Per celebrare il centenario della teoria che ha rivoluzionato il mondo della fisica, Firenze ospita un’affascinante mostra-laboratorio nata in collaborazione con il Max-Planck-Institut di Berlino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 dicembre 2005 11:52
Per celebrare il centenario della teoria che ha rivoluzionato il mondo della fisica, Firenze ospita un’affascinante mostra-laboratorio nata in collaborazione con il Max-Planck-Institut di Berlino

Firenze – La teoria della relatività di Albert Einstein compie 100 anni. Per celebrare questo evento che ha rivoluzionato i fondamenti della fisica, l’Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze inaugura il 9 dicembre una mostra-laboratorio di grande fascino intellettuale, che alle cose da vedere e alla forza dei concetti abbina una particolare strategia espositiva basata sul pieno coinvolgimento dei visitatori.

Dedicata a studenti e appassionati di ogni età, la manifestazione fiorentina ripercorre le tappe che hanno portato alla nascita della fisica contemporanea, guidando il visitatore in una doppia immersione temporale attraverso due laboratori interattivi.

Il primo, dedicato a Galileo Galilei, è incentrato sull’esperienza concettuale del “gran naviglio” – inserita nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (1632) – con cui lo scienziato pisano intuì il cosiddetto principio della relatività classica. Il secondo, dedicato a Einstein, ha come base l’articolo Sull’elettrodinamica dei corpi in movimento (1905), nel quale il fisico tedesco introdusse la teoria della relatività ristretta. In entrambi i casi l’ausilio di un animatore, dispositivi multimediali, esempi pratici e la possibilità di eseguire in prima persona alcuni esperimenti, consentono di capire “dal di dentro” l’universo culturale dei due scienziati e lo spessore delle loro scoperte.

Nel primo laboratorio i visitatori partecipano al percorso di ricerca di Galileo che, dall’osservazione accurata del moto dei corpi giunse a intuire il principio d’inerzia e il principio della cosiddetta relatività classica.

Entrambi i principi sono sintetizzati nell’esperienza concettuale del “gran naviglio”, all’interno del quale non si può capire se ci si trova all’ancora o in navigazione. Le leggi della fisica restano infatti esattamente le stesse in sistemi di riferimento in moto rettilineo uniforme l’uno rispetto all’altro.

Quasi trecento anni dopo, alla ricerca di una validità universale delle leggi della fisica, Einstein definì altri principi (la costanza della velocità della luce in tutti i sistemi di riferimento, l’interrelazione fra spazio e tempo, l’equivalenza tra massa ed energia) completamente estranei alla fisica classica e perciò apparentemente paradossali.

Egli scrisse: “Se il passeggero di un treno misurerà la larghezza del finestrino del suo scompartimento ricaverà una misura maggiore di quella ottenuta dall’osservatore che la rilevi al passaggio del treno: in questo caso, la lunghezza si sarà contratta. È una questione di prospettiva: come le linee di un edificio appaiono distorte a seconda del punto di vista, così i diversi punti di vista del passeggero e dell’osservatore a terra si traducono in distorsioni dello spazio e del tempo.

Ecco, in sintesi, la teoria della relatività.”

Anche il laboratorio su Einstein è affidato a un animatore che pilota i visitatori in un affascinante viaggio all’interno dei principi della relatività ristretta e della relatività generale: dal “paradosso dei gemelli” alla deviazione della luce per effetto della curvatura dello spazio in prossimità di una stella di grande massa.

La mostra-laboratorio è accessibile solo su prenotazione, da effettuarsi presso il Museo dei Ragazzi (055.2768224 – 055.2768558, didattica.museoragazzi@comune.fi.it).

Ciascun laboratorio ha la durata di un’ora circa.

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