Piano energetico regionale: fonti alternative e filosofie contrapposte

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 giugno 2008 14:55
Piano energetico regionale: fonti alternative e filosofie contrapposte

Firenze, 5 giugno 2008- Nei giorni scorsi la netta presa di posizione del Presidente della Regione Toscana Claudio Martini contro il nucleare, in risposta agli annunci del Ministro Scajola: un segnale in controtendenza all’interno del Partito Democratico.
Oggi La Nazione e Il Tirreno annunciano la proposta dell'On. Riccardo Migliori, deputato del Popolo della Libertà, per la costruzione di una centrale nucleare tra Volterra e Montecatini Val di Cecina: «quella zona ha già un rapporto importante con l’Enel che potrebbe tornare molto utile».
"Il centro destra non vuole l'eolico in Alta Val di Cecina ma poi sposa il nucleare - denuncia Legambiente Toscana - Pensano forse che l'impatto di qualche grande pala bianca che gira lentamente e produce energia rinnovabile e pulita da subito sia peggiore di quello di una eventuale centrale nucleare? Non è certo per il bene dell'Italia o del territorio che si propongono simili follie: il nucleare è oggi una scelta irresponsabile sul fronte sociale e ambientale.

I problemi ambientali sono conosciuti ma sono messi in un angolo da chi parla in nome dell'efficienza economica. Eppure il nucleare pone ingenti costi di costruzione e decommissioning finale. Possibile che il centro destra non lo sappia? Ignoranza o menzogna?" "Il costo reale di un kWh di elettricità da nucleare - continua Legambiente Toscana - oltre a quello di acquisto di una fonte non presente nel nostro Paese e che andrà ad esaurirsi e ai costi di costruzione e gestione degli impianti, deve necessariamente comprendere anche la chiusura del ciclo del combustibile, lo smaltimento delle scorie e lo smantellamento delle centrali per essere considerato reale e competere sul mercato.

L'eolico questi problemi non li pone. Come non pone problemi di sicurezza degli impianti e di stoccaggio per migliaia di anni delle pericolosissime scorie radioattive che escono dal processo. Qualcuno si ricorda che l'Italia è un territorio a rischio sismico?".
Il Sole 24 di ieri annunciava che la Regione avrebbe redatto il Piano energetico regionale inserendo una delle misure fondamentali: la riconversione a metano delle centrali di Livorno e Piombino senza aver preso accordi cogenti con ENEL proprietario degli impianti.

ENEL, dal canto suo, come pare evidente, non ha la minima intenzione procedere in tal senso, visti i prezzi del gas e quindi salta di fatto circa un terzo della riduzione delle emissioni di CO2 previste.
Ma Italia Nostra guarda con grande favore lo sviluppo della fonte solare e con moderazione quella delle biomasse, per utilizzo termico (non già per quello elettrico che è molto meno efficiente ) per cui ritiene auspicabile solo la creazione di piccoli impianti da 1 Mw a servizio di una filiera e di un'utenza 'corte': "Ci preme sottolineare che ci sembra un'idea folle sviluppare l'eolico fino a 10 volte rispetto alla quota odierna -spiega Mariarita Signorini per Italia Nostra regionale- in una regione dove il vento non c'è o è al di sotto della media nazionale di produzione.

Significherebbe raggiungere quota 300 MW tempestando la regione italiana più amata al mondo, con quasi 300 torri eoliche di 100 metri e più, sui crinali o sulle coste, affiancate da centraline elettriche, piloni, elettrodotti, strade di servizio e quant'altro, con buona pace dei beni paesaggistici e rurali, dell'avifauna, del turismo e dei prodotti tipici ed enogastronomici così strettamente connessi ad un paesaggio che tutto il mondo c'invidia".
“I cambiamenti climatici saranno uno dei principali problemi mondiali dei prossimi decenni – affermano il Portavoce dei Verdi Toscani Mauro Romanelli ed il Capogruppo in Regione Mario Lupi – e si potranno affrontare solo con il coraggio di una svolta economica tutta rinnovabile.

Svolta che oggi è possibile, come ci dicono scienziati del calibro di Carlo Rubbia” “Il solare, l’eolico, il gas trasportato con gasdotti, le biomasse a filiera corta, la geotermia a bassa entalpia, insieme al risparmio energetico e alla razionalizzazione dei trasporti, bastano a soddisfare le esigenze di una società razionale ed equa, a ricchezza diffusa e senza monopoli e concentrazioni di potere” “Sono proprio i grandi monopoli dell’energia – proseguono gli esponenti del Sole che Ride – il problema che blocca il decollo delle energie rinnovabili, che invece possono assicurare ricchezza diffusa, risparmio per i cittadini, posti di lavoro, e sviluppo di un sistema di piccole e medie imprese legate al territorio” “In Italia, grazie al conto energia realizzato dai Verdi al G governo, sta crescendo il mercato dell’energia solare in maniera esponenziale: i dati del G se ( G gestore Servizio Elettrico) parlano di una quintuplicazione della potenza installata nel 2007 rispetto al 2006, mentre nel 2008 siamo già arrivati a 500milioni di euro di fatturato complessivo con decine di migliaia di nuovi posti di lavoro”

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