Anteprima Cinema
“Maria Antonietta” : una donna tutta sola

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 novembre 2006 01:44
Anteprima Cinema <BR>“Maria Antonietta” : una donna tutta sola

(Firenze,15 novembre) Una storia antica che Sofia Coppola, al suo terzo film, ci fa sentire moderna. La vicenda di Maria Antonietta,una delle regine più note della storia, è letta dalla regista americana come rappresentativa della difficoltà di crescere per una giovane donna, in qualsiasi periodo storico e contesto sociale. E’ una tematica che ,evidente sia nel primo film della Coppola “Il giardino delle vergini suicide” che in “Lost in translation” si legge abbastanza agevolmente in “Maria Antonietta”.

Evitando i luoghi comuni di un certo cinema storico, eppur attenta maniacalmente ad ogni particolare e dettaglio ,dagli ambienti ai mobili agli abiti e ai rituali di corte, la regista ci parla di una donna che soffre per la disattenzione sessuale del marito e che si trova caricata della colpa non sua di non avere figli. Antonietta sembra ,in certi momenti, una moderna giovane donna che cerca di compensare le sue frustrazioni attraverso una sorta di consumismo. Si veda un’insistita attenzione , alle scarpe ,alle suppellettili e ai cibi , che ci sono presentati attraverso un montaggio che sembra una raffinata allusione ad uno spot pubblicitario.

Il film , forse troppo lungo, è ritmato da una colonna sonora che mescola musica d'epoca a brani di Bow Wow Wow, New Order e Phoenix, regalando allo spettatore una sorta di sospensione del tempo, che induce a considerare l’opera ,pur nella sua cornice storica precisa, ma più attenta alla personalità della giovane regina che ai momenti della politica, come una visione della difficoltà della donna nell’ambito d’ogni società. Se è eccezionale la storia di Maria Antonietta, la sua vicenda di crescita forzata, di dover essere come gli altri la vogliono, ha per Sofia Coppola il significato più ampio della condizione della donna.”Maria Antonietta”è un film particolare, originale anche se non ci sembra perfettamente riuscito.

Sicuramente è molto bella la fotografia,come sono straordinarie la luce e le scene che rivelano non pochi debiti alla pittura del secondo Settecento. Ottima è la scelta degli interpreti soprattutto quella della protagonista: Kirsten Dunst che con fresca malizia rende simpatica e umana un personaggio, che nella tradizione storiografica e nell’agiografia della Rivoluzione Francese ci era sempre stata mostrata algidamente odiosa.


Alessandro Lazzeri

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