Renzi ha partecipato al primo CdA

Primo Consiglio di Amministrazione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino con il Sindaco Matteo Renzi nella veste, stabilita per legge, di Presidente della Fondazione.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 luglio 2009 22:31
Renzi ha partecipato al primo CdA

Primo Consiglio di Amministrazione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino con il sindaco Matteo Renzi nella veste, stabilita per legge, di Presidente della Fondazione. All’ordine del giorno del CdA, l’esame e approvazione del bilancio consuntivo 2008 e l’approvazione della prossima Stagione di opere, concerti e balletti 2009-2010 e delle linee guida della 73° edizione del Festival. Il Consiglio ha approvato all’unanimità la Stagione illustrata dal Sovrintendente e dal Direttore Artistico, che verrà presentata al pubblico entro la fine del mese insieme al programma preliminare del prossimo Maggio Musicale Fiorentino, ed il consuntivo 2008, che presenta un disavanzo di 5 milioni 430 mila euro. Di questi, 1,5 mln erano previsti dal piano triennale 2008-2010 di graduale risanamento dei conti, oltre 3 milioni derivano dalla riduzione dei finanziamenti statali dovuti ai tagli al FUS, e 600 mila dalla riduzione dei contributi da parte dei “privati”. A fronte di ciò, il Teatro del Maggio registra un incremento dei ricavi propri complessivamente del 10%, al cui interno spicca l’aumento del 30% delle entrate di biglietteria, che passano dai 3 milioni del 2007 ai 3.9 mln del 2008, con 180.000 spettatori paganti a fronte dei precedenti 140.000. Il Teatro ha dunque dimostrato, pur in una situazione di grave crisi generale, una significativa capacità di incrementare i ricavi propri (biglietteria, noleggio di allestimenti e così via): unita a questo risultato vi è anche una grande capacità di rigoroso controllo sulla spesa, al punto che si è registrato uno sforamento di solo lo 0,2% sui costi del personale e dello 0,4% sui costi artistici. Il sindaco, accompagnato dal Sovrintendente, ha anche incontrato in una pausa delle prove il Maestro Muti, a Firenze per preparare con l’Orchestra e il Coro del Maggio i concerti di Ravenna e Sarajevo, intrattenendosi con lui sui gravi problemi dei teatri e della cultura in Italia, con la speranza di una positiva soluzione di essi, sul diritto alla bellezza e sul ruolo che l’arte può avere nella qualità di vita quotidiana delle persone e delle città.

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