Porto di Carrara: in sicurezza con le linee di vita

I Porti di Genova e di Carrara si mettono in sicurezza. Nell'infrastruttura toscana in fase di realizzazione alcuni interventi per l’installazione delle cosiddette “linee di vita”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 agosto 2009 22:16
Porto di Carrara: in sicurezza con le linee di vita

Nelle due strutture, infatti, le aziende, rispettivamente S.T.C. Nord-Ovest s.r.l. con sede a Genova (Via XII Ottobre 12/1 sc.A info@stclineevita.it) per quanto riguarda il Porto di Genova e S.T.C. Security Technology Construction (che ha sede proprio a Carrara, Via Campo d’Appio 142 B - Avenza - Tel. 0585/858268) per quanto riguarda il Porto di Carrara, stanno realizzando alcuni interventi per l’installazione delle cosiddette “linee di vita”, ovvero un complesso sistema di binari, cavi e agganci che consente di lavorare in completa sicurezza sui tetti, evitando il pericolo di cadute e di infortuni.

Sono interessati capannoni, carri ponte e gru, il tutto con l’obiettivo di prevenire le cadute dall’alto che tante vittime sul lavoro hanno provocato. La S.T.C. Security Technology Construction è la società che importa in Italia la tecnologia francese della Vertic, vale a dire il massimo sulla piazza in materia di linee di vita. Gli interventi avvengono in osservanza del D.lgs n. 81/2008, nota come Testo unico per la sicurezza sul lavoro, che in Toscana trovando già applicazione, rende obbligatorie le linee di vita per tutti gli edifici costruiti dopo il 2006 (in Liguria, invece, la legge deve essere ancora attuata, ma diverse realtà hanno deciso comunque di adeguarsi, mettendosi in condizione di maggiore sicurezza).

CARRARA Nel Porto di Carrara, l’intervento di installazione avviene su due capannoni (costruiti dopo il 2006), otto carri ponte e una gru ponte. I due capannoni fungono, rispettivamente, da deposito per i coils (cioè i grossi rotoli di lamiera) e da autofficina per i trasportatori. I lavori, commissionati dalla Porto Carrara Spa (Via Salvetti 2 Carrara - Tel. 0585 784410) per conto dell’Autorità Portuale di Carrara, sono seguiti dall'amministratore delegato Dott.

Filippo Nardi, dal direttore generale Dott. Franco Lazzarini, dal direttore tecnico Arch. Nicoletta Nardi, dal Geom. Francesco Mori, responsabile della sicurezza all’interno del porto, e dal Perito tecnico Paolo Tagliagambe, responsabile delle lavorazioni in concomitanza tra ditte esterne e ditte interne al porto e coordinatore della sicurezza. Impegnati anche il Dott. Gianvincenzo Passeggia, responsabile per conto dell’Autorità Portuale degli accessi al porto, il presidente dell'Authority Avv.

Luigi Guccinelli e il segretario generale Dott. Luigi Bosi. «Questo intervento sui capannoni - spiega il responsabile della S.T.C. Security Technology Construction Carlo Borghetti, ex pompiere con diciotto anni di servizio - è piuttosto particolare, in quanto la loro superficie è particolarmente ampia. Abbiamo utilizzato sistemi di trattenuta avanzata, che di fatto limitano il pericolo di caduta dal tetto all’interno dell’edificio a spazi assolutamente ristretti». Per arrivare a questo, sul tetto sono state montate staffe in materiale precompresso, progettate appositamente dall’Ingegnere ligure Stefano Vallarino.

Queste consentono di ancorarsi in tutta sicurezza, senza lesionare minimamente la struttura già esistente. «Brillanti soluzioni tecniche - prosegue Carlo Borghetti - hanno poi consentito di risparmiare nel numero di linee di vita, che sono passate da diciotto a sei, riducendo enormemente gli spazi di caduta». Il lavoro, iniziato in questi giorni, verrà portato a termine entro settembre dalle squadre di montatori della S.T.C. Security Technology Construction. L’azienda, peraltro, non si limita alla sola installazione.

«Il nostro è un servizio completo. Si parte dalla progettazione, per poi passare all’installazione, al collaudo, alla certificazione e alla manutenzione periodica», spiega Andrea Michielini, responsabile commerciale per il Nord Ovest. Tecnicamente, le linee di vita della S.T.C. Security Technology Construction vengono progettate seguendo la certificazione UNI EN 795, quindi collaudate seguendo l’Appendice A della stessa UNI EN 795. «A ogni operatore che deve lavorare sui tetti poi - dice Borghetti - consegniamo un manuale di utilizzo, specifico per ogni tipologia di linea di vita.

Ma ogni operatore dev’essere assolutamente addestrato per l’utilizzo dei nostri sistemi, e questo avviene tramite dei corsi realizzati dalle rispettive aziende, in osservanza della legge regionale Toscana 81/2008». Nel caso dei capannoni del Porto di Carrara, l'intervento è preliminare all'installazione di un impianto fotovoltaico di cui è Responsabile il Geom. Federico Filesi.

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