Teatro: alla Pergola Sior Todero nonno padrone

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 marzo 2008 19:22
Teatro: alla Pergola <I>Sior Todero</I> nonno padrone

Cosa rende Todero tanto superbo, burbero e autoritario? Sicuramente la debolezza e la vigliaccheria di coloro che lo circondano (dei “pampa”, come più volte citato nel testo). Quando è solo sa di dover fare affidamento sugli altri, ma a loro non darà mai la percezione di essere a lui necessari, per non rischiare di perdere il comando assoluto. In scena al Teatro della Pergola di Firenze “Sior Todero Brontolon” di Carlo Goldoni, in occasione dei trecento anni dalla nascita del drammaturgo.

L’opera ruota intorno alla figura di Todero (Giulio Bosetti), vecchio padrone della casa, intransigente, avaro e brontolone, una spina nel fianco di tutti i familiari da lui amministrati e controllati. I personaggi, che si esprimono in un dialetto veneziano comprensibile grazie anche all’espressività degli attori, sono tutti più o meno caratterizzati nei loro ruoli, soprattutto i quattro innamorati (Umberto Terruso, Sandra Franzo, Federica Castellini, Tommaso Amadio) leggiadri e sospirosi; estremamente insicuri e codardi l’agente, il servitore e il figlio di Todero (Alberto Mancioppi, Franco Santelli e Francesco Migliaccio) in contrasto con la forza e la determinazione delle figure femminili, risolutive nell’affrontare la situazione (Nora Fuser e Marina Bonfigli).

Saranno loro, con l’inganno, a permettere alla nipote di Todero di sposare colui che ama e di sfuggire alla disposizione contraria imposta dal nonno-padrone. Ben orchestrati dal regista Giuseppe Emiliani, gli interpreti (nei costumi di Carla Ricotti) rendono lo spettacolo fluido, leggero e ritmato, che viene seguito con grande attenzione fino alla fine. La scena di Nicola Rubertelli rappresenta la casa della famiglia di Todero: al centro una struttura circolare dalle pareti mobili cela la sua “camera del potere”, in cui tutti entrano timorosi ed ossequiosi.

Il vecchio non consente obiezioni alle sue decisioni, il suo denaro rapprensenta lo scettro che gli garantisce il dominio e quando cede, raramente, accade solo per trarne qualche profitto. Nonostante la negatività del personaggio, nella sua ottima interpretazione Bosetti ce lo fa risultare addirittura simpatico.
Mariagiovanna Grifi

Notizie correlate
In evidenza