Comunali: le primarie condizionate dalle inchieste giudiziarie

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 novembre 2008 21:54
Comunali: le primarie condizionate dalle inchieste giudiziarie

“Ho scelto fino adesso di mantenere il silenzio sulle vicende giudiziarie aperte a Firenze in questi giorni – ha commentato il Presidente della Provincia Matteo Renzi, oggi impegnato in un giro alle Cure -. Nutro rispetto, infatti, per il lavoro della magistratura e mi auguro che gli amministratori indagati possano rapidamente dimostrare l’estraneità ai fatti loro addebitati”. “Come Presidente della Provincia – ha continuato Renzi – avverto molto forte il dovere di tutelare l’amministrazione che presiedo.

Abbiamo agito rispettando la normativa in ogni passaggio. Ci auguriamo che questo sia accaduto anche per gli altri. E garantiamo che sarà nostra cura tutelarci in tutte le sedi da eventuali offese che la Provincia abbia ricevuto riguardo la propria azione di governo”. “Come candidato alla carica di sindaco di Firenze – ha aggiunto Matteo Renzi – ho sempre detto, in tutte le sedi, che se perderò le elezioni primarie tornerò al mio lavoro nel privato. So che questo appare strano per molti addetti ai lavori abituati al professionismo della politica, ma in tempo di “casta” penso si debba avere il coraggio di cambiare.

E io voglio cambiare Firenze o cambiare mestiere. Se vincerò le primarie proverò a realizzare il cambiamento di cui Firenze ha bisogno. Se non ce la farò continuerò a impegnarmi nella cosa pubblica come volontario, come militante, come cittadino, ma non farò il presidente di una municipalizzata né l’assessore di chi vince. Meno che mai farò il vicesindaco”. “L’ipotesi – ha concluso Renzi – in cui io possa fare il vicesindaco a Cioni piuttosto che ad altri è semplicemente una barzelletta.

Aggiungo che non ho mai ipotizzato alcun nome come mio vicesindaco come del resto si può facilmente evincere nella lettura dei giornali degli ultimi mesi”.
Come mai la polizia municipale non ha provveduto immediatamente alla rimozione di uno striscione abusivo dal sapore elettorale (vedi foto a fianco), affisso su degli alberi in Piazza della Libertà nei pressi dell'arco di trionfo?". È quanto domanda Jacopo Bianchi, consigliere comunale di FI-PdL che ha pubblicato le immagini sul sito "Risulta molto strano tutto questo - continua Bianchi - che in una città come Firenze, dove il nuovo regolamento di polizia urbana pone divieti di affissione non solo per stendardi non autorizzati, ma anche per i semplici panni appesi ad asciugare, e dove tra l'altro gode ormai del pieno interesse dell'opinione pubblica la situazione politico-giudiziaria che riguarda alcuni componenti della Giunta comunale.

E' strano quindi che i vigili urbani non si siano ancora attivati, quanto meno per rimuovere lo striscione in questione, che guarda caso esprime sostegno nei confronti dell'assessore Graziano Cioni, il quale, oltre ad avere la delega alla Polizia Municipale, è al centro dell'attenzione dei cittadini in merito alle spiacevoli accuse che gli sono state rivolte". «Faccio presente - prosegue Bianchi - che lo striscione che ho notato stanotte, verso mezzanotte, mi ha fatto subito tornare in mente la sezione relativa al regolamento di polizia urbana, distribuito a tutti i cittadini, dove nella sezione illustrata vi era un esplicito riferimento all'assessore Cioni, laddove, infatti, una vignetta riportava un individuo nello scrivere sul muro «NICIO TI ODIA» (vedi foto in basso), con una palese riconduzione alle popolari scritte «CIONI TI ODIA» presenti nella città.

Tale riproposizione della suddetta scritta - continua Bianchi - ha suscitato interesse da parte dei linguisti, in quanto, infatti, la metatesi che si realizza nella dicitura «NI-CIO», potrebbe provocare nel pensiero di coloro che avessero già visto in precedenza le scritte contro l'assessore, un immediato ed improprio riferimento all'interno di regolamento di polizia urbana. È comunque ipotizzabile che la presenza del cognome dell'assessore nello striscione assieme al sostantivo "BAMBOC-CIONI", favorisca quanto meno un'azione rafforzativa nel processo di categorizzazione nei lettori, rispetto invece, alla sola presenza del suo cognome".

"Mi auguro - conclude Bianchi - che le autorità preposte non ignorino la presenza dello striscione in piazza della Libertà, che certamente non giova al clima politico e civile che sarebbe, invece, opportuno mantenere equilibrato, ma che invece risulta in contrasto anche con la tutela del decoro tanto sbandierata dalla sinistra che si dimostra autolesionista".

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