Maggio: nuovo look del palcoscenico e delle maschere

Redazione Nove da Firenze
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01 febbraio 2007 15:29
Maggio: nuovo look del palcoscenico e delle maschere

Firenze - E' uno dei compositori contemporanei più conosciuti ed eseguiti in tutto il mondo, KRZYSZTOF PENDERECKI, nato in Polonia nel 1933, ed anche il Maggio Musicale Fiorentino annovera nella sua storia la proposta di numerosissimi suoi lavori. Ora Penderecki torna a Firenze dopo tredici anni dalla sua ultima apparizione nella doppia veste di autore e di direttore, di se stesso ma anche di SCHUBERT, di cui propone la Quinta Sinfonia, che mancava dai cartelloni del Maggio da ben dieci anni.
Ma certamente il motivo principale di interesse dei due concerti che vedono protagonista il Maestro venerdì 2 e domenica 4 febbraio al Teatro Comunale è la prima esecuzione italiana della sua recente Sinfonia n.

8, intitolata "Canti dell'effimero" su testi di Goethe, Rilke, Hermann Hesse, von Anim e von Eichendorff, composta fra il 2004 e il 2005 per l'inaugurazione della sala della Philharmonia di Lussemburgo, ultima grande partitura di impianto sinfonico-corale di un compositore che già trent'anni fa mostrava un'autentica vocazione verso i vasti affreschi - la Sinfonia dura circa 35 minuti -, ma che ha poi, nel corso della sua parabola creativa, ridefinito la propria figura da esponente dell'avanguardia sperimentale all'attuale poetica neo-romantica.
Interpreti dei testi poetici nella grande pagina sinfonica sono il soprano Ewa Biegas, il mezzosoprano Urszula Kryger e il baritono Thomas Bauer.
In occasione dei concerti diretti da Penderecki gli spettatori avranno la sorpresa di scoprire una nuova dimensione visiva del palcoscenico, dove prevarranno il "rosso teatro" già inaugurato con il restyling del bar di platea, e il giglio, o meglio iris, simbolo dei Firenze e del Maggio Musicale Fiorentino, che campeggia sul fondo; anche le "maschere" indossano nuove divise, mentre entro la fine di febbraio verrà ripristinato nella sua totalità il caratteristico "cielo stellato" che contraddistingue l'immenso soffitto della sala.

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