Come chiudere il bilanci 2008? Preoccupazione fra i sindaci toscani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 ottobre 2008 14:15
Come chiudere il bilanci 2008? Preoccupazione fra i sindaci toscani

Preoccupati come non mai. Così sono apparsi i circa cento Sindaci toscani riuniti a Firenze il 1 ottobre scorso per esaminare la manovra economico-finanziaria adottata nella scorsa primavera e la bozza del disegno di legge sulla finanziaria 2009, recentemente adottato dal Governo Berlusconi. Preoccupati, paradossalmente, più di come chiudere i bilanci di quest’anno, che per il percorso tortuoso e complesso del federalismo fiscale e dei contenuti della normativa per il prossimo esercizio finanziario.

Rimangono infatti ancora aperte tre questioni prioritarie che, se risolte positivamente com’è l’auspicio, possono far tirare un sospiro di sollievo ai bilanci comunali del 2008, altrimenti condizioneranno pesantemente anche gli esercizi futuri e le conseguenti azioni politiche ed istituzionali dell’ANCI. Partiamo dalle notizie migliori. In primo luogo, pare essere sul binario giusto di soluzione il recupero delle risorse derivanti dall’ICI sugli edifici rurali, di cui al decreto Visco-Bersani del 2007.

Dei 609 milioni di euro di minori risorse se ne potranno recuperare, oltre a 50 milioni già destinati, altri 500 milioni di euro, arrivando vicino quindi alla dimensione del taglio. Naturalmente il taglio del decreto Visco-Bersani ha gli stessi effetti anche nel 2008, per un importo addirittura superiore: 750 milioni di euro. Da questo punto di vista serve un decreto, non necessariamente esclusivamente dedicato, ma che consenta la garanzia del rientro entro il 2009. Infine, ed è la peggiore delle poste a rischio per i bilanci comunali, quella della soppressione ICI sulla prima casa a valere sul bilancio 2008.

Si tratta di 2 miliardi e 600 milioni di euro, di cui mancano 700 milioni di copertura e quindi i comuni si aspettano il pieno rimborso che avrà dimensionamento dalle certificazioni delle ragionerie comunali al 30 aprile 2009. Queste le questioni che più stanno a cuore ai Sindaci. Erano presenti e sono intervenuti, fra gli altri, il Sindaco di Livorno e Presidente dell’Anci Toscana, Alessandro Cosimi e il Sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, Presidente dell’ANCI. Secondo i due esponenti se il Governo manterrà gli impegni assunti, da ultimo il Ministro Maroni alla Conferenza dei Piccoli Comuni, e risolverà i contenziosi aperti si andrà avanti a discutere delle altre tematiche, altrimenti ai Sindaci non rimarrà che rompere le relazioni istituzionali e non partecipare, ne al tavolo sul federalismo fiscale, ne alle altre sedi di confronto con il Governo sulle tante questioni aperte nei rapporti fra il livello centrale e il sistema delle autonomie locali e regionali.
Non si esclude, al momento, una mobilitazione in sede regionale, con forme ancora da definire e da intraprendere d’intesa con gli altri livelli istituzionali, le rappresentanze delle province e la Regione.

Nei comuni la consapevolezza di rispettare l’obiettivo di azzerare il debito entro il 2011 per rientrare negli impegni assunti in sede europea, è diffusa e consapevole, ma in queste condizioni economico-finanziarie i comuni rischiano di non poter più mantenere servizi ed attività a favore delle comunità e di non poter contribuire, com’è necessario, al rilancio dello sviluppo economico e sociale del Paese, con le loro politiche di investimento.
Margherita Mellini

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