Referendum: Fassino a Grosseto per il NO

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 giugno 2006 18:12
Referendum: Fassino a Grosseto per il NO

Firenze, 19 giugno 2006- Mercoledì 21 Giugno alle ore 18,00, in Piazza Dante a Grosseto iniziativa dei DS con il Segretario Nazionale Piero Fassino, che spiegherà le ragioni del NO al referendum costituzionale del 25/26 Giugno. Titolo dell'iniziativa "Migliorare la Costituzione si può, farla a pezzi NO". Parteciperanno Luca Sani, Segretario Federazione DS e Emilio Bonifazi, Sindaco di Grosseto.

Una pericolosa divisione del Paese; aumento del conflitto tra Stato e Regioni; incremento delle disuguaglianze economiche, sociali, fra persone e territori.

Sono queste le tre principali ragioni per cui la Cia Toscana si schiera a favore del NO in vista del referendum del 25 e 26 giugno prossimi sulla modifica della Costituzione.
La Cia Toscana ritiene che la vittoria del SI al referendum porterebbe inoltre a una lesione del principio di equilibrio dei poteri e del sistema delle garanzie con l’assenza di un giusto bilanciamento tra i nuovi poteri assegnati al presidente del Consiglio ed i poteri del Parlamento, del presidente della Repubblica e della Corte Costituzionale.
Inoltre, secondo la Confederzione, la Legge porterebbe alla completa devoluzione delle competenze in materia di alcuni servizi sociali come la scuola o la sanità, rischiando di ledere il principio di eguaglianza dei diritti di cittadinanza creando livelli differenziati di prestazioni in relazione alla ricchezza dei vari territori.
«Ci auspichiamo una accelerazione su alcuni principi di fondo quali il federalismo solidale e cooperativo che assicuri coesione del sistema Italia e protagonismo del territorio» afferma il presidente della Cia Toscana, Giordano Pascucci.
Le modifiche alla Costituzione rappresenterebbero anche nel settore dell’agricoltura, secondo la Cia, un accentramento dei poteri in campo economico che, in contrasto con la dichiarata ispirazione federalista, tende a ridurre le competenze legislative e di programmazione dal basso già acquisite.


«L’ispirazione di fondo della Legge – continua il presidente Pascucci – da un lato va nella direzione di una concentrazione forte del potere politico ed economico e dall’altro verso un tendenziale smantellamento dei principi dello stato sociale».
La riforma introdotta, secondo la Cia, è penalizzante perché va ad incidere in maniera negativa nei rapporti tra istituzioni e aree rurali, in particolar modo all’interno del percorso di sussidiarietà, di burocrazia e della stessa azione finalizzata a tutelare i redditi degli agricoltori.

Si tratta, per gli imprenditori agricoltori, di una riforma penalizzante che riduce il livello dei diritti in campo civile, sociale e previdenziale. La Confederazione ribadisce che per tali ragioni sosterrà il NO in occasione del referendum adottando in tutta la Toscana varie iniziative rivolte a sostenere in questo senso i propri associati e i cittadini.

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