Mugnone e Terzolle: due torrenti da salvaguardare, ma l'amministrazione comunale non ci informa abbastanza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 marzo 2008 23:34
Mugnone e Terzolle: due torrenti da salvaguardare, ma l'amministrazione comunale <I>non ci informa abbastanza</I>

L’antropizzazione ha portato ad una sostanziale modifica delle caratteristiche dei corsi d’acqua i quali soprattutto nelle aree cittadine hanno perso le loro funzioni ricreative e di ristoro per la popolazione. In molti fiumi sono necessari interventi di ripristino e riqualificazione, è per questo motivo che ad ARPAT è sembrato utile procedere ad un’analisi degli ambienti fluviali di Mugnone e Terzolle. I risultati sono stati resi noti durante un incontro, svoltosi presso la sede del Dipartimento Arpat di Firenze il 7 marzo, a cui hanno partecipato numerosi esperti e personalità delle istituzioni fiorentine: erano, infatti, presenti rappresentati di Comune, Provincia e Regione Toscana, ma anche di Università e CNR, nonché di associazioni ambientaliste quali Legambiente, WWF e l’Associazione Italiana Naturalisti.
Scrive una vibrata lettera di rimostranze al sindaco di Firenze Leonardo Domenici l’associazione ecologista Idra, e la indirizza anche a tutti gli assessori competenti e alla presidente del Quartiere 5: l’informazione che il Comune sta dando sulla cantierizzazione del più importante affluente dell’Arno in città, il Mugnone, è giudicata tardiva, inesatta e fuorviante.
Tardiva, perché solo sabato 15 marzo - per la prima volta - l’Amministrazione ha diffuso una breve nota informativa sul progetto.

Ma il progetto esecutivo di “messa in sicurezza” è stato approvato dalla Giunta comunale già l’11 agosto 2007. E nessun confronto ha avuto luogo con i cittadini né prima né dopo, nonostante i ripetuti appelli di Idra.
Inesatta, perché i lavori in corso nel letto del torrente (come documentano le foto allegate, scattate il 13 marzo) paiono essere qualcosa di ben diverso da quanto annunciato nel comunicato stampa del 15 marzo, dove si parla di semplici “interventi propedeutici di ripulitura e di preparazione dell'area” o della “verifica della presenza di ordigni bellici”, e si annunciano solo per “fine aprile-inizio maggio” i “lavori idraulici veri e propri”.
Fuorviante, perché nello stesso comunicato di Palazzo Vecchio si attribuisce all’intervento un duplice obiettivo: “mettere in sicurezza idraulica sia la nuova stazione dell'Alta velocità che un'ampia area della città”.

In realtà la nuova stazione dell’Alta Velocità non risulta essere finanziata, né risulta essere finanziato l’ampliamento della luce del ponte ferroviario sul Mugnone (il cosiddetto “bypass idraulico del ponte ferroviario del Romito”), che rappresenta il punto critico per il torrente, come si è visto nel 1992, quando l’area del Romito a monte del rilevato ferroviario è finita sott’acqua. In assenza di questo intervento, la “messa in sicurezza” del Mugnone rimane – almeno fino alla confluenza col Terzolle – un semplice slogan.
“Come cittadini - aggiunge il portavoce di Idra Girolamo Dell’Olio - avremmo desiderato poter conoscere il merito del progetto.

Ci permettiamo di immaginare che persino le tecniche costruttive e i risultati estetici e paesaggistici attesi dall’intervento di risezionamento e di allargamento dell’alveo avrebbero potuto essere sottoposti a una qualche forma di pubblicità e di discussione, trattandosi del maggiore affluente dell’Arno che attraversa il nostro territorio. Pare invece che l’Amministrazione comunale tema il confronto con la pubblica opinione, e preferisca in realtà alla democrazia partecipata un profilo assai dimesso di relazione con la cittadinanza”.
“Non osiamo attenderci una risposta da Voi, che avete fin qui mostrato di ignorare le nostre richieste”, conclude Idra.

“Ci sembra tuttavia opportuno osservare che – se le nostre valutazioni non vanno errate – comportamenti come quello qui lamentato contribuiscono ad approfondire il solco fra istituzioni e cittadini e ad aggravare la crisi di rappresentatività che investe in modo sempre più palese la classe politica di cui apparite essere espressione”.

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