Codice delle Autonomie: un convegno sulla riforma

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 febbraio 2007 23:50
Codice delle Autonomie: un convegno sulla riforma

Uncem pronta alle riforme. La due giorni di Seminario dedicata alla definizione delle linee strategiche dell’Unione Nazionale dei Comuni e delle Comunità Montane e alle proposte di autoriforma della governance della montagna pone le basi per l’avvio di un percorso condiviso con le Delegazioni regionali che vede in primo piano nuova legge per la montagna e riforma del sistema territoriale montano nella riscrittura del nuovo Codice delle Autonomie Locali.
Il Ddl delega al Governo per la riforma del Codice delle Autonomie, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 19 gennaio, cita infatti l’art.

44 della Costituzione (La legge dispone provvedimenti per le zone montane) richiamando ad una particolare attenzione per le “peculiarità” dei territori montani.
E’ all’interno di questo principio che l‘Uncem vuole strutturare il percorso di riforma ed è per questo che ha predisposto una bozza legislativa per rinnovare sia le politiche per la montagna sia il suo impianto istituzionale, nel senso della razionalizzazione e riduzione dei costi della politica e di maggiore efficienza della Pubblica amministrazione.
“Questo – ha detto il Presidente dell’Uncem Enrico Borghi – è il momento del coraggio e dell’innovazione, e la nostra Associazione sceglie di accettare la sfida dei tempi nuovi e l’esigenza di un ammodernamento della Pubblica amministrazione.

Abbiamo proposte concrete e condivise al nostro interno, che dimostrano sia fattibile garantire rappresentanza democratica, sopravvivenza dei piccoli comuni montani ed efficienza amministrativa attraverso la nuova Comunità montane, ente locale associativo dei comuni finalizzato alla valorizzazione e allo sviluppo delle aree montane e per lo svolgimento di finzioni proprie e delegate dai Comuni montani”.
“Ci metteremo a disposizione dei nostri interlocutori – aggiunge Borghi – Governo, Parlamento, Regioni, nei confronti dei quali manifestiamo sin da ora la nostra disponibilità al confronto, ad iniziare da quello con le altre associazioni delle Autonomie locali.

Se qualcuno riteneva che l’Uncem fosse un soggetto a permanente difesa dello status quo, oggi avrà materia per ricredersi. Le proposte che siamo pronti a mettere sul tavolo dimostrano, al contrario, la nostra volontà di riformare e adeguare l’impianto normativo. Da qui, oggi, è partorita la nostra sfida riformista”.
Il Seminario è stato inoltre occasione per discutere dello schema di legge delega per la disciplina della Conferenza Stato-Regioni-Autonomie locali, che prevede, tra le altre cose, la partecipazione del Presidente Uncem con un voto solo consultivo.

Previsione che appare in netto contrasto con la disciplina vigente, che vede l’Uncem a pieno titolo parte della Conferenza Unificata in rappresentanza dei Comuni e delle Comunità montane, oltre ad essere palesemente incoerente con l’impianto dello stesso ddl, che intende valorizzare il principio di leale collaborazione tra le istituzioni territoriali.
Tra le conclusioni del Seminario, sul quale è stato approvato un apposito ordine del giorno, la ferma contrarietà espressa da parte di tutti gli organi Uncem nei confronti di un testo che discrimina le Comunità montane, paradossalmente escluse, per esempio, dall’eventuale fase deliberativa di un provvedimento che impatta sulle zone montane.
Un altro ordine del giorno riferisce all’adeguamento della legislazione nazionale sui Parchi e le riserve naturali, al fine di renderla coerente con l’impianto attuativo del Titolo V della Costituzione.

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