Oggi a Firenze la commemorazione di Giovanni Spadolini

Si è tenuta questa mattina la cerimonia in ricordo di Giovanni Spadolini scomparso il 4 agosto del 1994. A ricordarlo esponenti del mondo della politica, dell'università e rappresentanti delle istituzioni locali.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 agosto 2009 17:27
Oggi a Firenze la commemorazione di Giovanni Spadolini

Una breve ma solenne cerimonia al cimitero delle Porte Sante a San Miniato ha ricordato stamani Giovanni Spadolini, nell’anniversario della sua scomparsa avvenuta il 4 agosto del 1994. Insieme al gonfalone della città di Firenze, schierato davanti alla tomba del grande statista, c’erano il vicesindaco Dario Nardella, il presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani, il presidente della Fondazione Spadolini Cosimo Ceccuti, il prorettore dell'Università di Firenze Sandro Rogari, personaggi del mondo politico e accademico fiorentino fra i quali il senatore Paolo Amato, Francesco Gurrieri, Adalberto Scarlino oltre al priore di San Miniato Padre Barnardo.

“Giovanni Spadolini ci ha lasciato quindici anni fa – ha detto il vicesindaco Nardella -, sembra trascorso tanto tempo, ma non è così: oggi la sua opera e il suo spirito sono più che mai vivi. Non è retorica, poiché questo avviene attraverso la discussione di questi anni sui valori della Costituizione e attraverso il dibattito sui temi risorgimentali e l’Unità d’Italia, che sarà celebrata per il 150° nel 2011 e avrà Firenze come una delle città protagoniste. Il nostro compito – ha aggiunto Nardella – è quello di far rivivere con forza e concretezza l’opera di Spadolini, anche attraverso il nostro ruolo istituzionale.

Spadolini, attraverso la sua opera di giornalista, intellettuale e statista, consegna alla Repubblica di oggi il compito di portare avanti il lavoro sulle riforme istituzionali, tema a lui assai caro. Il nome di Spadolini richiama inoltre la nostra attenzione al grande e complesso tema del governo pubblico dei beni culturali, avviato proprio da lui negli anni ’70 con l’istituzione del primo Ministero espressamente dedicato alla tutela e alla valorizzazione del nostro patrimonio storico, artistico e paesaggistico.

Firenze può e deve raccogliere la sfida delle riforme istituzionali per la fruizione dei beni culturali, di cui è simbolo internazionale. Cercheremo di essere minimamente all’altezza di quello che Spadolini ci ha lasciato”. “Sulla lapide di marmo bianco dove è sepolto, nel cimitero delle Porte Sante a Firenze, accanto ad un tricolore che sempre sventola, è riprodotta la sua firma con scritto sotto: un italiano. E’ la stessa scritta che c’è sulla tomba di Giuseppe Mazzini, l’intellettuale da lui più amato.

L’idea d’Italia che Giovanni Spadolini ci ha trasmesso in tutta la sua opera di studioso, di politico, di giornalista è un’eredità che oggi più che mai è nostro dovere conservare e da sviluppare”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Riccardo Nencini. “L’Italia di quei primi anni Ottanta comincia ad usare la parola nazione e non più paese – ricorda Nencini – è una riflessione culturale e politica che continuerà, con Carlo Azeglio Ciampi, e farà parlare di patria.

Sono valori di cui oggi sentiamo tutti un grande bisogno”.

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