Al Cenacolo di Fuligno qualità e fortuna d'uno stile dall'8 ottobre 2005 all'8 gennaio 2006

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 settembre 2005 18:53
Al Cenacolo di Fuligno <I>qualità e fortuna d'uno stile</I> dall'8 ottobre 2005 all'8 gennaio 2006

Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Soprintendenza Speciale al Polo Museale Fiorentino ed organizzata da Eventi Polistampa. Le opere raccolte provengono dalle più importanti collezioni pubbliche e private italiane (come Uffizi, Palazzo Pitti, Museo dell’Opera di Santa Croce, Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Galleria Colonna, Palazzo Barberini, Galleria Nazionale dell’Umbria) ed estere (quali British Museum, Fitzwilliam di Cambridge, Art Museum di Cleveland e Kupferstich-Kabinett di Berlino).
L’ampia sala del Cenacolo di Fuligno costituiva il refettorio monumentale dell’ex-convento fiorentino delle terziarie francescane di Sant’Onofrio, detto di Fuligno, ed è dominata nella parete di fondo dal monumentale affresco rappresentante l’Ultima cena eseguita da Pietro Perugino.

La scoperta nel 1845 della parete affrescata e l’eclatante prima attribuzione a Raffaello destarono tanto clamore che lo stesso Granduca fu costretto a riacquistare gli ambienti del complesso che alcuni anni prima aveva ceduto a proprietari privati. Oggi, a conclusione delle mostre peruginesche, la rinnovata fruibilità dell’affresco induce a un ulteriore omaggio a Pietro Perugino e a una riflessione su un’opera importante, non ancora attentamente studiata né sufficientemente valorizzata nel contesto monumentale fiorentino.
La mostra permetterà non solo di studiare l’Ultima cena, inserendola nel percorso stilistico di Pietro Perugino in rapporto con altre opere autografe del Maestro; ma anche di definire l’eventuale partecipazione dei collaboratori del Perugino nell’esecuzione dell’affresco con l’individuazione delle singole personalità, per mezzo del confronto diretto con opere di artisti dell’entourage del Perugino (lo Spagna, il Gerino da Pistoia, ecc.) cogliendo anche il rapporto tra le altissime invenzioni originali del Perugino e la diffusione del suo lessico nella produzione seriale di bottega.La mostra mette in luce come, al di là dell’interpretazione romantica che lo vuole pittore devoto e mistico, il Perugino fu artista perfettamente inserito nella realtà del suo tempo e impegnato nella conduzione di fiorenti botteghe a Firenze e Perugia.
Il Perugino si rivela, da un lato, erede fedele dei segreti delle botteghe fiorentine ma, al tempo stesso, introduce con la sua opera suggerimenti e novità, presto ripresi dagli stessi fiorentini.Nel vestibolo del Cenacolo un’introduzione didattica con pannelli relativi ai “percorsi perugineschi” a Firenze segnalerà le opere dell’artista in città e rinvierà il visitatore a chiese e musei dove sono custodite.

Nel salone del Refettorio verrà esposta una selezione di opere degli allievi del Perugino nelle botteghe di Perugia e di Firenze e un nucleo di opere autografe (dipinti, affreschi, disegni e incisioni) in dialogo diretto con l’affresco. Un congruo numero di dipinti ispirati allo stile del Perugino provenienti dalla Toscana, in particolare dall’area fiorentina, ma anche da altre regioni, sarà testimonianza preziosa dell’ampia diffusione del linguaggio peruginesco, vera e propria koinè stilistica della pittura italiana, sottolineando l’importanza del ruolo svolto dal Perugino nella vicenda pittorica nazionale tra lo scadere del secolo XV e gli inizi del successivo.

Il catalogo (ed. Pagliai/Polistampa, ill. col., pp. 200, euro 28) raccoglierà, oltre a un’introduzione di Antonio Paolucci, i contributi di Rosanna Caterina Proto Pisani, Serena Padovani, Vittoria Garibaldi, Filippo Todini, Nicoletta Baldini, Francesca Fumi Cambi Gado.
INGRESSO: gratuito ORARIO: 10,00-18,00 (chiuso il lunedì)

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