Prevenzione antincendi: il Piano 2009-2011

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 marzo 2009 00:39
Prevenzione antincendi: il Piano 2009-2011

di Dario Rossi
Firenze- «Sono i numeri delle statistiche ad affermarlo, e a premiare la scelta della Regione Toscana di favorire l’attività preventiva di controllo del territorio e di rapida segnalazione dei principi di incendio nei boschi, rispetto a quella della lotta attiva comunque garantita attraverso interventi tempestivi ed efficienti – ha affermato il presidente Claudio Martini alla presentazione del piano antincendi boschivi 2009-2011 presso il Centro di addestramento per i volontari a Monticiano (SI)- La Toscana ha messo in opera un modello che altre Regioni stanno cercando di imitare.

Ma si tratta comunque di un risultato che è stato raggiunto grazie al notevole sforzo organizzativo operato insieme alla Regione da tanti soggetti: Corpo Forestale, Vigili del Fuoco, Volontariato, Enti Locali, Protezione Civile». Mettendo a confronto i dati regionali e nazionali, nel 2008 (fino a l 15 settembre scorso) si sono verificati in Italia complessivamente 4.897 incendi boschivi che hanno interessato 37.539 ettari, dei quali 15.270 boscati e 22.269 non boscati. In Toscana, nello stesso periodo, si sono verificati complessivamente 439 incendi boschivi che hanno coinvolto 754 ettari, dei quali 361 boscati e 393 non boscati.

La superficie in ettari media totale ad evento è stata nel 2006 in Toscana di 1,24 contro il 7,08 del dato nazionale; nel 2007 il 2,29 in Toscana contro il 21,25 del dato nazionale. Ma a questo va aggiunto che il quasi l'80 per cento degli incendi viene spento entro 6 ore e che oltre il 64 per cento degli incendi boschivi interessa superfici non superiori a un ettaro, mentre la classe compresa tra 1 e 5 ettari rappresenta poco più del 24 per cento degli eventi. Stiamo parlando, non va dimenticato, della regione che in proporzione è la più ricca di boschi del paese, con una copertura boscata che supera& nbsp; il cinquanta per cento del territorio: l'11 per cento dell'intero patrimonio boschivo nazionale.

Per quanto riguarda il territorio, Lucca risulta la provincia più colpita nel decennio 1998-2007 con quasi il 18 per cento di incendi registrati sul totale regionale, seguita da Massa Carrara con il 15 per cento circa e da Firenze con il 14,5 per cento. La scelta di investire sulla salvaguardia ha portato a strutturare l'organizzazione all’interno dell’ambito forestale, anziché in quello della protezione civile; una decisione che ha favorito lo stretto collegamento con gli interventi di tutela del territorio e del patrimonio boschivo, piuttosto che evidenziare il solo dato di emergenza.

I dati finanziari confortano questa tesi; dell’intero ammontare delle risorse destinate al settore (circa 12 milioni di euro all'anno, di cui oltre il 90 per cento costituita da fondi regionali), circa il 60 per cento è destinato ad attività che si possono ricondurre alla prevenzione. L’attività di prevenzione comprende anche il complesso di interventi attivati per accrescere l’attenzione della popolazione sul tema incendi boschivi, inserito nel più ampio contesto della salvaguardia e protezione degli ambienti naturali, con un’attenzione particolare ai canali da attivare in caso di segnalazione di situazioni a rischio, e a familiarizzare sempre di più con il numero verde della Sala Operativa Unificata Permanente (SOUP), in funzione 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per tutto l'anno: 800 425 425.

L’attività di comunicazione e informazione si rivolge all’intera cittadinanza toscana e si integra con le iniziative didattico-informative fin qui realizzate all’interno delle scuole. L’opera di sensibilizzazione sul target scolastico è impegno ormai consolidato che ha portato a ottimi risultati, in termini di partecipazione e attenzione al tema, con centinaia di alunni coinvolti in eventi di sensibilizzazione, campus residenziali e in un concorso per l’elaborazione del nuovo logo che identifica la struttura operativa regionale AntIncendi Boschivi.

In sostanza il tema incendi boschivi, particolarmente sentito nella nostra regione sia a livello di tutela del patrimonio che per il fattivo coinvolgimento di istituzioni, volontari e cittadini, viene affrontato come elemento strettamente legato al complesso dei fenomeni ambientali, meteo-climatici e sociali. Nella convinzione che non sia più sostenibile la separazione tra i vari aspetti, è cambiato l’approccio e si è così arrivati, ad esempio, ad una nuova definizione dei periodi e delle soglie di rischio per lo sviluppo degli incendi boschivi.

L’estate si conferma, ovviamente, come il periodo più critico, ma è molto meno marcata rispetto al passato la distinzione tra l’andamento estivo e la tendenza registrata nelle altre stagioni. Le attività di controllo e monitoraggio del territorio sono strutturate quindi per funzionare durante tutto l’arco dell’anno, anche se con livelli e operatività diversificate. La forza dell’organizzazione regionale si basa anche sul principio fondamentale dell’assenza assoluta di profitti diretti, provenienti dall’attività di prevenzione e spegnimento.

La Toscana ha una delle normative più stringenti a livello nazionale per impedire che chiunque possa, direttamente o indirettamente, trarre beneficio dalle situazioni che si instaurano nelle aree colpite dalle fiamme. Benefici di carattere economico, correlati o correlabili agli incendi boschivi, non sono previsti in nessuna forma e per alcun soggetto, interno o esterno all’organizzazione regionale. Questo aspetto riveste una particolare importanza nel contesto toscano, ed è stato oggetto di forte attenzione fino dagli anni Ottanta.

Oggi possiamo raccogliere i frutti dell’impegno profuso in questa direzione, tanto da poter escludere, tra le motivazioni di innesco degli incendi boschivi, la ricerca di occupazione nel settore forestale e la remunerazione delle azioni di spegnimento.

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