Florovivaismo: costi della produzione aumentati del 10% nell’ultimo anno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 giugno 2008 00:26
Florovivaismo: costi della produzione aumentati del 10% nell’ultimo anno

Il caro gasolio colpisce anche i colleghi floricoltori dell’Europa. E’ stato senza dubbio uno degli argomenti caldi del meeting organizzato da Coldiretti Lucca tra le delegazione dei rappresentanti del Copa-Cogeca (il massimo comitato delle organizzazioni professionali agricole che annovera tra i suoi membri 59 organizzazioni dei 27 paesi dell’Unione Europea) e i florovivaisti di Viareggio che si è tenuto giovedì mattina. Gli ospiti dell’Ue accompagnati dal Vice Presidente Regionale di Coldiretti, Vincenzo Tongiani, dal Vice Direttore Coldiretti Lucca, Lelio Alessandri e dal responsabile Coldiretti florovivaismo, Ermanno Coppola hanno visitato nei loro sopralluoghi in Toscana che dureranno fino al 13 l’azienda agricola Maffucci restando ammirati dall’impianto modernissimo di flusso e reflusso delle acque (un metodo di irrigazione anti-spreco acqua) e la Cooperativa Florexport dove hanno anche fatto uno spuntino a base di prodotti locali.

Tra gli argomenti di dibattito l’applicazione dell’Iva agricola che la commissione cercherà di bloccare al 4% per tutti i paesi comunitari, i problemi legati ai fitosanitari e i vari accordi internazionali e commerciali.
Anche per i 22 esperti arrivati dall’Olanda, Germania, Finlandia, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Austria e naturalmente dall’Italia, il caro benzina è un’emergenza dopo aver raggiunto un altro record (i 140 dollari al barile) ai tanti di quest’anno. Dalla Finlandia alla Francia passando per il distretto viareggino e pesciatino il rincaro costante del petrolio sta mettendo in crisi anche i produttori di fiori.

Secondo Coldiretti Lucca infatti - su base di dati nazionali - l’aumento della benzina è costato 250 milioni di euro all'anno in più rispetto al passato in virtù anche dell’utilizzo del gasolio che ha sostituito quasi completamente la benzina, per le lavorazioni dei terreni e la trasformazione dei prodotti, ma anche per la conservazione degli alimenti ed il trasporto. Dalla primavera del 2007 al 2008 l’aumento della voce gasolio usato per riscaldare le serre è stato del 35% passando da 0,40 (escluso Iva) centesimi il litro a 0,60 e andando ad incidere sul costo totale finale del prodotto di oltre 10 punti percentuali.

Un’impennata che ha fatto scrivere di pugno al Presidente del Toscana Produce, Marco Carmazzi, alcuni giorni fa, una lettera indirizzata al Presidente del distretto floricolo di Lucca-Pescia, Renzo Rugani, alla Regione Toscana, e ai Presidenti delle associazioni di categoria per chiedere un incontro e discutere del problema. “Il caro gasolio – ha sottolineato Lelio Alessandri - è un problema soprattutto per i paesi come Italia, Francia, Spagna dove si riscalda a gasolio meno per i paesi del Nord Europa come la Finlandia dove usano prevalentemente gas.

E’ un problema molto sentito in particolare in quelle realtà a produzione intensiva che hanno bisogno di serre, specialmente in inverno, riscaldate. Le maggiori difficoltà nell’inverno e se questo sarà il trend per il prossimo anno saranno dolori”.
Per Marco Carmazzi di Toscana Produce “l’aumento del petrolio causerà in maniera forte un ulteriore diminuzione degli utili aziendali e un ridimensionamento del capitale umano e quindi, sull’occupazione. La situazione sta diventando insostenibile per il nostro comparto nonostante da anni, con fatica ed enormi sacrifici, stiamo tentando di investire per rimanere sul mercato con le nostre produzioni.

I nostri margini di guadagno si assottigliano sempre più tanto che basteranno per far sopravvivere le nostre aziende. Malgrado i rincari che da un anno subiamo non abbiamo ritoccato nessuno dei prezzi che restano fermi a quelli di 10 anni fa. Questo nuovo quadro economico è allarmante e siamo molto preoccupati. Abbiamo registrato – conclude - rincari anche sui prezzi di utensili come vasi, coperture per le serre e attrezzature varie. L’effetto caro petrolio non ha risparmiato nulla”. Il meeting Europeo si è concluso, dopo incontri e visite, con una cena di gala all’Hotel Caesar di Lido di Camaiore a cui hanno presenziato le autorità locali e provinciali.
Andrea Berti

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