Dalla Uisp un progetto contro il bullismo e non solo

Lo sport come elemento per combattere il bullismo e le altre forme di devianza giovanile e per il recupero urbanistico e sociale delle aree marginali della città, ma anche come occasione per creare nuovi momenti di formazione e di occupazione.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 settembre 2009 09:38
Dalla Uisp un progetto contro il bullismo e non solo

“Lo sport come elemento per combattere il bullismo e le altre forme di devianza giovanile e per il recupero urbanistico e sociale delle aree marginali della città, ma anche come occasione per creare nuovi momenti di formazione e di occupazione”. Mauro Dugheri, presidente della Uisp di Firenze, ha tracciato ieri sera alle Pavoniere, nel corso di un incontro-dibattito moderato dal giornalista Massimiliano Mantiloni e a cui hanno partecipato Alessia Ballini, assessore provinciale allo Sport e al Sociale, Stefania Saccardi, assessore comunale al Welfare, e Filippo Fossati, presidente nazionale Uisp, le linee guida del progetto “Città dello sport e dell’integrazione”. “E’ un’idea semplice – spiega Dugheri -, ma che contiene in sé il seme di una rivoluzione culturale rispetto a quella che è la concezione diffusa dello sport.

Abbiamo tracciato le linee guida del progetto e ora l’obiettivo è quello di individuare un’area pilota su cui operare, aprendo un confronto concreto per individuare risorse e modalità d’intervento con le amministrazioni pubbliche, le realtà associative e le persone che vivono il territorio, calando l’idea nella quotidianità. A questa iniziativa si lega una Carta dei principi fondamentali del sistema sportivo urbano, che è una sorta di certificazione di qualità, basata su quattro punti: solidarietà sociale, benessere fisico e mentale, integrazione dei diversi, lavoro e identità individuale”. Dugheri approfondisce anche le linee del progetto: “Non strutture create per l’attività di prestazione e per il “cittadino spettatore”, ma spazi inseriti nel contesto urbano in cui la possibilità di praticare un’attività fisica sia aperta a tutti e vicina anche “fisicamente” ai cittadini, che diventano attori partecipanti.

Si parte dall’idea della riqualificazione degli spazi urbani marginali come aree da valorizzare attraverso l’inserimento di attività sportive, in un’opera di riorganizzazione urbanistica del territorio vicina ai cittadini, con l’obiettivo di favorire il benessere, attraverso l’attività fisica, ma anche la socializzazione, l’integrazione e il rafforzamento della solidarietà sociale, con l’incontro e la conoscenza reciproca. La Uisp è presente sul territorio con le sue delegazioni e le centinaia di società affiliate, realtà che hanno la capacità di intercettare i nuovi bisogni che emergono dalla società e che si legano all’affermarsi di nuovi stili di vita.

Attraverso Spazi polivalenti di Quartiere, lo sport diventerebbe elemento di presidio e di valorizzazione del territorio, un concetto espresso anche dal sindaco Matteo Renzi nei giorni scorsi. Da queste attività inserite nel contesto urbano, con recupero di spazi e strutture, possono nascere nuove possibilità di formazione e occupazione per i giovani, sia in ambito gestionale che organizzativo”. Un’idea fortemente sostenuta da Filippo Fossati, presidente nazionale della Uisp. “Firenze può diventare il centro pilota di una nuova concezione dello sport che abbia come elemento centrale il cittadino e i suoi bisogni.

L’obiettivo è recuperare aree marginali e dare opportunità di fare attività fisica e di svago a giovani e non solo, combattendo forme di devianza e migliorando le possibilità di integrazione e socializzazione, quindi anche la qualità della vita. Impianti e spazi che siano pensati sin dall’inizio per chi lo sport lo fa e non per attività di prestazione e cittadini spettatori, partendo anche da strutture leggere come percorsi vita e per la corsa e le piste ciclabili. Pensiamo che questa progettualità può essere a costo zero se inserita nella programmazione urbanistica della città, rendendola sempre più camminabile o pedalabile.

L’attività sportiva è vissuta oggi come un momento per migliorare la qualità della vita e come un momento di prevenzione di possibili patologie e da questo punto di si potrebbero anche contabilizzare, in termini di salute, il valore degli interventi”. Fossati lancia anche un’idea concreta, riprendendo il progetto del Parco dello sport. “In questi giorni il dibattito politico ruota spesso intorno la progetto di “Cittadella viola” dei Della Valle, patron della Fiorentina. Un progetto “gigantistico” con evidenti difficoltà di realizzazione e allora perché non si pensa a un Parco dello sport al Campo di Marte, trasformando la parte racchiusa da viale Fanti e viale Malta in una grande area verde pedonale per lo sport per tutti, con un parcheggio sotterraneo a servizio delle attività e delle iniziative dell’area? I Della Valle, se davvero amano la città, potrebbero investire su un progetto di questo tipo, in cui inserire anche gli elementi commerciali pensati per la “Cittadella”, creando qualcosa di davvero diverso e innovativo e con una spesa sensibilmente ridotta”. “Firenze ha una grande occasione – ha riconosciuto Stefania Saccardi, assessore al Welfare del Comune di Firenze -, costituita dal nuovo Piano Strutturale.

Uno strumento che ha obiettivi di grande respiro per lo sviluppo e il miglioramento della città, partendo proprio dall’idea di recuperare l’esistente, più che da quella di costruire ex novo. Il progetto della Uisp si può inserire perfettamente in questo contesto, pensando a una città divisa in tanti centri più piccoli in cui si vive a 360°è, con servizi e opportunità vicine ai cittadini. Una città che torna a muoversi e che deve saper sfruttare questa occasione per rivitalizzare il territorio e per creare nuove occasioni di formazione e di lavoro a contatto con gli altri.

Un concetto nuovo di spazio urbano, in cui si riscoprono valori e si punta su integrazione e solidarietà sociale,legando politiche urbanistiche, sport e welfare”. “Il progetto della Uisp – riconosce Alessia Ballini, assessore provinciale allo Sport e al Sociale – rivede il concetto di sport legato alle città, con uno spirito che si ricollega a esperienze già attive a livello europeo. Non grandi impianti, ma attività sportive collocate negli spazi liberi o marginali, vicini ai cittadini e senza mediazione, come percorsi vita o piste ciclabili, per esempio.

Il Campo di Marte potrebbe essere l’area ideale per una politica che punta a migliorare la qualità della vita e il benessere, rinnovando il connubio sport e salute, trasformandosi in un’area in cui si coniugano attività sportive informali e grandi eventi”.

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