Pontassieve, Pelago e Rufina: centinaia di genitori protestano contro l'introduzione di stoviglie monouso nelle mense scolastiche

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 gennaio 2007 18:55
Pontassieve, Pelago e Rufina: centinaia di genitori protestano contro l'introduzione di stoviglie monouso nelle mense scolastiche

“Babbo Natale, facci un bel regalone, portaci via la monoporzione!!” E' quanto hanno chiesto più di 700 fra insegnanti, genitori ed alunni delle scuole dei plessi di Pontassieve, Pelago e Rufina. L'iniziativa è stata promossa dal “Comitato dei genitori contro la monoporzione”, che in tre giorni ha raccolto 700 cartoline disegnate dagli stessi bambini, firmate da insegnanti, genitori ed alunni ed inviate a Babbo Natale presso le segreterie dei sindaci dei tre comuni.
E' quasi un anno che il Comitato ed i genitori promuovono iniziative per richiedere alle amministrazioni l'eliminazione delle vaschette termosigillate di polipropilene – la cosiddetta “monoporzione” – con le quali vengono serviti i pasti nelle mense scolastiche dei tre comuni e giudicate da più parti dannose per la salute e l’educazione alimentare ed ambientale dei ragazzi.

Il Comitato, dopo aver tentato invano di aprire un tavolo di confronto con i tre comuni, si è rivolto al Difensore Civico e alle associazioni dei consumatori per tutelare i propri figli.
Il Comune di Pontassieve, capofila dei tre comuni, continua però ad ignorare le proteste e sostiene la validità del sistema della monoporzione, violando palesemente le normative e le sollecitazioni ad abbandonare l'uso delle stoviglie monouso che negli ultimi mesi sono più volte pervenute dal Difensore civico e dalla Regione.


La “monoporzione” è stata introdotta nel febbraio scorso nonostante la Legge Regionale 25/98 all'articolo 4, comma 3 ne vieti espressamente l'utilizzo nelle mense scolastiche toscane, così come ribadito dalla lettera del 3 settembre 2006, in cui il responsabile del settore Valutazioni e Verifica della Programmazione della Regione Toscana, Arch. Enrico Guadagni, conferma che la monoporzione è “difforme da quanto previsto dell’art 4 comma 3 della L.r.25/98 e dal piano regionale di gestione dei rifiuti”.
La Regione Toscana ed il Difensore civico, dopo aver interpellato i soggetti coinvolti (comuni, provincia, direzione didattica, polizia provinciale, Asl, Aer e assessorati regionali) hanno dato ragione ai genitori, confermando la validità della L.R.

25/98 e hanno più volte sollecitato i tre comuni ad eliminare progressivamente la monoporzione per adeguarsi alle prescrizioni della legge, ribadendo che “il non rispetto del divieto di legge è soggetto a sanzioni ai sensi dell'art. 30 della L.R. 25/98”. A tale proposito il Difensore Civico della Toscana dott. Giorgio Morales, ha convocato un’incontro che si spera chiarificatore per il prossimo 23 gennaio per arrivare ad una soluzione del problema posto dai genitori. Inoltre, ha ricordato ai sindaci che molte delle scuole dei tre comuni sono già in possesso di lavastoviglie e stoviglie non monouso e quindi potrebbero già da subito eliminare la monoporzione.
Il comitato ha anche richiesto chiarimenti in merito al finanziamento erogato dalla Regione Toscana per la realizzazione del centro cottura a Pontassieve.

Uno dei criteri principali previsti dal bando per accedere a tale finanziamento era la presentazione di progetti sostenibili dal punto di vista ambientale. L'utilizzo della monoporzione aumenta invece notevolmente la produzione quotidiana dei rifiuti.
Il comitato, forte delle 700 cartoline appena recapitate ai tre comuni, e delle oltre 700 firme raccolte contro la monoporzione, chiede agli enti locali di rispettare la L.R. 25/98, tornando immediatamente ad utilizzare contenitori e stoviglie in materiali tradizionali, trovando soluzioni che si adattino alle diverse situazioni dei singoli plessi.



I Sindaci dei Comuni di Pontassieve, Marco Mairaghi, Pelago, Marcello Ulivieri e Rufina, Stefano Gamberi precisano quanto segue: “Respingiamo con forza l’idea che il materiale utilizzato per le monoporzioni sia in qualche modo nocivo alla salute. Queste affermazioni riportate da qualche quotidiano sono da ritenersi false. Tutti gli atti a nostra disposizione e tutta la documentazione fornita dall’ASL - adeguatamente diffusa e visionata da insegnanti, genitori e rappresentanti del circolo didattico della Valdisieve - garantisce questo sistema di confezionamento e distribuzione pasti.

Nella documentazione inoltre è stato indicato dall’Asl come questo metodo di somministrazione sia l’unica modalità possibile per mantenere il servizio mensa nei Comuni di Pelago, Pontassieve e Rufina, dal momento che non esistono le condizioni – in base alla normativa esistente e alle attuali disponibilità finanziarie dei tre Comuni – che consentono alle 23 scuole la disponibilità di fornire il pasto con altri metodi, quali ad esempio lo sporzionamento pluriporzione.
Le amministrazioni – continuano i Sindaci – sono impegnate a garantire la qualità del servizio, tanto che hanno realizzato in questi ultimi anni un importante e consistente investimento (il cui importo ammonta a quasi tre milioni di Euro) per la costruzione di un centro cottura pasti centralizzato che assicura quotidianamente la produzione di oltre 2000 pasti con le migliori condizioni igienico-santitarie possibili certificate dall’ASL.

L’ amministrazioni hanno sempre dimostrato il confronto e il dialogo su questo tema, ma respingono con forza alcuni termini utilizzati come “nocivo” e “dannoso per la salute” e si riservano di tutelarsi in tutte le sedi comprese quelle legali”
In riferimento – concludono – alla legge 25/98 (citata da qualche organo di stampa) intendiamo precisare che tale legge regionale tende a scoraggiare l’uso di prodotti “usa e getta” che finiscono in discarica, occorre dunque precisare che il materiale utilizzato per la somministrazione è riciclabile al 100% e il nostro servizio provvede direttamente al completo riciclaggio, non generando nessun conferimento in discarica, nel rispetto così della legge citata.

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