Centrale del Latte: l'intervento dell'assessore Albini in consiglio comunale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 marzo 2007 00:43
Centrale del Latte: l'intervento dell'assessore Albini in consiglio comunale

Questo l'intervento dell'assessore alle società partecipate Tea Albini sulla Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno in consiglio comunale:

"Più volte nelle ultime settimane la Centrale del Latte di Firenze, nella quale il Comune di Firenze è socio di riferimento con oltre il 55% delle quote, è stata alla ribalta delle cronache dei giornali e spesso oggetto di una campagna e di dichiarazioni varie che hanno cercato di accreditare l'immagine di un'azienda alla deriva, sommersa dai debiti e con gravi inefficienze.

Tutto questo è avvenuto nel contesto di un serio lavoro e di impegni presi da parte di tutti i soggetti interessati all'azienda ed alla filiera del latte per affrontare i nuovi scenari che si sono aperti dopo il trasferimento della Mukki nel nuovo stabilimento e un impegno dei soci pubblici a ridefinire un assetto societario più rispondente alle prospettive e ai reali interessi di sviluppo e consolidamento dell'azienda. Questo processo è stato anche seguito ed oggetto di alcune interrogazioni, mi riferisco a quella 835 del 22 dicembre 2006, presentata dai consiglieri Pieri e Toccafondi, e 144 del 23 febbraio 2007, sempre di Toccafondi.

Con la presente comunicazione intendo informare il Consiglio sullo stato reale della Centrale del Latte, sul lavoro svolto in questi mesi, sui prossimi impegni e, naturalmente, rispondere agli interroganti. Intanto vorrei ricordare che la Centrale del Latte ha chiuso i propri bilanci in utile ininterrottamente dal 1978 al 2005 compreso. Parliamo quindi di un'azienda che ha saputo stare in un mercato libero e sempre più agguerrito, come quello che ha caratterizzato questi ultimi anni e la fase attuale.

Ancora oggi, secondo un indagine di Mediobanca, la Centrale registra una media di valore aggiunto del 16,08, superiore a quello medio del comparto, 15,20%.
Valore aggiunto del comparto: 15,20% dei ricavi netti;
Valore aggiunto Centrale 2006: 16,08% dei ricavi netti;
Valore aggiunto Centrale atteso 2007: circa 19% dei ricavi netti.
L'investimento sul nuovo stabilimento ha significato non solo una scelta obbligata legata alla realizzazione dell'alta velocità, ma una scelta per consentire alla Centrale di stare di più e meglio sul mercato, razionalizzare e migliorare la produzione, porsi come soggetto forte e industrialmente attrezzato per la creazione del polo agroalimentare a livello regionale.


La non privatizzazione della Centrale, esito peraltro considerato positivamente da tutti i soggetti compreso il Consiglio Comunale, che avrebbe dovuto ricapitalizzare l'azienda e realizzare lo stabilimento, ha comportato che sia stata la Centrale stessa a far fronte in prima persona a questo impegnativo compito, ricercando esternamente le necessarie fonti di finanziamento. Ricordo che si è trattato di un investimento di ben 47,5 milioni di euro. Nello stesso tempo la Provincia di Firenze, la Comunità Montana, Fidi Toscana e la C.C.I.A.A.

di Firenze sottoscrivono prestiti obbligazionari per la Centrale per un valore di 3.980.000 di euro, lo stesso dichiarano di fare gli allevatori che, già dal 2006, si accordano per una riduzione dei prezzi di conferimento del latte per un importo di circa 750.000 euro. Stabilimento nuovo, oneri di start up e progressivo efficientamento, forte lievitazione degli oneri finanziari per circa 1.5000.000 euro all'anno in relazione al debito contratto, costituiscono, in sintesi, le obiettive ragioni del turbamento dell'equilibrio gestionale, del resto previsto dal piano industriale e reso noto alla Commissione di Controllo il 6 ottobre 2006 in sede di audizione del presidente e attraverso la relazione rimessa dalla Società in data 16 ottobre 2006 Infatti, mentre il comparto sconta mediamente oneri finanziari netti pari all'1,2% dei ricavi netti, la Centrale si attesta al 3,8%.

La differenza del 2,6% riportata in valore assoluto rappresenta circa 2,3 milioni di euro annui; ciò significa che la Centrale per far fronte al costo del debito dovrà avere un Margine Operativo Lordo più alto del 2,6% sui ricavi netti rispetto alla media del settore ed una maggiore redditività della gestione caratteristica di uguale valenza per coprire quel maggior costo. Questa situazione ed un mercato sempre più agguerrito hanno anche evidenziato la necessità di affrontare alcune criticità.

Ricordo le principali. Ridurre i costi operativi e gestionali tramite azioni di razionalizzazione tenendo conto anche di una necessaria concertazione con le forze sindacali per valutare le leve da attivare per una generale riduzione dei costi non ultimo anche quello del personale in quanto il costo medio del personale è superiore del 20% rispetto a quello del settore, costo che si distribuisce in modo estremamente differenziato tra il personale a parità di mansioni e responsabilità, frutto anche di una stratificazione di accordi a seguito della pregressa configurazione aziendale con 3 stabilimenti e due aziende divise e di una Pianta Organica fondata sulla difesa occupazionale: il che significa che esistono margini per una consistente razionalizzazione.

È stato attivato un tavolo di confronto con le Organizzazioni Sindacali che dovrà produrre un lavoro utile nel rispetto del Piano Industriale già per il nuovo CdA. Maggiore costo rispetto al comparto della materia prima (circa 9% sulla media di comparto) in virtù degli accordi presi con i produttori anche per sostenere la produzione in un'area, il Mugello, che oggettivamente presenta peculiarità rispetto ad altri territori. Nella primavera del 2006 la Provincia di Firenze manifesta l'interesse ad entrare nella compagine azionaria, ritenendo che fra i suoi compiti non ci sia certo quello di produrre mozzarelle, ma quello di favorire i processi di mantenimento dell'economia e del territorio provinciale valutando insieme alla Regione ed al Comune le azioni da intraprendere.

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