La riorganizzazione/indicizzazione del sapere italiano nella ridondanza del world wide web

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 marzo 2007 14:45
La riorganizzazione/indicizzazione del sapere italiano nella ridondanza del world wide web

Questa è la relazione di Nicola Novelli, direttore responsabile www.nove.firenze.it e Presidente di Comunicazione Democratica, associazione culturale, al Seminario Università/Impresa organizzato da OPEN NETWORK for NEW SCIENCE /EGOCREANET il 20 marzo al gabinetto Vieusseux di Palazzo Strozzi (Firenze), con il titolo "TV&WEB dei saperi per lo sviluppo delle societa' della conoscenza".

I processi contemporanei di creazione e sopratutto di distribuzione della cultura vivono una svolta epocale, grazie anche ad una perdita di centralità sociale dei tradizionali operatori della comunicazione.

La loro funzione di massa strutturatasi nel corso nella modernità sta andando in crisi insieme alla loro concezione lineare del flusso, perché la società si struttura orizzontalmente, frammentandosi in comunità personalizzate, reti di interazione individuali in cui muore la figura del mediatore privilegiato (nelle costruzioni sociali del docente, dello scrittore, del giornalista). Oggi individui, associazioni, imprese divengono fonti primarie, comunicando potenzialmente "in mondo visione" attraverso tecnologie economiche, semplici e veloci.
Le forme di comunicazione on line riscuotono un successo inarrestabile sia in termini quantitativi che qualitativi.

Ciò si deve soprattutto ai motori di ricerca che archiviano e indicizzano la conoscenza attraverso straordinarie peculiarità quali la cooperazione, la gratuità, la multimedialità. Ogni sito internet può esprimere il proprio messaggio e ricevere persino un compenso economico in relazione alla popolarità acquisita. Il crollo dei costi di editing, ma anche della comunicazione interpersonale (si pensi alla teleconferenza in contrapposizione alle sedi fisiche dell'istruzione), spostano di mano quelle funzioni di selezione e controllo che conferivano ai distributori della cultura un ruolo pubblico, di influenza sociale e di valore simbolico, in una polarizzazione tra produttori e fruitori.
Nonostante, negli ultimi 15 anni, i casi di concorrenza nella produzione e distribuzione tra medium siano stati numerosissimi, in Italia prevale ancora un atteggiamento di sottovalutazione.

Si va intanto consolidando un uso sociale del web che sperimenta nuove pratiche di interazione, vere killer applications delle tecnologie della comunicazione. L'esempio di maggior successo sono i web log.
La rete ha ormai raggiunto la prima fase di maturazione. E la sua nuova natura ci impone di abbozzare una epistemologia della cultura digitale. Prima di tutto in risposta al dilemma dell'eccesso informativo che si abbatte sugli utenti: come estrapolare il necessario dall'enorme quantità di dati disponibili?
Blog e motori di ricerca sono possibili strategie di gestione dell'estrema complessità del mondo.

Internet filtra le informazioni attraverso continui processi di citazione, selezione e verifica grazie alla spontanea cooperazione di lettori e redattori: le stesse finalità sociali che sino ad oggi erano prerogativa professionale di docenti, editori, giornalisti, figli del tradizionale sistema economico di produzione della cultura.
Ma come certificare l'attendibilità e la responsabilità sociale dei contenuti editati on line?
Verrebbe da rispondere con un'altra domanda: sino ad oggi è stato facile garantire la credibilità e l'oggettività dei contenuti prodotti dai medium tradizionali?
E' utile riflettere sul tipo di rapporto che si instaura tra una fonte e la comunità dei fruitori.

Sembra possibile affermare che sino ad oggi era piuttosto scarso il grado di interazione tra autori e destinatari finali della comunicazione culturale di massa, la dove tendeva a prevalere solitamente un interesse prioritario nei confronti di editori e finanziatori. Così si può affermare che sinora nell'indicizzazione negoziata e collaborativa dei contenitori on line vige un principio meritocratico che valuta qualità dei contenuti e capacità relazionale. Ivi il sapere si accresce in senso sicronico, accogliendo argomenti da fonti esterne, e in senso diacronico, conservando le informazioni e aggiornandole.
Trovano risposta i dilemmi della selezione e dell'attendibilità?
Internet condensa memorie collettive ingenti, offre nuove possibilità di interpretazione della realtà, ancorando e sedimentando le produzioni culturali ad un significato sociale condiviso, che libera dall'imperativo dell'attualità tipico della "trasmissione" dei medium tradizionali (il giornale di oggi, l'ultimo libro, il film o il disco più recenti).
La possibilità che la rete offre agli utenti di ottenere la risorsa culturale che cercano al momento in cui la cercano e di controllarla, valorizzarla e arricchirla con grande facilità non può che rendere la società più libera e strutturalmente democratica.

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