Silo: i cittadini contro le maleodoranze nella zona di San Bartolo a Cintoia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 agosto 2008 13:51
Silo: i cittadini contro le maleodoranze nella zona di San Bartolo a Cintoia

Firenze, 08 Agosto 2008- «Collaborazione tra commissione, fabbrica Silo e cittadini contro le maleodoranze nella zona di San Bartolo a Cintola». E' quanto propone Giovani Varrasi, presidente della commissione qualità urbana. «Da molti decenni - ha ricordato Varrasi - la zona dell'Isolotto verso San Bartolo a Cintoia ha visto una progressiva urbanizzazione che, negli ultimi anni, ha assunto caratteristiche più qualitative nella tipologia delle costruzioni, nella quantità e disposizione del verde urbano, negli arredi spesso dignitosi.

La qualità urbana è però seriamente inficiata dalle maleodoranze prodotte dalla fabbrica Silo che, con la produzione di acidi grassi residui dalle sofisticate lavorazioni industriali, ammorba l'aria di migliaia di cittadini residenti nella zona». «L'impresa Silo - ha sottolineato il presidente della commissione qualità urbana - è peraltro tecnologicamente all'avanguardia nelle sue produzioni di mangimi animali, dà lavoro a decine di persone anche molto qualificate, collabora con livelli universitari.

La contraddizione tra questi due aspetti, quello tecnologicamente avanzato e quello " inquinante" va assolutamente risolto. La legge, anche europea, non pone particolari limitazioni a questo inquinamento olfattivo, e su questo ci ripromettiamo di intervenire attraverso i parlamentari europei, nazionali e regionali, che tuttavia è devastante per le concrete, giornaliere esistenze di tantissimi cittadini e famiglie. La casa, nei modelli più profondi dell'essere, è luogo di riposo, di privati affetti, di " rifugio" rispetto alle pesantezze e contraddizioni del vivere sociale.

Pensiamo allora a momenti, diurni o notturni, in cui arrivano nelle case folate maleodoranti, nelle cucine, stanze da letto, luoghi in cui si lavora, si studia o semplicemente ci si riposa.Cambia completamente la percezione generale del proprio esistere e persino del proprio essere». «La commissione qualità urbana - ha proseguito il presidente Varrasi - si è molto impegnata per risolvere il problema, irrisolto, come detto, negli ultimi decenni sia dal comune che dal quartiere. La direzione della fabbrica Silo ha mostrato consapevolezza della assoluta, rapida necessità di intervenire sul problema.

In commissione abbiamo avuto già tre incontri successivi con una folta rappresentanza dei cittadini e il dottor Guidotti della Silo. I contatti sono molti e serrati. Purtroppo i primi tentativi di migliorare inserendo altre sostanze nel ciclo di lavorazione, non hanno prodotto risultati soddisfacenti. L'azienda si è impegnata a fare investimenti, proprio in questi giorni, per termodistruggere la componente grassa così disgustosa all'olfatto e così risolvere alla radice il problema. In questo mese di agosto le nuove strutture dovrebbero essere montate.

La commissione valuterà con l'impresa e i cittadini, in un incontro appositamente fissato a fine settembre, i risultati delle nuove strutture termodistruttrici riservandosi iniziative istituzionali e politiche sia nel caso che il problema sia risolto sia nella malaugurata ipotesi negativa». «Ci piace sottolineare - ha concluso - il profilo collaborativo tra istituzione consiliare, impresa e cittadini che, in un clima di serrato confronto valuterà l'evoluzione dei fatti. E' evidente che gli scenari possibili sono sostanzialmente due: quello positivo nel quale la commissione si impegna ad attivarsi perchè l'impresa sia aiutata economicamente nel suo processo di eco-socio compatibilità, attraverso fondi comunali, regionali o bancari; quello negativo che potrà comportare la richiesta di sanzioni o persino lo spostamento della sede della fabbrica».

(fn)

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