Bollo auto: l’aumento all’esame del Consiglio regionale

Redazione Nove da Firenze
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31 ottobre 2006 19:17
Bollo auto: l’aumento all’esame del Consiglio regionale

FIRENZE – “Il provvedimento che approviamo oggi è l’anticipazione di una parte relativa alla più complessa manovra di bilancio che approveremo a fine anno. In particolare si tratta di circa il 50% delle maggiori entrate previste e cioè circa 33 milioni di euro sui 65 che la Regione vuole reperire”. Con queste parole Ilio Pasqui, presidente della commissione bilancio del Consiglio regionale, ha iniziato l’illustrazione del provvedimento sul bollo auto. La proposta di legge prevede un aumento della tassa del 10% a partire dal primo gennaio 2007.

“E’ in quest’ottica complessiva – ha aggiunto Pasqui – che bisogna valutare la questione: l’obiettivo rimane quello di perseguire il pareggio di bilancio, mantenendo il rating di affidabilità”.

Per il presidente della commissione, nei 230 milioni che costituiscono l’intera manovra finanziaria della Regione ci saranno soprattutto tagli e risparmi sulla spesa pubblica. “Ma tagliare soltanto – ha precisato Pasqui – non basta: il problema non è quanto si spende ma come si spende e nel nostro caso vogliamo accompagnare ai tagli una serie di investimenti per realizzare gli obiettivi del nuovo Piano regionale di sviluppo”.

“Gli aumenti decisi da Martini avvengono insieme a quelli del Governo nazionale che comunque attirano tutta l’attenzione, coprendo quello che sta accadendo in Toscana”, ha detto Alessandro Antichi (FI).

“Questo è l’annus horribilis dei prelievi fiscali: la Regione si nasconde dietro la manovra nazionale, ponendo fine a nove anni di pace fiscale”. Per il portavoce dell’opposizione di centro-destra, l’aumento del bollo è una manovra da disperati, la cui unica reale spiegazione sta nel fatto di dover raschiare il barile. “Con l’aumento della tassa automobilistica Martini ha superato Prodi, riuscendo a far piangere tutti e non solo i ricchi”. “All’aumento della Regione – ha aggiunto Antichi - si aggiunge quello stabilito dal Governo, che porta la crescita complessiva della tassa oltre il 27%”.

“Più volte nei mesi scorsi la Giunta aveva annunciato che non avrebbe aumentato la pressione fiscale, ma così non è stato”, ha dichiarato Giuseppe Del Carlo (Udc).

“Come si fa a parlare di un provvedimento di equità, quando non si conosce nel suo complesso la manovra di bilancio?”, si è chiesto il consigliere. “Il provvedimento in molti punti non è chiaro: entra nel merito di una serie di aspetti che riguardano anche la finanziaria nazionale”. Per il consigliere, sarebbe meglio, invece, una politica di tagli che snellisca la macchina burocratica della Regione.

Il voto favorevole del Partito dei Comunisti Italiani sul provvedimento è stato annunciato dal capogruppo Luciano Ghelli, che ha sottolineato i cambiamenti introdotti nel testo in seguito alla concertazione, accolti positivamente anche dalle organizzazioni sindacali e dallo stesso.

“E’ un sacrificio che chiediamo – ha affermato – al quale deve corrispondere non solo un impegno a tagliare gli enti inutili, ma anche a risolvere i problemi del precariato, anche all’interno dell’ente Regione”.

“E’ una tassa odiosa, iniqua perché indifferenziata, che colpisce i ceti più deboli e le famiglie”. Lo ha dichiarato Marco Cellai (Alleanza nazionale), rilevando che i benefici di “pace fiscale” durati anni vengono annullati in un sol colpo, con un ‘pacco dono’ di aumenti pari al 26%, (tenendo conto di quanto previsto dalla Finanziaria nazionale), ai più alti livelli in Italia.

A suo parere non sono stati presi in considerazione gli effetti collaterali, ad esempio quelli sulle aziende di trasporto pubblico locale.

“La legge è stata pensata prima della Finanziaria nazionale, per questo la Giunta dovrebbe ritirare la proposta”. E’ questo il giudizio di Piero Pizzi (Forza Italia), ricordando che “per la manovra del precedente Governo, con tagli ai finanziamenti degli enti locali di meno della metà, i sindaci sono scesi in piazza con le fasce tricolori”, a fronte del “silenzio assordante” di oggi.

Pizzi ha espresso preoccupazione soprattutto per i piccoli comuni, “che non sono centri di spesa improduttivi”.

Il consigliere Aldo Manetti (Rifondazione comunista) ha sottolineato che la tassazione deve essere giusta e progressiva. A suo parere, nell’intervenire sulla tassa automobilistica, è necessario tenere conto della Finanziaria nazionale ed evitare un eccessivo aggravio sulle fasce più deboli. Per questo Manetti ha chiesto di introdurre elementi di differenziazione nelle modalità di applicazione, che tengano conto della capacità contributiva dei cittadini.

”La Giunta toscana ha aperto la porta, anche a livello nazionale, ad una politica sbagliata – ha dichiarato Alberto Magnolfi (Forza Italia) - Si rinviano ad una fase due, che non verrà, gli interventi strutturali, per scegliere, senza alcuna necessità, la strada fiscale e punitiva, nonostante i segnali positivi di ripresa economica”.

A suo parere si tratta di “una sconfitta delle forze riformiste presenti nella maggioranza, che non riescono a far sentire davvero la loro voce”.

“Non siamo di fronte ad una manovra disperata, ma ad un provvedimento necessario per il bisogno di riforme strutturali che ha il nostro Paese”. Così il consigliere socialista, Giancarlo Tei, che in Aula ha ricordato lo scongiurato aumento delle accise sulla benzina: “un aumento che avrebbe sì colpito indifferentemente tutta la società toscana.

L’intervento sul bollo – ha detto Tei – non lo facciamo volentieri. Aumentare le tasse non è di sinistra, ma a volte occorre assumersi le responsabilità del caso ed agire come uomini di governo”. Tei ha quindi sottolineato che le risorse che si andranno a reperire dall’aumento della tassa di proprietà saranno sottoposte a “periodiche verifiche”.

“Questo provvedimento è solo il primo di una serie di balzelli destinati ad impoverire e colpire la società toscana”.

Lo ha dichiarato il consigliere di Forza Italia, Angelo Pollina, che sull’aumento regionale del bollo ha evidenziato quanto al dieci per cento debba andare a sommarsi quello del Governo nazionale “che porterà il rincaro a 27,9 per cento”. Pollina ha quindi ricordato il rischio di un aumento dei pedaggi delle superstrade: “quelle piene di buche, sempre intasate e a rischio quotidiano di incidenti. Dopo aver annunciato l’invarianza fiscale nel programma elettorale – ha concluso il consigliere – la sinistra regionale si prepara ad introdurre nuove tasse che colpiscono i ceti medio e basso”.

“Questa tassa, tra quelle odiose la più esecrabile, non ha senso.

Secondo i numeri che abbiamo letto, l’aumento è inutile. Sotto ci deve essere qualcos’altro, magari un buco nella sanità che non abbiamo visto?. La Regione deve dirci cosa”. Così il presidente di Alleanza Nazionale, Maurizio Bianconi, secondo il quale “c’erano altre strade da battere. Nel progetto di ricerca del risparmio, si poteva intervenire in altro modo, magari riducendo le tante consulenze”. Secondo Bianconi, la “cifra di sbilancio è infinitesimale” ed i motivi obiettivi della manovra “non li vede nemmeno la stessa opposizione”.

“La discussione ha raggiunto toni esasperati del tutto simili a quelli usati nelle campagne elettorali.

Non sono interessato a questo tipo di discussione ma a dare sostanza alle cose”. E’ questo il giudizioi del vicepresidente dei Ds in Consiglio regionale, Fabrizio Mattei. “Sono contrario, laddove possibile, all’aumento delle tasse. Ma con la proposta di maggiorazione del bollo abbiamo agito nella miglior maniera possibile”. Secondo Mattei, “dopo nove anni di non aumenti, siamo stati costretti ad intervenire, e comunque toccando solo una minima parte dell’intera manovra. Il bollo incide infatti solo per un settimo, per il resto ci muoviamo in un’ottica di risparmio della spesa e forte rilancio”.

Per il presidente di Forza Italia, Maurizio Dinelli, “la discussione non ha raggiunto toni esasperati” ma è invece “utile per un chiarimento”.

“Dobbiamo – ha detto Dinelli – ristabilire la verità sui fatti. Di tutta l’annunciata discontinuità del governo regionale, si è perso traccia. Siamo al fallimento della politica toscana che non è riuscita ad affrontare i problemi in maniera innovativa, ma solo mettendo le mani in tasca ai cittadini”. “Serve discontinuità perché se si continua su questa strada, la situazione sarà di ulteriore sconfitta”

“Mi sento un po’ fuori dal coro, ma ho bisogno di proposte concrete per affrontare in modo diverso situazioni come questa”.

Lo ha detto Mario Lupi (Verdi), affermando che forse la Toscana, prima di decidere l’aumento del bollo auto, poteva aspettare la Finanziaria, ma il discorso è un altro: “dobbiamo valutare altre strade per il futuro”. Come ad esempio: il gruppo unico per la Toscana, le entrate che potrebbero arrivare dalla geotermia, nonché la riforma delle Ato, con un Ato ambientale, ben radicato sul territorio.

“Dobbiamo ringraziare per il mancato aumento della benzina – ha esordito Rossella Angiolini (Fi) – ma abbiamo un’imposta sul bollo iniqua, che va ad aggiungersi alle tante altre imposizioni del buon Prodi ed ai contributi che saranno decurtati agli enti locali”.

La consigliera ha quindi invitato il governo regionale a contenere al massimo le imposizioni fiscali ed anche a tutelare le aziende e le imprese, riferendosi all’Irap, e incoraggiandole a creare lavoro.

“Quando si parla di tasse si parla di una impostazione politica diversa tra il governo di centro-destra e quello di centro-sinistra – ha sottolineato Anna Maria Celesti (Fi) – la tassa è una scelta precisa del centro-sinistra”. La consigliera ha quindi ricordato che il Governo Prodi ha introdotto i ticket sanitari, che il Fondo per la non autosufficienza a livello nazionale è stimato in circa 50 milioni di euro, mentre il fondo per il cinema arriva a quota 60 milioni.



“La famiglia media italiana, quella che guadagna sui 30-35 mila euro lordi l’anno – ha affermato Stefania Fuscagni (Fi) – vedrà considerevolmente aumentare la propria arlare poi del taglio alla scuola, ha continuato la conigliera, ra il governo di centro-desra e quello di centro-sinistrimposizione fiscale”. Per non parlare poi del taglio alla scuola, ha continuato la consigliera, compensato dal 5 per mille per ricerca e volontariato, che invece non è stato toccato. “Chi ha a cuore la famiglia – ha concluso la Fuscagni – non può che essere determinatamente contrario alla manovra proposta dalla Regione Toscana”.



“L’imposta sul bollo auto andrà a colpire in maniera indiscriminata tutti i possessori di auto, anche chi è costretto ad usarla per lavoro e quindi per necessità”, ha detto Marco Carraresi (Udc). Per il consigliere la Regione Toscana, per uscire a testa alta da questa vicenda, doveva pensare ad una manovra che tenesse conto di un minimo criterio di progressività. “Questa era la vera regionalità – ha concluso – questa era la capacità di essere motore di progresso”.



“Intervengo perché chiamata in causa – ha detto Roberta Fantozzi (Rc) - il centro-destra ed il centro-sinistra hanno posizioni del tutto diverse in materia fiscale, perché il centro-sinistra usa la leva fiscale per ridistribuire la ricchezza, come afferma l’articolo 53 della Costituzione”. Da qui gli interventi sull’evasione fiscale o la tassazione della rendita finanziaria portata a livello europeo, secondo un percorso perequativo, “che va incentivato ed è scelta di equità”.

La consigliera ha concluso ricordando che il Governo Prodi ha aumentato di 6 miliardi di euro lo stanziamento alle Regioni, per la Sanità.

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