Ferruccio de Bortoli: “Ci vuole più rispetto del ruolo della stampa”

Così Ferruccio de Bortoli apre il dibattito del Premio Boccaccio 2009. “L’informazione deve fare il proprio dovere, verificando e pubblicando una rappresentazione veritiera dei fatti”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 settembre 2009 19:50
Ferruccio de Bortoli: “Ci vuole più rispetto del ruolo della stampa”

CERTALDO (FI)– Alla presenza dei tre premiati e dei giurati del Premio Letterario Boccaccio 2009 ha preso il via la conferenza stampa convocata per questa mattina nel Palazzo Pretorio di Certaldo Alto. A fare da padrone fra gli argomenti di dibattito non poteva non esserci il “caso” libertà di stampa, che da giorni sta riempiendo le colonne dei quotidiani italiani. “Vorrei citare una frase di Einaudi – ha spiegato Ferruccio de Bortoli, insignito del Premio “Indro Montanelli” – che ripeteva sempre che gli organi di stampa hanno il dovere di offrire una informazione corretta affinché il pubblico possa giudicare e deliberare.

Del resto – continua de Bortoli – una opinione pubblica avvertita e consapevole è il fondamento per una democrazia evoluta. Un buon giornalista deve verificare e, se del caso, pubblicare tutto, dando una rappresentazione veritiera dei fatti. Per questo tutte le domande sono legittime, perché l’informazione è la guardiana del potere, sia di quello politico che di quelli economico e culturale. Dai quotidiani i lettori vogliono qualità, per questo vanno scremate ed eliminate tutte le questioni inutili: ci sono questioni private che hanno anche funzione pubblica, altre no”. “Esiste un atteggiamento perverso nei confronti della qualità dell’informazione – ha affermato il Sen.

Sergio Zavoli, presidente della Giuria del Premio - Troppo spesso ai giovani giornalisti viene insegnata la regola del ‘tanto più sarai bravo quanto più sarai breve’. Non c’è più interesse ad approfondire nulla, e c’è un concreto sentore del fatto che esista, nell’aria, un qualcosa che non corrisponde ad una vera democrazia. Oggi i giornalisti dovrebbero approfondire e risolvere questioni etiche e morali, mentre sembra proprio che oggi nulla debba avere la qualità per durare nel tempo”. Assieme a de Bortoli presenti anche gli altri due premiati, Daniele del Giudice (Boccaccio Italia) e Lord Hugh Thomas (Boccaccio Internazionale).

“Ritengo che la natura sia molto generosa – dice Del Giudice proprio libro, - e qui in Toscana anche la luce fa architettura. Per questo ho voluto visitare l’Antartide, dove è ambientato il mio libro. Con esso ho voluto mettere in parola la simultaneità delle nostre vite”. Da Lord Thomas un invito per i grandi del mondo: “I politici devono imparare dalla storia, come a loro tempo fecero Winston Churchill o J.F. Kennedy, e anche in Italia c’è bisogno di questo. La storia è una educazione potente e meravigliosa per gli uomini politici”.

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