Comunicare le PMI: essere straordinari

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 gennaio 2008 13:41
Comunicare le PMI: essere straordinari

L’unico modo per crescere è essere straordinari.
L’unico ostacolo che ci impedisce di esserlo è l’incapacità di persuadere i nostri simili di fare in modo che ciò accada.
La straordinarietà non dipende solo da noi.
Essa è negli occhi degli altri (clienti, colleghi, capi, partner, figli, ecc.).
Se gli altri decidono che ciò che siamo, o facciamo, sia degno di nota, allora ciò che siamo, o facciamo, è, per definizione, straordinario.
Per quanto siano le altre persone a decidere del nostro essere straordinari, dipende essenzialmente da noi decidere come proporci, e con quale passo affrontare la vita.
La cosa fondamentale è iniziare a fare cose di cui valga veramente la pena parlare.
Se prendiamo come assunto il concetto appena espresso, viene da sé che nella pubblicità di un prodotto, la straordinarietà non sta negli occhi degli uomini del marketing, ma in quelli del consumatore che è colui che deciderà se parlare, o meno, di quel prodotto.
La nostra economia si basa su organizzazioni in crescita, siano esse professionali o umane.
Quando le aziende crescono, aumenta il valore delle azioni, e quando le organizzazioni umane crescono, si salvano delle vite.
Quando c’è crescita ci sono carriere brillanti e progresso, e per quanto nessuna crescita sia mai eterna (ce lo insegna la storia), le esperienze che siamo in grado di accumulare ci arricchiscono e ci accompagnano per l’intero viaggio della nostra vita
Quale che sia il segreto, ma ce ne saranno sicuramente migliaia, non c’è una formula valida per tutti; ognuno deve trovare la propria.
Compiere una scelta originale, quando sembra che non vi siano scelte, può apparire sconfortante, ma spesso è così che chi osa ha successo, mentre le masse sono destinate al fallimento.
Ci sono svariati modi per fallire, per restare ordinari, e non diventare persone straordinarie, eccone alcuni:
• Essere convinti di avere ragione ed ignorare chi non è d’accordo con noi
• Non volere che le proprie teorie siano messe alla prova
• Concentrarsi su ciò che pensano gli altri, anziché considerare se la propria idea può essere migliorata
• Dare per scontato che se non si individua a priori una massa critica certa, l’idea non potrà funzionare
• Non migliorare costantemente il proprio stile di presentazione delle idee
Potremmo riempire pagine di presupposti per potenziali fallimenti, ma è mia convinzione che, superare i limiti proposti dai cinque punti suddetti, sia già di per sé la base per vivere una vita tendente più allo straordinario, che non all’ordinario.
Un mio caro amico, non molto tempo fa, mi disse “Per avere una vita piena non ci vuole poi molto.
Due gambe saldamente piantate al terreno, due braccia e due mani, la sinistra per dare, la destra per saper ricevere (sottolineando la differenza tra prendere e saper ricevere), un’infinita voglia di crescere e la capacità, e la voglia, di continuare a stupirci.”
Tutti abbiamo il desiderio di far capire agli altri l’importanza di vivere sogni straordinari, quindi perché non cominciare a farlo veramente?
Oliviero Castellani

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