Il punto di Soprarno sui mercati, Agosto 2008: l'ossessione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 agosto 2008 00:16
Il punto di Soprarno sui mercati, Agosto 2008: l'ossessione

Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi che vengono alla mente e che non si riesce a bloccare o a scacciare; riguardano spesso qualcosa di pericoloso o spiacevole e quindi fanno sentire in ansia.

I contenuti più frequenti dei pensieri e delle immagini ossessive riguardano, tra l'altro, argomenti blasfemi o possibili disastri.

Le ossessioni sono sempre disturbanti e spiacevoli perchè riguardano cose importanti per il soggetto.

Il soggetto riconosce che le idee sono create dalla sua mente e riconosce che sono eccessive o irragionevoli ma non riesce a controllarle.

Agli occhi di chi osserva le azioni altrui, chiunque può sembrare vittima delle proprie ossessioni:

  • la Bce e la sua personalissima battaglia al flagello della inflazione;
  • Soprarno SGR e il suo tentativo di svegliare le coscienze riguardo l'inesorabile declino dell'Europa e dell'Euro;
  • gli investitori e la loro ricerca della luce in fondo al tunnel della crisi del credito;
  • i consumatori e la loro caccia agli speculatori che hanno fatto schizzare petrolio e materie prime.
Dato che l'ossessione dà luogo, spesso, a comportamenti compulsivi che poco si addicono ad una efficiente gestione dei risparmi altrui, di seguito cercheremo di spiegare perché riteniamo le nostre idee non siano frutto di fantasia, ma di dati concreti e perchè non le riconosciamo come eccessive o irragionevoli.

Innanzi tutto,noi di Soprarno SGR crediamo che l'Europa sia già in recessione! Possiamo osservare che le vendite al dettaglio (prezzi costanti) dell'area euro a giugno sono risultate pari a:

– 0,33% su marzo 2008 ; – 1,98% su giugno 2007.



Cerchiamo di capire cosa significa questo dato.

Analizziamo allora andamento e trend delle Vendite Vendite al dettaglio dal Ottobre 1995 a Giugno 2008 ………...





… per poterlo paragonare all'andamento (sempre da 0ttobre 1995 a Giugno 2008) ed al trend del Prodotto Interno Lordo dell'area Euro nello stesso periodo.

Questo ci permetterà di capire l'effetto del cattivo andamento negativo delle prime sul secondo.



Impatto che, ovviamente, abbiamo calcolato sulle due serie de-trendizzate, il cui grafico è riportato qui di seguito:



L'andamento del trimestre Marzo 08 - Giugno 08, giustificherebbe un decremento del Gdp Europeo compreso tra il - 2,8% annuo ed il - 3,50% annuo.



In altre parole, crediamo che la dinamica delle vendite al dettaglio sia anticipatore di una forte recessione in Europa, con una CONTRAZIONE del Gdp di circa 3 punti percentuali dai livelli assoluti attuali: - 320 mld di euro, ossia ritorno al GDP del 2005.



Tra le tante obiezioni che potrebbero essere mosse a questa semplice ma efficace analisi di Soprarno SGR, ne prenderemo in considerazione due.

La prima: ma esistono altri drivers di crescita per il GDP europeo!

In effetti, la relazione tra le variabili de-trendizzate sembrerebbe mostrare che il GDP europeo è oggi meno dipendente dalle vendite al dettaglio di quanto lo sia stato in passato:



E' vero, ma crediamo in Soprarno SGR che ci sia una condizione transitoria.

Infatti la crescita sappiamo che nasce dai consumi interni privati, dalla spesa pubblica, dalla domanda netta estera e dagli investimenti.

Sappiamo che la spesa pubblica in Europa è limitata da un pezzo di carta scritto oramai 15 anni fa (c’era ancora l'URSS, tanto per darvi una idea) e non può’ essere anticiclica, delle esportazioni nette abbiamo più volte evidenziato che, se guardiamo l'interscambio EXTRA-EU, ldiventano importazioni nette.

Mancano gli investimenti.



Allora cerchiamo di capire a che punto sono gli investimenti nell'area Euro.

Entrambe le due variabili sono già al di sopra del loro trend storico.

Le due serie de-trendizzate, oltre a mostrare che l'ampiezza dei movimenti di investimenti ed utili intorno al proprio trend, vanno riducendo gli scostamenti positivi mantenendo inalterati o ampliando quelli negativi (segnali questi di una debolezza strutturale dell'area Euro).

Le due serie, indicano anche che il picco degli investimenti è alle spalle, essendo quello degli utili già in fase discendente.



Anzi: come sapete, i nostri modelli stimano una possibile contrazione degli utili pari al 20%.



La risposta alla prima osservazione è che, da qui in avanti, anche gli investimenti potrebbero dare un contributo negativo alla crescita del Gdp Europeo e quindi la stima di una recessione di 3 punti percentuali, è addirittura ottimistica. La seconda obiezione: ma le vendite al dettaglio possono ritornare sopra al loro trend!

Per rispondere, analizziamo la propensione al consumo delle famiglie nella zona Euro dal marzo del 1995 ad oggi.



Il calo delle vendite al dettaglio dipende, quindi, dal calo della propensione al consumo.

Crediamo che imputare il calo della propensione al consumo all'aumento dei prezzi del petrolio sia una ossessione. Temiamo, invece, che le cause siano strutturali e dipendano dal fatto che l'Europa è una nazione VECCHIA!

Il grafico dell'andamento del rapporto tra over 65 e under 15, che può anche essere definito come grafico della dinamica dell'invecchiamento della popolazione, ci aiuta a dimostrare che il trend della propensione al consumo è spiegato quasi interamente dal trend di invecchiamento della popolazione.



Crediamo quindi che il calo dei consumi in Europa sia strutturale e che quindi a breve l'Europa sperimenterà un calo del GDP reale che diventerà in seguito grazie agli errori, pardon, le ossessioni della BCE, un calo del GDP nominale.

E gli Stati Uniti?

Non siete curiosi di sapere se le cose funzionano così anche oltre oceano?

A prima vista sembrerebbe di sì!



Le vendite al dettaglio negli USA sono destinate a riprendere il loro trend positivo.

E' solo questione di tempo.

2 anni? 3 anni?Poco importa, riprenderanno.

E oramai avete intuito perchè siamo convinti di questo: perchè abbiamo visto il grafico dell'invecchiamento della popolazione statunitense!

Ecco cosa succede negli USA:

Il grafico dell'andamento del rapporto tra over 65 e under 15, ossia la dinamica dell'invecchiamento della popolazione, ci aiuta a dimostrare che negli Stati Uniti il calo dei consumi non è l'inizio di un trend negativo, ma una pausa di crescita.
Pensiamo quindi che, mentre tutti guardano agli Stati Uniti come il grande malato di inizio millennio, pronti ad immaginare chissà quale sorte per la radiosa economia europea non appena si riuscirà a delimitare il contagio, bisognerebbe rendersi conto che l'Europa si sta lentamente spegnendo, proprio come un anziano alla fine della stagione della sua vita.

Non siamo tra i più pessimisti, od ossessionati a seconda delle convinzioni di chi legge, se una delle maggiori Investment Bank americane, partendo da un paper dell'IMF di Giugno 2008 fa questa analisi:



Applying the US model to the Euro area



Understanding where we are now



RISULTATI DEI MODELLI MACRO DEL MESE DI AGOSTO 2008 Il mercato azionario USA anche questo mese rimane il nostro favorito.

Il potenziale apprezzamento è pari al 20,4% in presenza di un premio al rischio pari al 2,83%, sul tasso trentennale. Tale valore è inferiore alla media semestrale (2,96%) ma superiore a quello annuale (2,70%).

Gli utili aziendali impliciti nello S&P® 500 sono in calo del 11,59% dai livelli attuali, valore inferiore sia all'incremento storico dell'ultimo anno (-6,05%) che alla media del dato implicito nel mercato nell'ultimo anno (-6,35%).

Anche per il mese di Agosto, il mercato azionario GIAPPONESE è la nostra seconda scelta. Il potenziale apprezzamento è pari al 25,50% in presenza di un premio al rischio pari al 3,87%, sul tasso trentennale.

Tale valore è superiore alla media semestrale (3,46%) e a quella annuale (2,89%). Gli utili aziendali impliciti nel Nikkei 225® sono in calo del 24,57% dai livelli attuali, valore quest'ultimo di molto inferiore al tasso di incremento storico dell'ultimo anno (-0,31%) e del valore medio implicito nel mercato nell'ultimo anno (-16,87%).

Il mercato azionario EUROPEO è la nostra ultima scelta anche per questo mese.



Il MERCATO È SOPRAVVALUTATO del 6,20% in presenza di un premio al rischio pari al 3,82% sul tasso trentennale.

Tale valore è inferiore sia alla media semestrale (3,91%) ed in linea alla media annuale (3,88%).

Gli utili aziendali impliciti nel mercato sono a a -7,42% valore, quest'ultimo, inferiore al tasso di incremento storico dell'ultimo anno (-6,05%) e al valore medio implicito nel mercato nell'ultimo anno (-0,28%).



RISULTATI DEL MESE DI AGOSTO: SINTESI

  • Il mercato azionario preferito è quello statunitense, che rappresenta anche l'allocation principale della quota di rischio.

    A seguire Bund 10 anni e equity giapponese. Short / Flat su mercato obbligazionario USA e short su mercato azionario Europa.

  • Il mercato con le aspettative più pessimistiche sulla dinamica degli utili rimane quello Giapponese, anche se quello Stati Uniti mostra un sempre maggior pessimismo.
  • Tra tutti i mercati azionari principali, quello europeo ha visto una significativa riduzione del premio al rischio.

    L'unico mercato con un premio al rischio inferiore alla media dell'ultimo anno è quello europeo.

  • Chi compra azioni Giappone oppure Stati Uniti, riceve invece un premio al rischio superiore alla media dell'ultimo anno.
  • Il mercato europeo, sia per il rialzo dei tassi a lungo termine che per il calo degli utili da noi stimati, è tornato ad essere molto sopravvalutato. Eclatante anche la riduzione della sottovalutazione del mercato azionario giapponese, dovuto anche qui a un movimento del mercato, unitamente ad un calo degli utili aziendali ed un incremento corposo dei tassi nominali, non interamente recuperato dal calo del premio al rischio.

ANDAMENTO PREMIO AL RISCHIO EUROPA Gli investitori europei sono un pò più pessimisti ed il premio al rischio è intorno ai massimi da 15 anni.

Ciò nonostante, crediamo che l'approdo del C-DAX sia intorno ai 500 punti dai 586 attuali nel breve e intorno ai 400 punti nel medio.



La stessa sorte spetti ovviamente agli altri indici europei: Eurostoxx50 in area 2000 / 2200 punti; 20.000 S&PMIB: pesa l'eccesso di divario di valutazioni rispetto agli Stati Uniti nel breve e problemi strutturali nel medio.

ANDAMENTO UTILI TEORICI EUROPA Il trend discendente degli utili è chiaro e ben delineato e si vede che il nostro modello lo aveva anticipato di circa un anno.



Il nostro modello ci dice che il calo si accentuerà e che già oggi gli utili dovrebbero essere un 20% più bassi dei livelli attuali.

L'approdo nel medio dovrebbe essere in area 20 EURO.

ANDAMENTO PREMIO AL RISCHIO USA Il premio al rischio è diminuito, ma è su valori massimi degli ultimi 20 anni: il rischio per gli investitori è quindi ben remunerato.



Gli operatori continuano ad essere negativi sulla dinamica futura degli utili aziendali e prevedono un ulteriore calo del 11,59% dai livelli attuali.

Queste condizioni, unitamente alla sottovalutazione, depongono a favore o di un rialzo delle quotazioni azionarie del 15% - 20% o, quanto meno, di una loro tenuta nel caso dal fronte finanziario/economico emergano difficoltà ulteriori.

ANDAMENTO UTILI TEORICI USA Negli States, gli utili aziendali sono già scesi ma gli operatori si aspettano un calo ulteriore del 11% circa.

Sicuramente tale ipotesi è troppo pessimistica, soprattutto in considerazione del fatto che, secondo il nostro modello, gli utili dell'S&P500 teorici viaggiano intorno ai 95%, rispetto al dato reale di 51%.



Va però sottolineato che il nostro modello ci segnala che ad Agosto, per la prima volta da gennaio 2007, dovremmo vedere una contrazione degli utili.

ANDAMENTO PREMIO AL RISCHIO GIAPPONE Il premio al rischio permane su livelli massimi. Anche la negatività sulla dinamica degli utili attesi delle società nipponiche è su livelli massimi.

L'indice potrebbe salire di un 10% dai livelli attuali anche se, lo ricordiamo, a parità di sottovalutazione preferiamo il mercato statunitense, per via della migliore corporate governance.
ANDAMENTO UTILI TEORICI GIAPPONE In Giappone, un forte aumento del costo del lavoro unitamente ad un brusco calo della produzione industriale, hanno ridimensionato gli utili teorici.



Il mercato nipponico non ha però ancora manifestato una inversione del trend di crescita egli utili.


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