Danni da vaccinazioni e trasfusioni: appello della Toscana al ministro Livia Turco

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 giugno 2007 14:26
Danni da vaccinazioni e trasfusioni: appello della Toscana al ministro Livia Turco

Firenze – Un ordine del giorno in cui si “dà mandato all’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale della Toscana, di rappresentare al Parlamento e al Governo la necessità di una tempestiva ripresa dei lavori sulla proposta di modifica alla legge 210/92”, è stato illustrato alla stampa dal presidente Riccardo Nencini intervenuto alla presentazione del primo vademecum sulla legge circa i danni da vaccinazioni e trasfusioni. Il documento, redatto per l’occasione, vuole essere un appello al ministro della Salute, On.

Livia Turco, perché si faccia portavoce di una riforma della legge che disciplina l’erogazione dell’indennizzo a favore di cittadini danneggiati in modo irreversibile da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati. Nell’ordine del giorno, si richiama l’impegno già assunto dal ministro Turco che in occasione dell’audizione tenuta in commissione Affari sociali della Camera il 23 gennaio scorso, aveva invitato il Parlamento a modificare la legge insistendo sulla necessità di riaprire i termini per la presentazione delle domande di indennizzo, oltre che sulla rivalutazione dell’indennizzo stesso.

Vista la delicatezza della materia e l’iniquità con la quale vengono trattati tanto i cittadini danneggiati che gli operatori sanitari che durante il servizio sono stati contagiati con sangue e suoi derivati provenienti da soggetti affetti da HIV o epatite virale, il presidente del Consiglio regionale, da sempre sensibile ai diritti dei più deboli, ha insistito per un impegno preciso del Parlamento toscano: “è necessario – ha sostenuto Nencini – che il nostro Paese affronti con decisione anche il nodo della pubblicità da dare al problema dei rischi e degli effetti collaterali delle vaccinazioni.

Non ci sono solo gli aspetti della rivalutazione degli indennizzi e della riapertura dei termini di presentazione delle domande, che pure sono prevalenti. In generale, la politica e i nostri legislatori devono essere consapevoli anche del valore complessivo che lo Stato si trova ad affrontare in sede di contenziosi derivanti da azioni giudiziarie. Di qui l’urgenza dell’assunzione di impegni concreti e di previsioni legislative idonee”. (f.cio)

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