Dall’abbattimento dell’alberatura di viale Morgagni ad altre decine di alberi condannati a cadere grazie all'Alta Velocità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 luglio 2007 01:17
Dall’abbattimento dell’alberatura di viale Morgagni ad altre decine di alberi condannati a cadere grazie all'Alta Velocità

Per ora i cittadini con la loro mobilitazione, e potremmo dire coi loro corpi e con le loro motivazioni, l’hanno impedito. Ma il pericolo è ancora presente e incombe su queste stupende piante, che salvo pochissime, col loro stato vegetativo adulto rinfrescano l’aria, assorbono i rumori, trattengono il particolato atmosferico, rendono gradevole una delle vie più trafficate e movimentate della città.
Nonostante due giornate intense di mobilitazioni e incontri pubblici e privati su questa questione, gli amministratori, anche se hanno sospeso per ora l’esecuzione del provvedimento di abbattimento, insistono sulla necessità di far fuori questi esseri viventi.
Sul cantiere di viale Morgagni grava una deliberazione di Giunta (la 2007/G/00230 del 24.04.2007) e un provvedimento dirigenziale (n.2007/DD/04949 del 11.06.2007) che interessano come responsabilità del procedimento la Direzione Nuove infrastrutture e aventi per oggetto rispettivamente “Sistema tranviario Fiorentino – Approvazione progetto esecutivo stralcio linea 2 Via di Novoli e stralcio linea 3.1 Viale Morgagni” e ancora “Sistema tranviario Fiorentino.

Assunzione impegno di spesa a favore di Tram di Firenze S.p.A per la realizzazione stralcio del progetto di Linea 2- via di Novoli e Linea 3 (1°lotto) viale Morgagni”.

Intanto quanti cittadini sono stati informati che, probabilmente già a settembre, l’intero filare di alberi lungo il torrente Mugnone in via Gordigiani sarà abbattuto? E che non verrà neppure sostituito? Per mettere “in sicurezza” la nuova stazione ferroviaria per l’Alta Velocità, infatti, progettata accanto al subalveo del torrente, è necessario rendere il Mugnone idoneo a smaltire portate maggiori di quelle attuali: quelle, cioè, che deriveranno dalla costruzione del bypass idraulico da realizzare sotto l’attuale rilevato ferroviario per evitare esondazioni che raggiungano la stazione sotterranea (da notare che il bypass non è ancora realizzato né finanziato: come la stazione, infatti, è inserito nel cosiddetto “lotto 2” dell’appalto Alta Velocità, e il bando di gara prevede che queste opere non si realizzano se il finanziamento dell’intera linea AV risultasse insufficiente...).

Dopo il “corridoio attrezzato” fra Rifredi e via Circondaria, dunque, ecco un secondo importante intervento “anticipato”, che si realizza prima che sia certa la fattibilità del progetto a cui è strutturalmente legato. Del costo di 49 mln di euro, il progetto esecutivo per questa “messa in sicurezza” AV è pronto per l’approvazione, e l’appalto è stato già affidato a una associazione temporanea di imprese che ha vinto la gara con un ribasso del 19,9%. Fra viale Corsica e via Mariti il Mugnone verrà sagomato a mo’ di parallelepipedo, senza più sponde o argini in terra, ma con pareti perpendicolari al piano di scorrimento delle acque.

Ma l’intervento sul Mugnone riguarderà tutta l’asta del torrente da Via Zeffirini fino alla sua foce in Arno, e sarà dunque di sicuro impatto e di lunga durata. E dire che casse di espansione a monte permetterebbero probabilmente di raggiungere un risultato migliore con molta più economia, regimando in maniera dolce ed efficace il flusso delle acque – il Mugnone ha pochi affluenti - prima che si rovescino violentemente sulla città di Firenze, come è successo l’ultima volta nel ’92.

Di questo progetto, e dell’imminenza della sua cantierizzazione, ha appreso solo recentemente l'associazione indipendente Idra.
A un rapido conteggio delle piante che compongono il lungo filare in riva destra del Mugnone fra il ponte all’Asse (in corrispondenza di Viale Corsica) e il ponte di San Donato (in corrispondenza di via Mariti), lungo via Gordigiani e via Buonsignori, risultano essere presenti oltre 100 alberi (senza considerare le siepi): 65 su via Gordigiani e 37 su via Buonsignori.

La cantierizzazione del Mugnone precederebbe comunque nell’area fra i due ponti, si è appreso, quella per la tranvia, la quale spazzerebbe poi via gli alberi eventualmente sopravvissuti - forse quelli di via Buonsignori.
L’operazione-Mugnone durerà complessivamente quasi tre anni (960 giorni, per l’esattezza), coinvolgendo la città – già tormentata da decine e decine di canteri - da Via Zeffirini fino all’Indiano. Sulla base della documentazione fin qui disponibile, gli abitanti di via Gordigiani dovranno a quanto pare convivere – oltre che con la perdita di ombra e ossigeno per l’eliminazione degli alberi con la perdita di camminamenti e di aree oggi destinate al parcheggio, con la presenza di macchine operatrici per le palificazioni e camion in transito lungo gli argini, e di draghe e ruspe all’opera all’interno dell’area del torrente Insomma, un nuovo supercantiere per “modernizzare” Firenze e fornire qualche sicurezza in più a una stazione AV dai costi pubblici proibitivi (si parte da 240 mln di euro), e per giunta a servizio di due soli binari AV, uno proveniente da Bologna, l’altro da Roma.

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