, consentendo così di poter intervenire in sicurezza sulla trachea e i bronchi.

Poi il dottor Bruno Noccioli, chirurgo neonatale ha ripristinato il passaggio tra esofago e stomaco ricostruendo quei territori che devono essere separati. “Il cleft laringotracheale completo di tipo III - spiega il professor Coulagner che per l’occasione è volato da Parigi a Firenze - è estremamente raro. Questo è il mio secondo intervento di questo tipo. Anche a livello internazionale sono pochissimi i precedenti”. Come spiega il dottor Murzi da un lavoro scientifico del 2001 si contavano nel mondo solo 30 casi.

“Secondo uno studio scientifico questa malformazione ha una mortalità del 93% - prosegue il cardiochirurgo -. Pensi che 1 bambino ogni 60 mila bambini nati soffre di malformazione laringotracheali”. La complessità di questa patologia è così elevata da rendere difficile condurla dalla nascita alla sala operatoria. “Sì - spiega il dottor Mirabile - stabilizzare un piccolo paziente con questa patologia è molto complesso. E’ una malformazione che interessa molti organi: esofago, trachea, stomaco e cuore.

La bambina dopo un periodo di rianimazione, fase post operatoria fondamentale, ha proseguito positivamente il suo decorso in reparto, facendo poi ritorno a casa”. Durante l’intervento, come sottolinea il dottor Noccioli, non sono emerse difficoltà, né problemi. La perfetta organizzazione multidisciplinare dello staff ha consentito di ridare una speranza di vita alla piccola paziente. La bambina ha recuperato bene le sue funzioni e ora è a casa , in Lombardia. (r.rez.).

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