Scappa di casa perché non si vuole sposare

Interviene la Polizia Municipale: la ragazza minorenne accolta in una struttura del Comune, denunciati i genitori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 luglio 2009 21:35
Scappa di casa perché non si vuole sposare

Volevano farla sposare contro la sua volontà e per questo è scappata di casa prendendo il primo treno. E ieri mattina giunta a Firenze si è recata presso una struttura sociale del Comune chiedendo aiuto. Si tratta di una ragazza sedicenne di origine kosovara che ha raccontato di arrivare dalla provincia di Torino dove era costretta dai genitori, oltre a un matrimonio non gradito, anche a svolgere i lavori di casa e ad accudire quattro fratelli. Ragion per cui aveva dovuto interrompere gli studi dopo la terza media.

La ragazza era priva di documenti per cui è stato chiesto l’ausilio della Polizia Municipale. L’ispettore intervenuto ha segnalato i genitori alla magistratura per riduzione in schiavitù e ha comunicato l’episodio alla procura dei minori per la revoca della potestà. Per quanto riguarda la ragazza, è stata accompagnata presso un centro comunale ad alta protezione per la pronta accoglienza dei minori, dove i servizi sociali professionali adesso elaboreranno un progetto per il superamento della fase di emergenza.

“Ringrazio i vigili che con sensibilità e attenzione sono intervenuti per aiutare questa ragazza – commenta l’assessore al decoro Massimo Mattei –. Si è trattato di un intervento che richiedeva la massima discrezione e una grande capacità di relazionarsi con una persona in difficoltà. Grazie alla loro opera e alla sistemazione individuata dall’assessore alle politiche sociosanitarie Stefania Saccardi questa ragazza potrà iniziare un nuovo percorso di vita”. “Ancora una volta la procedura messa in campo dal Comune per l’accoglienza e la tutela dei minori in difficoltà ha funzionato – ha aggiunto l’assessore Saccardi –.

Nel corso degli ultimi anni sono state numerose le situazioni che vedevano coinvolte minori che hanno trovato soluzione proprio grazie alla collaborazione tra rete dei servizi sociali e Polizia municipale che si concretizza, tra l’altro, nella gestione della struttura di accoglienza protetta”. Per quanto riguarda la procedura, la Polizia Municipale da molti anni collabora attivamente con tutti i servizi ed enti preposti alla tutela minorile per intervenire nei casi in cui i “cittadini in crescita” si trovano in situazioni di difficoltà, di disagio, di sfruttamento e maltrattamento, intercettando con sensibilità e professionalità i bisogni e le necessità dei minori, accompagnandoli verso soluzioni che possano proteggerli e tutelarli.

Questa procedura ormai consolidata tra Polizia municipale e la rete dei servizi a tutela dei minori, sancita anche da un protocollo di intesa per la gestione della struttura di accoglienza protetta e da corsi di formazione interistituzionali, ha contribuito a risolvere, in quasi dieci anni di proficua collaborazione, molte delicate situazioni di minori. Minori che, per gravi situazioni familiari e personali, avrebbero potuto essere facili strumenti da parte di sfruttatori e/o della microcriminalità organizzata.

Il ruolo della Polizia municipale, anche per il suo rapporto di vicinanza e conoscenza del territorio in cui opera, appare importante e significativo proprio per il lavoro di prevenzione e tutela che quotidianamente mette in campo per garantire ai minori un percorso di accoglienza e protezione. (mf)

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