Libri: il Vocabolario della Crusca domani al Presidente della Repubblica

Redazione Nove da Firenze
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16 settembre 2008 16:22
Libri: il Vocabolario della Crusca domani al Presidente della Repubblica

Il 17 settembre prossimo, alle ore 10.30, gli Accademici della Crusca presentano al Presidente della Repubblica, in Quirinale, la prima copia della riedizione anastatica del grande Vocabolario che l’Accademia pubblicò nel 1612. Della delegazione fanno parte la Presidente dell’Accademia, Nicoletta Maraschio, il Presidente onorario, Francesco Sabatini, gli Accademici Pietro Beltrami, Direttore dell’Istituto CNR-Opera del Vocabolario, Piero Fiorelli, Teresa Poggi Salani, vari studiosi che hanno collaborato alla realizzazione dell’opera e Aulo Chiesa per l’editore, il Gruppo ERA di Varese.

Il Vocabolario degli Accademici della Crusca, che ebbe varie edizioni successive, è uno dei monumenti della nostra storia linguistica e culturale: non solo segnò una tappa decisiva per la stabilizzazione dell’uso della nostra lingua, ma pose le basi della moderna lessicografia europea. Fu il modello a cui si ispirarono per oltre due secoli gli autori dei grandi vocabolari del francese, dello spagnolo, dell’inglese, del portoghese e del tedesco. Nell’attuale edizione anastatica, l’opera è affiancata da un volume di commento, ricco di illustrazioni e riproduzioni di importanti manoscritti conservati nell’Accademia, e da un CD-Rom che contiene il Vocabolario in versione elettronica, uno strumento prezioso per compiere indagini in un così ampio corpus di lingua: 25.056 lemmi, 299 opere citate, 62.870 citazioni (numeri eccezionali per quell’epoca, se un vocabolario monovolume dell’italiano oggi conta 80.000 lemmi, comprensivi della straripante terminologia tecnico-scientifica).
Questa pubblicazione, che avviene a conclusione di un decennio di ricerche e di affinamenti delle tecniche editoriali digitali compiute nell’Accademia, risponde a obiettivi sia scientifici, sia di riaffermazione dei valori civili della lingua.

Si approfondisce così, anzitutto, la conoscenza del ruolo che l’Accademia ebbe nel consolidare le basi della coscienza linguistica e nazionale italiana nei secoli preunitari. Ma l’impresa risponde altrettanto all’impegno che l’Accademia oggi pone nel difendere, con le istituzioni analoghe di altri Paesi europei, il multilinguismo del continente. Con la presentazione di questa opera al Capo dello Stato, e in seguito in altre sedi in Italia e all’estero (Bruxelles, Parigi, New York), l’Accademia offre il primo proprio contributo alle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia.

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