Giornali on line: è nato il blog del settimanale Arezzo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 ottobre 2006 11:15
Giornali on line: è nato il blog del settimanale <I>Arezzo</I>

Arezzo Wave è terminato a metà luglio, dopo tre mesi la bomba a orologeria esplode, perché? Prova a rispondere il nuovo blog del settimanale Arezzo, dopo la messa in onda del servizio de le Iene sul campeggio di Arezzo Wave:

"Innanzi tutto, se vogliamo capire quello che sta accadendo, non possiamo prescindere da un'affermazione: il mandante di quel servizio è aretino. Fingere che non sia così significa, a mio parere, negare una triste realtà. Anche perché non è la prima volta che vengono utilizzati media nazionali, che tristemente si prestano, per colpire con la delazione dei concittadini che si sono messi in mostra con qualità, competenza e intelligenza.
Non affronto il tema droga e spaccio perché, a differenza di molti, non credo di esserne in grado.

Resto, è più vicino al mio modo di sentire e guardare il mondo circostante, sull'aspetto "comunicazione" e allora non posso non affermare che quando si fa, o si cerca malamente di fare, giornalismo si deve essere dei giornalisti, con un'etica professionale e delle regole ben precise da rispettare, troppo facile dirsi giornalisti solo quando fa comodo o piacere. O lo si è sempre, con oneri e onori, o non lo si è mai. Un giornalista, che si rispetti e che possa essere chiamato tale, avrebbe sentito le controparti, tutte, e avrebbe realizzato così un servizio.

L'accanimento su un giovane ragazzo prematuramente scomparso decidete voi stessi sotto quale voce metterlo.
Arezzo Wave è terminato a metà luglio, dopo tre mesi la bomba a orologeria esplode, perché? Chi lo ha deciso? Chi vuole affossare una delle cose migliori prodotte dalla nostra città?
Il campeggio è una zona franca? Sai che sorpresa in una città piena di zone franche per lo spaccio, dove sono "franchi" anche gli stessi spacciatori, liberi, chissà perché, di fare il proprio comodo senza tante difficoltà.

E allora non prendiamoci in giro e, piuttosto, cerchiamo il delatore, è tra noi aretini, e questo mi fa schifo. Ma solo se riusciamo a isolarlo, solo se riusciamo a isolare chi va in giro mandando mail anonime, possiamo difendere la nostra città e le cose migliori che ogni tanto riesce a produrre".

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