Cinema: ''L’ospite inatteso'' un apologo sulle diversità e sul dialogo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 dicembre 2008 09:56
Cinema: ''L’ospite inatteso'' un  apologo sulle diversità e sul dialogo

Lo straniero non è per forza un nemico, il clandestino non è sempre un pericolo ma può essere un ospite, forse diventare un amico .E’ questo il messaggio del film “l’ospite inatteso”,una storia delicata che ci narra l’America dopo l’undici settembre e si interroga sull’equità delle leggi e dei diritti civili. Il film , premiato al Sundance Festival,appartiene ,forse, al genere del “cinema impegnato” ma nella versione più antiretorica che si possa immaginare. E’ una storia di “ordinary people” che ha per protagonista Walter Vale, un professore universitario di Economia, vedovo da cinque anni, che vive una vita monotona in una cittadina del Connecticut.

Una vita apatica e ripetitiva sino a quando Walter non ritorna a New York per sostituire una collega a una conferenza . Qui scopre con sorpresa che il suo appartamento, da tempo disabitato, è stato affittato con un imbroglio a una giovane coppia, il siriano Tarek e l’africana Zainab. Questo americano tranquillo ha un primo momento di sconcerto , ma non reagisce con una chiusura o con un rifiuto. Decide di ospitare la coppia finché non si siano trovati un altro posto. A poco a poco, complice anche una comune passione per la musica, tra Walter e Tarek prende forma un’amicizia che la più guardinga Zainab disapprova.

Il professore è affascinato dal mondo dei due giovani, che sembrano diventare quasi la famiglia che non ha o non ha più. Quando però un contatto accidentale con la polizia fa finire Tarek, immigrato irregolare, in un centro di detenzione dell’I.C.E. (Immigration and Customs Enforcement), Walter risulta essere l’unica persona che gli può far visita. E l’impegno di Walter nei confronti del suo giovane amico , che diventa quasi uno scontro contro l’assurdità repressiva delle leggi dell’era Bush.,si rafforza ancor di più con la comparsa di Mouna, la madre di Tarek venuta in cerca del figlio.

Walter si scontra con la desolanti realtà del sistema di immigrazione americano, che gli rivela i limiti del rispetto della persona. Nel film situazioni goffe e comiche, si alternano a momenti teneri e drammatici in un apologo che nelle diversità dei protagonisti e nel loro desiderio di dialogo, vuole essere un’apertura verso l’idea di un’America, per così dire,autentica,dove tutti sono diversi e tutti sono americani. Straordinario il protagonista Richard Jenkins, attore di talento sinora utilizzato in ruoli di caratterista dai fratelli Coen, da Eastwood e Nichols, affascinante l’attrice israeliana Hiam Abbass (Mouna),già vista in La sposa siriana,buona la direzione di Thomas McCarthy, alla sua seconda prova come regista .
Alessandro Lazzeri
L'ospite inatteso (The Visitor)
Un film di Thomas McCarthy.

Con Richard Jenkins, Haaz Sleiman, Danai Jekesai Gurira, Hiam Abbass, Marian Seldes, Maggie Moore, Michael Cumpsty, Bill McHenry, Richard Kind, Tzahi Moskovitz, Amir Arison, Neal Lerner, Ramon Fernandez, Frank Pando, Waleed Zuaiter, Danai Gurira. Genere Commedia, colore 104 minuti. - Produzione USA 2007.

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